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Tag

Domenico Cosentino

Roundmidnight
CulturaEventiIn primo pianoLibri

Buon Compleanno, Roundmidnight!

scritto da L'Interessante

Roundmidnight

Di Roberta Magliocca

Una torta con quattro candeline e tanto lavoro da festeggiare.

La Roundmidnight Edizioni compie quattro anni

La ‘round midnight edizioni nasce il 31 ottobre 2012 come marchio indipendente dallo scrittore Domenico Cosentino, dalla sua socia Giovanna Colitti, e dall’esperienza decennale nel “far libri” di una tipografia di Campobasso, La Tipografia Fotolampo di Luigi Palladino (il terzo socio), dove ha sede la casa editrice.

Parliamoci chiaro e sincero, come piace a noi: non stiamo parlando di un colosso dell’editoria; non di quelle case editrici che fatturano tot. milioni all’anno e che per farlo hanno il bastone del nome potente, azionisti di quella specie là, i politici di un certo calibro dentro il taschino. I grandi che marchiano libri, difficilmente ne leggono qualcuno. Si edita quanto si deve, quello che qualche dio vuole. Di letteratura, tra gli scaffali dove trovi tutto – biscotti, penne, i-Pad, marmellate, dvd – tutto tranne che libri, beh, ce n’è ben poca.

La Roundmidnight Edizioni è la piccola, minuscola goccia nel mare che ha la sincerità e il rispetto per la fantasia delle opere belle. Per intenderci, niente simbolo dell’euro tatuato negli occhi al posto delle pupille. Loro gli occhi li usano per leggere. E se quello che leggono per loro vale qualcosa, vale spesso un’emozione, allora – e solo allora – editano. E vaffanculo nomi e arricchimento. C’è chi crede che l’arte sia qualcosa in più.

Non che l’arte debba essere sempre relegata all’immagine del poeta squattrinato e incantato che non mangerà mai del proprio lavoro. Ma noi amanti e puttane d’arte, perdonatemi se mi ci metto anche io, abbiamo quel quid che ci fa camminare a testa alta, la dignità. E ci batteremo sempre affinchè anche il nostro mondo venga riconosciuto, affinchè un poeta, uno scrittore, un musicista, vengano riconosciuti come tali e non come dottori, medici, insegnanti con l’hobby per l’arte. Ma non svenderemo mai la nostra idea di arte ai mercenari che dell’ arte non ne conoscono nemmeno la definizione.

Ecco perchè la Roundmidnight Edizioni va festeggiata, questa sera al Jarmusch. Perchè portano a testa alta la loro idea di arte. Portano i libri che profumano di bellezza. Niente di più. Festeggiamo la sincerità dell’arte.

Buon compleanno!

Buon Compleanno, Roundmidnight! was last modified: ottobre 15th, 2016 by L'Interessante
15 ottobre 2016 0 commenti
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addio
CulturaIn primo pianoLibri

Addio Kind of Blue di Domenico Cosentino: recensioni sui generis

scritto da Roberta Magliocca

Addio Kind Of Blue

E poi capita di alzarti un sabato, trucco sbavato, capelli che farebbero impallidire perfino Marge Simpson e la sociolinguistica che, da quella scrivania, ti sta avvertendo del fatto che, se non la studi come si deve, sarà il tuo peggior incubo ancora per molto. Visto ciò, risprofondo sotto al piumone. Tra cinque minuti mi alzerò e sarà sparito il mascara dalla mia guancia sinistra, i capelli saranno in ordine come quando esco dal parrucchiere e la sociolinguistica non sarà stata ancora inventata. Bene. Come impiegare questi cinque minuti del cazzo?

Addio Kind of Blue.

Senza mettere la testa fuori dalle coperte, lascio scivolare fuori il braccio allungandolo verso il comodino. Afferro il libro, pronta a leggere le ultime ventitrè pagine rimaste. E’ la Parigi di un Dicembre qualunque. Tra qualche scopata al puzzo di vodka e vomito, un uomo e la sua voglia di ricominciare, un amore che fa paura esattamente come un aereo che potrebbe non riportarlo da te. Questo libro non l’ho comprato io. Leggendo la descrizione, è stata la mia voglia di lasciare questa città di merda a farmelo scegliere, la puzza di una civiltà andata a male, le strade calpestate da tacchi a spillo e mentalità ristrette, il rifiuto di un bigottismo che mi porta a voler essere una zingara andalusa, una barbona londinese, una puttana olandese da mettere in vetrina, piuttosto che lasciar marcire il mio, seppur imperfetto, corpo tra la spazzatura di questo paese. Tutto questo mi ha portato a comprarlo. E pensare che odio Parigi. Ho vissuto quella città in un periodo negativissimo, di cui sento ancora il pessimo gusto. Eppure queste pagine mi hanno fatto ripercorrere le strade del quartiere latino, mi hanno portato a sedere sulle panchine dei giardini del Lussemburgo, mi hanno fatto scalare, nuovamente a piedi, la Tour Eiffel. 790 scalini che mi hanno tolto il respiro, ridatomi da un cielo che i miei occhi hanno imprigionato con tutta la rabbia di chi crede di star perdendo qualcosa. E ho le gambe di Nico,di sua sorella quando decidono di scappare da una Napoli a cui non voler più far ritorno, nemmeno per le feste di Natale. E poi c’è Elisa. E poi, ancora, ci sono lui e lei. Alle prese col coraggio di dimenticare, di mettere un punto al passato e di ricominciare qualche riga più in basso. Così chiudo quel maledetto libro, mando a fanculo chi l’ha scritto (Domenico non me ne volere) perchè ancora una volta sono dovuta venire a patti con qualcosa che, almeno per ora, non riesco ad affrontare. Perchè, cazzo, sono mesi che aspetto un aereo che non so se mai arriverà. O almeno. Non so se sarà lì ad atterrare per me. Mi alzo da quel letto, ripromettendo a me stessa che la prossima volta al posto di comprare un libro, comprerò un pacchetto di sigarette. Mi rovinerò i polmoni, e non intossicherò più i pensieri. Come non detto. Il trucco ancora sfatto, i capelli peggio che andar di notte e un ritardo di cinque minuti tra me e la sociolinguistica, che è stata inventata. E’ stata inventata, eccome. Tazza di latte, cereali e giù a studiare.Il tempo per fortuna,vola.Una doccia veloce e stasera si lavora al pub.Ore 23.00.Mentre spillo una chiara media per il 2bis,sorrido.Ho letto quelle pagine come leggo la mia vita.Ed è vero.Quell’aereo potrebbe non atterare mai.Come porre rimedio alla tristezza per un libro appena finito?Se ne legge un altro.E un altro ancora.E magari si scrive.Insomma,tra un punto e una lettera maiuscola…si vive.

Roberta Magliocca

Addio Kind of Blue di Domenico Cosentino: recensioni sui generis was last modified: maggio 1st, 2016 by Roberta Magliocca
30 aprile 2016 0 commenti
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Sassi Unplugged
CulturaLibri

Sassi Unplugged e i traslochi dell’anima

scritto da Roberta Magliocca

Sassi Unplugged

Avete mai recensito un libro? E un libro della Roundmidnight Edizioni?

Vi spiego un po’ come accade per un giornalista della nostra redazione. Indossa una tuta molto comoda, spegne il cellulare, si prepara un panino con la mortadella e siede davanti al camino con il libro e una penna di colore viola. Comincia a leggere e segna via via i vari appunti che lo aiuteranno a redigere il pezzo una volta arrivato all’ultima pagina. Il lettore della recensione di solito non ha alcuna idea di come sia fatta questa lista, ma stavolta ho deciso di pubblicarla punto per punto. Questo perchè recensire Sassi Unplugged di Giorgio Olmoti non è semplice. Perchè le prime emozioni sono quelle che contano, e sono quelle che voglio trasmettervi, quelle scritte con penna viola, davanti al camino, mangiando un panino con la mortadella.

 

Sassi Unplugged: appunti di viaggio

1° appunto: un libro che nasce dalla paura che lo scrittore ha del suo editore Domenico Cosentino. Basta leggere la prefazione per capirlo.

2° appunto: un viaggiatore lo si riconosce dal bagaglio. Si è viaggiatori quando si sceglie uno zaino in luogo del trolley.

3° appunto: viaggiare con la Roundmidnight Edizioni significa passare in autostop tutti i luoghi dell’anima.

4° appunto: un viaggio che non è solo uno spostamento da un posto all’altro, ma anche da una generazione all’altra. Una generazione dall’igiene pari a zero, la scomodità del passato, la vita lunga. E la generazione del presente, comoda, all’amuchina e rifiuti.

5° appunto: ironia a scazzo, di un viaggio non bello, non brutto. Uno di quei viaggi che ti piace raccontare davanti ad una birra vent’anni più tardi.

6° appunto: l’amore raccontato senza dettagli intimi di pelle contro pelle. Ma con i dettagli intimissimi di Jimi Hendrix, dei cornetti alla crema e degli appuntamenti mancati.

7° appunto: sono giovane ma ho abbastanza anni per raccontare i miei salti giocando a campana, le schede telefoniche e le corse in bicicletta. Ecco perchè leggere di telefoni a gettoni, vagoni di treni lenti, lentissimi, tende da campeggio, mi restituisce quella nostalgia che ti prende quando ascolti Guccini alla radio vedendo vecchi filmini di famiglia.

8° appunto: quando dai un nome alla tua macchina, sei in piena sindrome di randagismo.

9° appunto: a metà libro ti accorgi che Matera non è solo una città, ma un vero e proprio luogo dell’anima. Ogni città diviene luogo dell’anima quando le si associa un proprio ricordo personale, ci si lascia un pezzo di storia, della propria storia, lì come un regalo. Perchè sono le persone con le loro storie a rendere un mucchio di case e strade, dei posti da vivere e raccontare.

10° (triste) appunto: 2015, la tristezza di un’omologazione che ha fatto perdere fascino ai luoghi che prima avevano una personalità individuale.

11° (tristissimo) appunto: se guardo bene l’autore sta invecchiando. (Dovete comprare il libro se volete sapere il perchè).

12° appunto: una seconda parte del libro con la sua contemporaneità che toglie fascino alle cose e avventura al viaggio. Una macchina che ha l’orologio della macchina già incorporato, togliendo a dei ragazzi fancazzisti la fantasia di attaccarne uno esterno con lo scotch. Treni, taxi e pullman che si preferiscono ad autisti improvvisati e a compagni di viaggio improbabili. E così addio storie, addio viaggi ed imprevisti.

Ma è anche la seconda parte di un film che diverte, che mostra luoghi e racconta storie.

Se vi scocciate di leggere questa intera lista farneticante di appunti, sappiate almeno una cosa. Sassi Unplugged di Giorgio Olmoti è una prima pagina che è un posto a caso nel mondo, ed è un’ultima pagina in cui quel posto diventa casa.

Roberta Magliocca

Sassi Unplugged e i traslochi dell’anima was last modified: marzo 24th, 2016 by Roberta Magliocca
24 marzo 2016 0 commenti
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