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Categoria

Viaggi Interessanti

Amsterdam
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Amsterdam: la libertà porta il suo nome. Viaggi interessanti

scritto da L'Interessante

Amsterdam

Di Vincenzo Piccolo

Cari Amici,

vi siete mai chiesti che sapore ha la libertà? Quella vera intendo, quella che vi fa respirare a pieni polmoni. Quella stessa libertà che, per strada, vi fa apprezzare ogni singolo raggio di sole che illumina il vostro volto.

Beh, c’è chi queste sensazioni le respira ogni giorno, sto parlando dei cittadini di Amsterdam

Una libertà “Valorosa, decisa e misericordiosa”, come le tre parole associate alle tre croci di Sant’Andrea presenti sulla bandiera della città.

La città di Amsterdam ospita ben 2.289.762 persone di ben 170 nazionalità diverse, un’integrazione perfettamente riuscita tale da creare uno stile di vita comune a tutte le etnie presenti sul territorio. Uno stile di vita basato sul perfetto miscuglio libertà-rispetto. Si perché la prima parola (valorosa,ndr) va ad esteriorizzare il significato culturale della “libertà olandese”, che si pianta e cresce sul rispetto e sui limiti preposti alla salvaguardia di quest’ultima, piuttosto che su veri e propri divieti.

Camminando, o pedalando, per i canali patrimonio dell’umanità come il Singel, il Keizersgracht o il Herengracht, tra un coffeeshop e l’altro riesci a penetrare nell’anima di una società costruita per dare spazio ad una delle popolazioni più cosmopolita al mondo.

Nonostante lo skyline rinascimentale e romantico, Amsterdam è una delle città Europee più all’avanguardia, riuscendo ad unire passato e presente con una perfezione architettonica che si palesa per le strade di Museumplein, sede del Van Gogh Museum, che vanta una permanente su tre livelli del grande pittore olandese ed altre esposizioni temporanee. Il Rijksmuseum, circondato da un magnifico giardino, è il più grande museo di storia olandese famoso per la collezione di dipinti del Secolo D’oro olandese. Lo Stedelijk Museum ovvero il museo di arte moderna e contemporanea di Amsterdam.

Tradizione e storia sono le direttrici che ci portano anche sulle vie del mercato galleggiante dei fiori, dov’è possibile acquistare i semi e i bulbi dei tipici tulipani locali e a poche centinaia di metri da piazza Dam è possibile trovare alcune catene di ristoranti take away, dov’è possibile guastare le tipiche zuppe a base di patate olandesi e i tipici formaggi come Gouda e Edamer.

E se pensate che sia finito qui, forse avete dimenticato di fare un giro nel Red Light District. Questo distretto, posizionato nella parte più antica della città, ospita le cosiddette “vetrine” dove ragazze provenienti da tutto il mondo offrono i loro servizi legalmente riconosciute e tassate.

Un altro mondo? Un’altra mentalità? Forse un’altra storia e una differente evoluzione culturale ha fatto dell’Olanda, e di Amsterdam,la patria dei diritti civili. I Paesi Bassi sono uno degli stati più avanzati nel liberalismo sociale di tutto il pianeta, con sondaggi indicanti che più del 90% degli appartenenti all’etnia degli Olandesi vedono e considerano l’omosessualità come perfettamente morale ed accettabile, sia socialmente che individualmente.

Insomma non bisogna sognare per forza l’America per assaporare la libertà. Alla fine ce l’abbiamo in casa, a meno di due ore d’aereo.

Amsterdam: la libertà porta il suo nome. Viaggi interessanti was last modified: agosto 19th, 2016 by L'Interessante
19 agosto 2016 0 commenti
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Vacanze romane
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Vacanze Romane

scritto da L'Interessante

Vacanze Romane

“Sono troppo stanca per dormire. Non chiuderò occhio!”

Ed io, come Audrey, mi lascio travolgere da questa città, durante queste mie vacanze romane. Scendo in strada, giusto in tempo per perdere l’autobus. Non ho neanche il tempo di preoccuparmi che, ecco, vedo arrivarne subito un altro. Via Vittorio Emanuele, la mia fermata.

Vacanze Romane ad Agosto

Scendo e chiedo informazioni per il lungotevere. Dopo essermi imbattuta in qualche straniero e dopo aver messo in difficoltà una coppia di romani non tanto pratici della zona, arrivo a destinazione. In questa serata di inizio Agosto davanti ai miei occhi luci ad illuminare le rive del fiume, stand di ogni sorta, da quelli gastronomici a quelli di souvenir. Camminando rendo il mio corpo immune da qualsiasi difesa. Mi lascio trasportare ad occhi chiusi dagli odori dei ristoranti tipici, li riapro e mi perdo tra i mille colori sprigionati dal banco delle caramelle gommose. Mi accorgo che i miei piedi più vanno, più vogliono andare, arrivando così da Pompi che con il suo tiramisù mi ha regalato una fantastica storia d’amore di cinque minuti, vera, intensa…che solo il buon cibo può regalarti. Un’ esperienza quasi mistica che mi spinge a continuare.

Avete mai vissuto in cinque dimensioni comodamente seduti in poltrona? Ecco. Queste vacanze romane offrono anche questa opportunità. Come perdersela! Indosso degli occhiali semplicissimi, o apparentemente tali, e vengo catapultata su per lo spazio e poi giù in fondo all’ oceano. Dopo aver familiarizzato con cavalucci marini e squali innocui continuo la mia passeggiata romana in queste mie vacanze senza mare, ma non per questo senza magia. L’obiettivo della mia fotocamera non ha mai visto nulla di più bello. Senza quasi accorgermene eccomi arrivata a Piazza Trilussa, dove un mago che, grazie al suo intercalare esortativo <<Guarda!>>, è stato ribattezzato “Guardamago”, sta per dare inizio al suo show. Prendo posto su dei gradini occupati in parte da ragazzi di ogni età e nazione e mi godo lo spettacolo.

Dopo questo Harry Potter nostrano un po’ invecchiato, un autobus è pronto per riportarmi a casa. Durante il tragitto scopro un’altra Roma. Una Roma notturna e calda proprio come queste vacanze senza mare, ma non per questo senza magia. Una Roma più intima, complice, come una mamma che mette a dormire dei figli troppo vivaci, ma che non riposa. Resta lì, accanto a loro a proteggerli con la sua straordinaria bellezza. Era il 1953, quando la fantstica Audrey Hepburn, nei panni della principessa Anna nel celebre film Vacanze Romane esclamava:

“In questi giorni di città ne ho visitate tante…ma la mia preferita è di sicuro stata Roma!”

Sono qui, dopo tanti anni, e non cambierei una virgola di quell’affermazione.

Roberta Magliocca

Vacanze Romane was last modified: agosto 2nd, 2016 by L'Interessante
2 agosto 2016 0 commenti
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Napoli Sotteranea
CulturaIn primo pianoViaggi Interessanti

Napoli Sotteranea

scritto da L'Interessante

Napoli

I napoletani cavano l’arte dal sole, diceva Camillo Boito. Ma anche lontani dalla luce non se la cavano affatto male.

A 40 mt. di profondità, infatti, c’è lei, Napoli Sotterranea, che, lontano dalle rumorose e festose stradine del centro storico, offre ai turisti un mondo di storia e meraviglia

Sul tufo giallo, pietra con la quale la città è costruita, ci sono tracce risalenti fino a 5000 anni fa. Architetture greche e romane si trovano ovunque lungo i cunicoli che formano questo luogo che, da anni ormai, affascina turisti e non solo. Anche gli abitanti della stessa Napoli, infatti, e dei paesi vicini si mostrano interessati e desiderosi di conoscere la storia antica del luogo che li ama e li cresce.

I due principali ingressi al sito sono quello di piazza San Gaetano, nel decumano maggiore, e quello di via Sant’Anna di Palazzo, nel quartiere Chiaia. Lo sviluppo di quest’area sotterranea, come abbiamo già detto, è antichissima. Cominciò, infatti, in epoca romana, dando importanza soprattutto ad una fitta rete di acquedotti. Nel XX° secolo, la città sotterranea fu luogo privilegiato per proteggersi durante i micidiali bombardamenti che videro coinvolta la città. Infatti, i cunicoli di cui è composto il sottosuolo, furono dotati di illuminazione e attrezzati per ricevere decine e decine di persone che si nascondevano quando necessario. I numerosi oggetti trovati e le decorazioni sulle pareti, testimoniano quanto tempo, durante i bombardamenti, i cittadini passassero più “al riparo” che “alla luce del sole”.

A Chiaia è ancora possibile vedere qualche rifugio. Ancora una volta Napoli non ci delude, è all’altezza delle nostre aspettative. Anzi, ci stupisce anche quando crediamo che non sia più possibile, anche quando crediamo che i nostri occhi già abbiano visto tutta la bellezza possibile. Napoli non pone confini allo splendore. Napule è a voce de’ criature che saglie chianu chianu e tu sai ca nun si sulo.

Roberta Magliocca

Napoli Sotteranea was last modified: ottobre 21st, 2016 by L'Interessante
21 ottobre 2016 0 commenti
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guida
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Guida turistica del Medio Volturno

scritto da L'Interessante

Guida

Puntuale come da programma, si rinnova anche quest’anno l’appuntamento con la promozione turistica territoriale che vede protagonista il territorio del medio Volturno.

Abbiamo il piacere di comunicare che dal qualche settimana è in distribuzione la nuova Guida Turistica del Medio Volturno, edizione primavera/estate 2016

La rivista è un vero e proprio contenitore di indicazioni utili per il visitatore che si appresta a venire nelle nostre zone. La Guida suggerisce, invita, accompagna il lettore alla scoperta di un territorio “che merita di essere conosciuto”. Nelle sue 160 pagine, si trovano informazioni su natura, enogastronomia, archeologia, arte e cultura, eventi, prodotti locali e strutture di ricezione turistica. L’editore, Sisto Bucci, ringrazia tutta la redazione e quanti hanno collaborato per rendere ancora più interessante e ricca di contenuti questo numero che si preannuncia un vero successo.

Guida turistica del Medio Volturno was last modified: giugno 22nd, 2016 by L'Interessante
22 giugno 2016 0 commenti
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Sorrento
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Sorrento, ‘sta terra de l’ammore

scritto da Roberta Magliocca

Sorrento

Vide ‘o mare quant’è bello. E c’è il rischio di cadere nella retorica più spicciola descrivendo questi luoghi. Ma come mai si potrebbe parlare di questa città, di questo mare, di questo cielo se non si potessero usare parole come “meraviglia”, “serenità”, “stupore”, “bellezza senza obiezione alcuna”.

Diverse sono le tesi sull’etimologia del nome Sorrento

C’è chi la fa risalire al mito delle sirene, chi la farebbe derivare dal verbo surreo (confluisco).

Ma c‘è un’unica sola tesi, un’unica sola voce quando, questa città, la si racconta. É la voce di chi il mare lo sente scorrere nelle vene. La voce di chi ha pensieri salati. La storia di Sorrento è una storia di Osci, Saraceni e Normanni. Storia di grandi lotte di nobili famiglie locali. Storia scritta per le strade. Strade che riportano lo schema ortogonale delle vie romane.

Il centro storico ha mura risalenti al Cinquecento, che fanno da cornice al Duomo e alla Chiesa di San Francesco d’Assisi, con uno splendido chiostro trecentesco e con un portico dalle note arabeggianti.

Storia ed arte

Storia che si fonde con l’arte del museo Correale, dove sono esposte porcellane di Capodimonte e dipinti del XVII-XVI° secolo, nonché l’opera d’arte più preziosa ed affascinante che si palesa agli occhi di chi, da questo museo, si affaccia: una magnifica vista sul golfo.

Guarda, gua’, chistu ciardino; siente, sie’ sti sciure arance: nu profumo accussì fino dinto ’o core se ne va.

Principale piazza della città è Piazza Tasso, intitolata così in onore al celebre Torquato Tasso di cui è presente, dal 1870, una statua. Originariamente si chiamava Largo del Castello. infatti, vi era un castello risalente a Ferdinando D’Aragona che fu demolito nel 1843.

Da Piazza Tasso alla Villa Comunale non sono che pochi passi da percorrere per i vicoli caratteristici della zona.

La villa venne realizzata tra il 1877 e il 1879. A picco sul mare, anche qui la vista toglie il respiro. Ma Sorrento è tanto altro ancora.

Se dovessi descriverla con un colore, sceglierei il giallo. Il giallo dei suoi limoni dai quali si produce uno dei limoncelli più buoni che il nostro paese possa vantare. Se potessi descriverla attraverso un sapore, sceglierei quello della sua treccia; un formaggio fresco, prodotto in tutti periodi dell’anno, modellato a mano ed intrecciato. Sublime. Se riuscissi a cantarla, sussurrerei vide ’o mare de Surriento, che tesoro tene nfunno, chi ha girato tutto ‘o munno, nun  l’ha visto comm ’a ccà. E quale potrebbe essere la maggiore risorsa economica di questo posto incantevole, se non l’industria turistico alberghiera: ottime attrezzature balneari (numerose spiagge: Marina Piccola, Marina Grande, Spiaggia Leonelli, ecc.) e un piccolo porto peschereccio (Marina Piccola, appunto). Numerosi sono gli eventi culturali che caratterizzano la Penisola: le pro- cessioni del Cristo Morto durante la Settimana Santa, l’estate musicale, i numerosi tornei sportivi e i premi d’arte.

Sorrento al Cinema

Inoltre, la città ospita una rassegna cinematografica chiamata Incontri internazionali del Cinema. E, a proposito di cinema, del bel cinema, di quello sano, di qualità, ricordiamo che proprio a Sorrento fu girato il film “Pane, amore e…” con Sofia Loren e Vittorio De Sica. Chi ha sentito il caldo delle sue rocce sotto i piedi, chi ne ha captato le voci, chi ne ha percepito i colori, chi ne ha sentito i battiti, non può aver lasciato la Penisola senza aver ascoltato nell’aria le note di un invito al ritorno…ma nun me lassà, nun darme stu turmiento, torna a Surriento, famme campà!

Roberta Magliocca

Sorrento, ‘sta terra de l’ammore was last modified: giugno 6th, 2016 by Roberta Magliocca
6 giugno 2016 0 commenti
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Mare
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Mare, nei capelli e nei pensieri

scritto da Roberta Magliocca

All’ombra dell’ultimo sole, tiro le somme di una giornata apparentemente uguale a quella precedente e a quelle precedenti ancora. Ma una giornata di mare non è mai uguale ad un’altra. La vita che passa tra gli scogli ad agosto profuma di salsedine e mi permette di vedere sorrisi all’onda, abbracci abbronzati, sogni costruiti con secchiello e paletta. Questa spiaggia è la mia vita, vi arrivo la mattina prestissimo dopo una nottata di lavoro in mare aperto e vi resto tutta la giornata. Perché il mare è più di un lavoro, è uno stile di vita, è un’energia talmente forte da farmi risultare difficile, quasi impossibile, pensare che possa esistere un mondo lontano da lui. D’inverno il mio mondo è silenzioso, dipinto con colori scuri, il mare è a volte arrabbiato e si agita. Ma ad agosto tutto cambia. Le spiagge sono prese d’assalto da bambini urlanti e festosi, studenti finalmente liberi da libri e interrogazioni, famiglie che si godono il riposo dopo un anno di sacrifici lavorativi. E sono quasi geloso del mio universo violato, ma poi…mi commuovo! I miei capelli, pochi e ormai bianchi, hanno così tanto assunto il colore delle tempeste che le onde, il sale e gli scogli non mi meravigliano più. Tutti loro invece, oh si!, loro guardano il mare come un dono, come se fosse concesso a pochi, ai privilegiati. E Dio solo sa se il mare è un dono! Lo è per chi, con mani piccole e inesperte, lo disegna con lo stesso colore del cielo, oltre i bordi del foglio, oltre i limiti dell’universo. E’ un dono per chi gli è nato vicino ed è stato costretto a lasciarlo, vivendo in perenne dolore il vuoto che solo lui sa lasciare. Il mare è un dono per chi lo vede per la prima volta e per chi lo può solo sognare. Il mare è la fuga per chi soffre, molto spesso diventandone, purtroppo, un’inesorabile condanna a morte. Eppure continua ad essere il posto che raccoglie le speranze e i sogni della gente.

Il mare continua ad essere casa mia, e sempre lo sarà, fino a quando i miei pochi e ormai bianchi capelli avranno sole e forza. Quindi per il resto della mia vita, sarò qui, all’ombra dell’ultimo sole, con un solco lungo il viso come una specie di sorriso

Mare, nei capelli e nei pensieri was last modified: agosto 13th, 2016 by Roberta Magliocca
15 agosto 2016 0 commenti
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New York
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New York: natura ed innovazione

scritto da Roberta Magliocca

New York

Le conosciamo le stazioni nostrane. Il puzzo di urina ignora i nasi già assuefatti dei pendolari abitudinari. I cestini della spazzatura sono vuoti, perché bicchieri di caffè e le carte ben oleate del pranzo sono ben posizionate per terra, come un mosaico moderno ideato da un contemporaneo posatore di ceramiche artistiche.

Ora, prendiamo questa stessa stazione abbandonata e posizioniamola a New York. Et voilà. Nella grande mela, si vedrebbe sorgere un parco. Così sarà. Un progetto presentato nel 2011 a New York, infatti, propone una riqualificazione degli spazi attraverso la realizzazione di un’oasi con cavi di fibra ottica che porteranno luce nel sottosuolo.

Il parco si chiamerà Lowline. Un po’ di numeri riusciranno a far comprendere meglio ciò che si andrà a realizzare nell’amatissima New York

– 5.500 metri quadrati; questa l’ampiezza dell’area che verrà riconvertita in un parco;

– 48 milioni di euro; ecco i fondi che saranno versati per finanziare il progetto;

– 106 anni; l’età del Williamsburg Bridge Trolley Terminal di New York, stazione dove si fermavano i tram al capolinea.

La stazione è inutilizzata dal 1948. Il sindaco di New York, Bill de Blasio – di origini campane – è entusiasta del progetto e ne ha dato l’ok.

È ben noto che sottoterra la luce non è proprio delle migliori. Niente paura. La natura, in questo progetto, sposa l’innovazione. Un sistema di collettori parabolici sistemati in superficie “ruberà” la luce del sole che splende sopra New York che, attraverso cavi di fibra ottica, verrà indirizzata a cupole riflettenti. Queste, a loro volta, distribuiranno la luce a tutto il parco. Tutto questo per un doppio vantaggio. Il primo: alla vegetazione sarà data la possibilità di crescere con luce naturale. Il secondo: si ridurrà notevolmente il consumo di elettricità.

Non ci resta che aspettare, dunque. La statua della libertà di New York è sopravvalutata. Le passeggiate in parchi sottoterra alla luce del sole, quelle sì che hanno dello straordinario.

Roberta Magliocca

New York: natura ed innovazione was last modified: aprile 16th, 2016 by Roberta Magliocca
17 aprile 2016 0 commenti
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Andalusia
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Andalusia, tra delfini, aquile e magie

scritto da Roberta Magliocca

Andalusia

“Disculpe, para calle paloma?”

Una ragazza sulla trentina mi guarda e aspetta una mia risposta. Io cerco di rispolverare quello che mi è rimasto da cinque anni di spagnolo studiato al liceo.

“Lo siento mucho, pero yo soy italiana!”

Continua a fissarmi la chica, come se stesse pensando

– che mi frega a me che sei italiana, io ti ho chiesto un’altra cosa -.

Non dice nulla, ma sento di doverle qualche altra spiegazione:

“ Estoy aquì de vacaciones”.

Non sono sicura di essermi fatta capire a dovere, fatto sta che senza dire niente, la ragazza si allontana alla ricerca di Calle Paloma pensando alla “fortuna” che ha avuto ad acchiappare, tra tanti abitanti, proprio una ragazza, che non solo non conosce le strade, ma non conosce nemmeno lo spagnolo.

Che peccato non sapere dov’è Via Paloma. Mi sarei divertita a darle indicazioni in un misto di lingue non molto differenti tra loro – anche se non basta mettere la /s/ per parlare spagnolo -, lingue così calde e così divertenti nelle loro mille sfaccettature. Calde com’è caldo questo Marzo che mi vede camminare per le strade dell’Andalusia a giro maniche, come mai potrei fare in Italia dove questo mese ancora porta la necessità di maniche lunghe e soprabiti.

L’ Andalusia, nel parlare di lei, mi rende banale e sdolcinata 

Perché, credetemi, non potrei parlare dell’Andalusia senza descriverla come un immenso sole che abbraccia distese infinite di verde e Oceano.

Sull’aia di un casale nel beneventano, appoggiata ad un tavolo che ospita un bicchierino di caffè – senza caffè – una borsa troppo grande ed un paio di penne, in questa serata primaverile riesco a sentire l’odore della sangria preparata in casa dalla signora che mi ospitava in casa sua. L’Andalusia mi ha regalato sensazioni che si sono incollate al mio corpo e non lo abbandonano.

Sono le notti silenziose come queste che mi offrono manciate di ricordi, ne pesco qualcuno.

Ricordo n°1: solo l’ Andalusia mi ha portato a nuotare con i delfini. In quella piscina enorme, io mi sentivo come quelle istruttrice che sembrano ballare sull’acqua, mentre i due delfini mi spingevano i piedi. Ovviamente l’effetto non era proprio lo stesso, il mio impaccio e i miei chili di troppo rendevano il tutto come se i due delfini stessero spostando una balena in difficoltà. Io, intanto, mi sentivo bene, sentivo pura gioia.

Ricordo n°2: solo l’Andalusia poteva convincermi a salire sulla montagna più alta di Puerta Almadena Pueblo ad osservare il volo delle acquile – da sottolineare che chi sta scrivendo in questo momento è una ragazza che ha una tremenda paura dei volatili (azzerare pensieri sconci e sarcasmo spicciolo, por favor) – permettendo ad una di queste aquile di posarsi sulla mia testa.

Ricordo n°3: solo l’Andalusia mi ha portato fuori casa di Antonio Banderas, prima che quest’ultimo si mettesse a dialogare con galline e ad impastare biscotti.

Ah, già. Avrei potuto parlare di monumenti e musei vari. Perdonatemi, sono una viaggiatrice, non una turista.

Hasta Pronto!

Roberta Magliocca

Andalusia, tra delfini, aquile e magie was last modified: aprile 16th, 2016 by Roberta Magliocca
17 aprile 2016 0 commenti
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San Lupo
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San Lupo: terra di streghe e janare

scritto da Roberta Magliocca

In provincia di Benevento può capitare di imbattersi in un paesino che ha il nome tanto insolito, quanto di buon augurio. Si tratta di San Lupo

Tale nome, molto probabilmente, trae origine dal vescovo francese San Lupo di Troyes, in quanto proprietario dell’antico monastero dei Santi Lupolo e Zosimo.

Storia. Prima feudo demaniale sotto i normanni, passò nuovamente al monastero dei Santi Lupolo e Zosimo grazie agli Svevi. Passò poi al Capitolo Metropolitano di Benevento, sotto la giurisdizione episcopale di un Vicario Capitolare. Successivamente divenne possedimento dei Caracciolo e, nel 1506, della famiglia Carafa che lo tenne fino alla abolizione della feudalità avvenuta nel 1806. Fu nella provincia di Principato Ultra fino al 1811. Un terremoto, datato 5 giugno 1688, distrusse il paese. In poco tempo venne ricostruito. Proclamato comune del Molise, divenne nel 1861 parte del mandamento di Pontelandolfo nel circondario di Cerreto nella Provincia di Benevento.

Da vedere. Il centro storico è caratterizzato da stretti vicoli, abbelliti da archi e pontili. Di notevole interesse sono i portali in pietra di alcune architetture civili, realizzati da scalpellini locali. Da non perdere la visita della Chiesa di San Giovanni Battista, chiesa maggiore del paese. L’interno reca la statua a mezzo di busto di San Lupo, realizzata dallo scultore Giacomo Colombo nel 1708. Il campanile è sormontato da un cupolino con embrici maiolicati gialli e verdi.

Bella ed elegante, la Fontana Sant’Angelo è stata realizzata nel 1614 in pietra locale, dotata di tre getti d’acqua intervallati da mascheroni e da una figura femminile. Nel frontone della fontana sono siti due stemmi e delle scritte in latino che invitano i pellegrini a dissetarsi. La fontana è posta nel luogo dove sorgeva un monastero benedettino.

Settecentesco, invece, è Palazzo Iacobelli, che ha ospitato Ferdinando II delle Due Sicilie, presso il controverso imprenditore Achille Iacobelli.

Meritanto turismo anche la fontana Capodaqua, la Cappella De Giorgio  – tomba cimiteriale neoclassica – e la chiesa dell’Annunziata (XVII secolo).

Santo Patrono. La festa patronale ha luogo dal 27 al 29 Luglio di ogni anno.

Leggende. E’ risaputo che la provincia di Benevento è la “terra delle Streghe e delle Janare“. Leggenda vuole che si riunissero nei pressi di un noce per i loro riti sabbatici. Proprio a San Lupo si trova il torrente delle Janare, attraversato da un ponte in pietra, detto “Ponte delle Streghe”. Ancora oggi si tramandano oralmente leggende del medioevo. Si racconta che, nel torrente, dopo una notte di sfrenati riti sabbatici, fu rinvenuta una neonata che, recuperata, fu adottata da una coppia che non aveva figli. Divenuta signorina, nel pascolare il suo gregge, fu oggetto di attenzione da un maturo signore, proveniente dal vicino castello di Limata. Questi però, rifiutato dalla fanciulla, sparse la voce di averla veduta compiere pratiche demoniache, provocando in tal modo la reazione del popolo che la congiurò, gettandola dal Ponte delle Streghe. Il corpo non fu mai ritrovato, trascinato da un vortice nelle profondità. Qualche tempo dopo l’accaduto, molti giurarono di aver visto una ragazza nuda danzare sulle rocce del torrente e tuffarsi nel momento in cui qualcuno avesse tentato di avvicinarla. Tanti anni dopo, un giovanetto discendente dalla famiglia dell’anziano signore di Limata fu attratto da quella apparizione e, una notte vedendo la ragazza tuffarsi, la seguì. Anche il suo corpo, come quello della sventurata fanciulla, non fu mai ritrovato.

Una terra ricca di fascino, musica e leggende quella di Benevento. Fatevi incantare.

Roberta Magliocca

San Lupo: terra di streghe e janare was last modified: aprile 16th, 2016 by Roberta Magliocca
17 aprile 2016 0 commenti
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Reggia di Caserta Juvecaserta
Dall'Italia e dal MondoIn primo pianoViaggi Interessanti

Una passeggiata a Caserta – LE FOTO

scritto da Roberta Magliocca

Nessuna città dovrebbe essere tanto grande che un uomo una mattina non possa uscirne camminando.
[Cyril Connolly]

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Una passeggiata a Caserta – LE FOTO was last modified: marzo 27th, 2016 by Roberta Magliocca
27 marzo 2016 0 commenti
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