Iperattività Iperattività
Di Luigi Sacchettino
Cari lettori interessati, vi è mai capitato di essere accolti da un cane che vi saltava addosso, mordicchiava ovunque, invitava al gioco in maniera esuberante e scoordinata?
Il classico cane definito iperattivo. In effetti dietro alcuni comportamenti apparentemente bizzarri può nascondersi un’ alterazione del comportamento conosciuta come SINDROME Ipersensibilità– Iperattività
Per capirci qualcosa in più abbiamo raggiunto la dott.ssa Federica Manunta, Medico Veterinario esperto in comportamento, educatore e istruttore cinofilo.
- Grazie mille per aver accettato l’intervista Dottoressa; cosa si intende tecnicamente per iperattività e per ipersensibilità?
“Grazie a Voi per questa possibilità. Si tratta di una patologia comportamentale che ha numerosi chiaroscuri al punto da rendere difficile una diagnosi precisa per un paziente affetto da questo disturbo. I cani vengono descritti come cani eccessivamente esuberanti, che non stanno fermi, che hanno voglia sempre di giocare e non smetterebbero mai. In realtà sono cani con una fortissima carenza di autocontrollo che li porta al continuo movimento che risulta inappropriato nella forma e nel contesto. Questi soggetti fanno fatica a concentrarsi su un’unica cosa e quindi hanno difficoltà di apprendimento, come se scordassero velocemente quello che sembravano aver imparato. Alcuni di loro sono affetti da una forte sensibilità verso l’ambiente, un po’ come se fossero totalmente esposti al mondo senza avere filtri di protezione. Ciò che ne consegue è che il tutto diventa un forte stimolo, anche ciò che appartiene allo sfondo e come tale viene vissuto con forte eccezionalità”.
- Quindi non è infrequente imbattersi in cane esuberante a cui non è stato diagnosticato un disturbo legato all’iperattività?
“Per un proprietario è molto difficile capire se il proprio cane è un cane gioioso, aperto al mondo ed entusiasta nell’incontro con il mondo oppure se c’è un vero disturbo del comportamento. Direi che quando l’eccitazione dell’individuo va a disturbare il quotidiano dell’individuo stesso ostacolandolo nell’incontro stesso con ciò che lo circonda allora è giusto porsi dei dubbi”.
- Allora quali sono i sintomi che dovrebbero metterci in allarme?
“Quando la comunicazione tra cane e proprietario diventa difficoltosa, quando stimoli che fanno ormai parte della vita quotidiana del cane sono sempre vissuti con forte eccezionalità, quando il cane non riesce a portare a termine un’attività/gioco poiché viene distratto da tutto quello che ha intorno”.
- Come si interviene tendenzialmente in questi casi?
“Come sempre bisogna intervenire con un approccio sistemico, a 360 gradi, aiutando contemporaneamente cane e famiglia perché entrambi sono fortemente messi alla prova dalla situazione nella quale vivono quotidianamente. Un forte aiuto va dato alla comunicazione tra di loro per porre chiarezza e pulizia; sicuramente bisogna dare gratificazione al cane che si trova in un continuo stato di frustrazione. In passato al tendenza invece era di bloccare continuamente questi cani- che risultavano inibiti, frustrati e conseguentemente ancora più iperattivi”.
- Spesso i proprietari di questi cani vivono un forte stress per la continua attività proposta dal cane: come si rivela tendenzialmente la prognosi?
“Difficile dirlo a priori; ogni soggetto va valutato specificatamente. Tuttavia, quanto prima un proprietario riesce ad uscire dall’idea di essere lui colui che ha un problema ma inizia a vedere il cane come vera vittima del problema tanto prima riusciremo ad aiutare questo gruppo”.
- A gennaio partirà presso la Vostra Associazione in Lombardia un corso rivolto agli istruttori dal titolo “Come prendersi cura della famiglia per curare il cane”: parlerete anche di questa sindrome? Com’è nata questa idea?
“Sì, sicuramente l’iperattività- ipersensibilità sarà argomento di lezione da parte del nostro Staff. Questo progetto nasce dalla forte necessità di avere un corso improntato sulla pratica che andasse diritto al cuore dei problemi comportamentali e che seguisse un approccio cognitivo-relazionale. Crediamo molto in questo progetto e vedere che c’è stato subito un forte riscontro da parte degli addetti ai lavori ci conferma che siamo sulla strada giusta”.
Ringraziamo la Dott.ssa Manunta per la disponibilità con cui ha risposto alle nostre domande. Per chi volesse avere maggiori informazioni sul paziente iperattivo e sul corso succitato può visitare la pagina facebook Tambra ASD o scrivere una mail all’indirizzo asdtambra@gmail.com.
E’ importante quindi rimanere sempre curiosi ed attenti circa il comportamento del nostro cane, senza darlo mai per scontato o banale; a volte una nostra convinzione può ritardare un processo di cura. Ho visto molti proprietari ridere- inconsapevolmente- del loro cane nel manifestare il disagio iperattivo. Nulla di più traumatico dello stare in un evento patologico e non sentirsi sostenuti e sorretti.
Bisogna rimanere attenti e responsivi.
Bisogna rimanere calmi. Il paziente iperattivo ne ha bisogno.