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Competizione

Bullo Bulldog
CuriositàDall'Italia e dal Mondo

Torna il Dog Friendly. Vivere da bullo: un salto nel mondo del bulldog inglese

scritto da L'Interessante

Cari lettori interessati dopo una breve pausa siamo di nuovo qui per condividere con voi gioie e dolori del mondo cinofilo. Oggi parliamo della gioia; sì, della gioia che nasce dalla convivenza con un bulldog inglese. Quei simpaticissimi musi schiacciati, che grugniscono come se fossero dei maialini, e che a volte possono rendere la convivenza con i loro proprietari o con gli altri conspecifici tutt’altro che semplice. È per questo che abbiamo raggiunto il dott. Pasotti, medico veterinario comportamentalista ed istruttore cinofilo, affinché ci accompagni nella conoscenza più precisa della razza.

Bulldog inglese: competizione e coccole fisiche

  • Siamo qui in compagnia del dott. Pasotti e della sua simpaticissima Gilda: ci dice qualcosa su questa particolare razza?

“Gilda è arrivata un giorno d’agosto, dono di una coppia di amici che avevano avuto una cucciolata in famiglia. E’ arrivata come ogni cane della mia vita, in un momento cruciale della stessa: da poco avevo perso il mio anziano cane corso di 15 anni.

Ci siamo adottati a vicenda, perché ogni nuovo cane che interseca la mia vita è una nuova storia che nasce. Amo da sempre le razze molossoidi e ne conosco bene più di una, ma mai avevo vissuto la relazione con un bullo. Sono  cani dotati d’ipertipicità  dell’essere molosso in tutte le loro manifestazioni, non solo nell’aspetto fisico. Gilda è cocciuta, testarda, a volte ostinata allo sfinimento, apparentemente sembra non scalfirla nulla, salvo poi accorgerti della sua enorme sensibilità. E’ stato un bel percorso scoprirla dotata di un mondo emotivo che va oltre la mimica e le espressioni facciali che apparentemente sembrano non cambiare mai. Parlano con il corpo più di quanto non facciano con il resto. Una volta imparato a conoscerli e decifrarli capisci come una minima variazione di una ruga o un movimento d’orecchie tradiscano le loro intenzioni”.

  • Cosa consiglierebbe ad un futuro proprietario di bulldog inglese? Almeno ciò che potremmo definire l’indispensabile da sapere.

“Non è una razza canina facile che consiglierei come primo cane ad un proprietario neofita. Anche dal punto di vista sanitario richiedono uno sforzo di attenzioni e cure non banale per un adottante inesperto. Molti sono i soggetti di questa razza che spesso in età adulta vengono ceduti/ abbandonati per problematiche sanitarie e/o comportamentali intercorse dopo l’adozione; esistono diversi “rescue bulldog” e mi sono stati segnalati spesso casi estremi.

Difficili da decifrare spesso dagli altri cani figuriamoci da un proprietario umano poco attento alla comunicazione; troppe loro infelicità ed incomprensioni scaturiscono da fraintendimenti comunicativi con cani ed umani. Sono cani molto fisici che parlano con il corpo e richiedono spesso contatto nelle interazioni. Gilda di frequente sta accoccolata ai miei piedi o resta sdraiata lungo il mio fianco in momenti di riposo.

L’adottarsi a vicenda ha comportato proprio questo: aldilà del legame affettivo reciproco abbiamo trovato un nostro linguaggio comune che ci consente di capirci e comunicare mettendo d’accordo le reciproche peculiarità individuali e di carattere. La sua fisicità e ricerca di contatto sono così diventate conferme di ciò che siamo insieme”.

  • I bulldog hanno la fama di essere cani delicati: qual è la sua opinione a riguardo? A quali patologie bisogna stare attenti?

“Sono cani delicati nell’immaginario collettivo ed un po’ è vero: vanno spesso incontro a problemi dermatologici (su base allergica e non), problemi oculistici (spesso trattabili e risolvibili solo con trattamento chirurgico). Come tutti i cani brachicefali soggetti a crisi respiratorie e problematiche cardiologiche, oltre a presentare quel corollario di quadri clinici di natura osteo-articolare di cani a rapido accrescimento, non ultimo la displasia dell’anca, solo per citarne alcuni”.

Un’attenta adozione, magari facendosi accompagnare da un medico veterinario e  da un istruttore cinofilo,  aiuterebbe a compiere una scelta più oculata;  ricordarsi che la loro testardaggine a fare cose con una tempistica da “bullo” si scontra spesso con i ritmi frenetici e frettolosi della vita umana e che tutto ciò può esitare in conflitti  cane e proprietario. A volte anche seri.

Per ragionare con un bullo, ci vuole accoglienza, calma e autorevolezza.

Torna il Dog Friendly. Vivere da bullo: un salto nel mondo del bulldog inglese was last modified: aprile 14th, 2017 by L'Interessante
14 aprile 2017 0 commenti
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Sanremo
CulturaEventiIn primo pianoMusicaTv

Sanremo: chi è il vero vincitore?

scritto da L'Interessante

Sanremo.

Di Maria Rosaria Corsino

In ogni competizione si sa, ci sono i vincitori e i vinti.

Non sembra essere però il caso di Sanremo dove molto spesso quelli che non sono arrivati al podio riscuotono più successo del primo classificato.

Certo, Sanremo lo vince chi riesce a farsi passare di più in radio e che fa parlare di sé, ma allora a che pro la competizione?

A Sanremo vince chi non vince

Negli ultimi anni il modo di giudicare il vincitore del festival è stato al centro di accese discussioni.

Una volta vota il pubblico da casa, una volta la giuria, una volta Beppe Vessicchio.

Fatto sta che aleggia sempre un alone di malcontento!

Eclatante l’episodio del 2010 in cui Pupo non riusciva ad accettare la sconfitta, aveva acquistato un sacco di voti!

Fatto sta che la canzone poteva votarla solo un filo-Savoia

Molto spesso ci si dimentica chi abbia vinto le precedenti edizioni, segno che il successo non sta nell’oro ma nella capacità di trasmettere emozioni e di farsi trasmettere.

Sanremo 2017: tutto da scoprire

Come ogni anno appare la lista dei favoriti per la vittoria, prima ancora che questi abbiano messo piede sull’ Ariston!

Tiziano Ferro sarà presente solo come ospite, altrimenti avrebbe vinto a tavolino.

La regina di quest’anno sembra essere Fiorella Mannoia annuncia Carlo Conti, che ormai ci ha preso gusto a presentare e non si scolla più dalla città dei fiori.

Sanremo: chi è il vero vincitore? was last modified: febbraio 8th, 2017 by L'Interessante
8 febbraio 2017 0 commenti
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bake
CulturaIn primo pianoTv

Bake Off volge al termine con poco zucchero

scritto da L'Interessante

Bake Off

di Maria Rosaria Corsino

Anche questa edizione di Bake Off , mandato in onda su Real Time canale 31, si è conclusa.

Vincitrice molto più che discussa è stata Joyce, 30 anni di origine filippine ma residente in Lombardia.

Più che Bake Off quest’anno sembrava il Fight Club, non si è schivato un solo colpo!

Ormai la competizione nata come designatrice del miglior pasticciere amatoriale d’Italia è diventata una gara a chi è più acido.

La dolcezza, insomma, è ridotta unicamente ai dolci che in realtà sembrano essere stati messi in secondo piano.

Una gara senza esclusione di colpi a Bake Off

Più multipolare del solito, quest’anno l’edizione di Bake Off si è presentata come una vera e propria gara di singola affermazione.

Certo, è una gara e c’è chi vince e c’è chi perde, c’è chi è un leone e chi una pecora ma ricordiamoci che stiamo pur sempre parlando di un programma che dovrebbe concentrare la sua attenzione sui dolci, quei deliziosi impasti e creme che rendono tutto un po’ migliore.

E invece no: io faccio un dispetto a te, tu mi offendi io ti rubo gli ingredienti e mostro all’Italia intera che io so fare la mousse al cioccolato e tu a stento sai montare il pan di spagna.

Nun ce semo proprio, diremmo, riprendendo il dialetto di una delle ultime concorrenti.

I giudici anche meritano un pollice in giù, escluso la new entry, che sembra rappresentare l’equilibrio perfetto tra l’antipatia gratuita di Knam e il perenne perbuonismo di Clelia.

E che ha dei capelli favolosi.

Bake Off volge al termine con poco zucchero was last modified: dicembre 6th, 2016 by L'Interessante
6 dicembre 2016 0 commenti
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