Il Dog Friendly
Al via la nuova rubrica de L’Interessante: Il Dog Friendly, a cura di Luigi Sacchettino
Giovedì 14 Aprile partirà la nuova rubrica de L’Interessante. Abbiamo fatto due chiacchiere con Luigi Sacchettino, l’esperto che ci aiuterà a capire meglio i nostri cani. Da giovedì, ogni giovedì, sarà un appuntamento fisso.
Ciao Luigi, grazie di aver accettato di farti intervistare prima di tutto, ma soprattutto di aver accettato di seguire per noi la rubrica “IL DOG FRIENDLY”. Partiamo da te. Qual è la tua figura professionale?
Ciao Roberta, grazie a te e a “L’interessante” per aver reso possibile la nascita di questa rubrica, nonché per la condivisione di idee: è un vero piacere per me. Sono un istruttore cinofilo formato presso la SIUA – Scuola di Interazione Uomo Animale con sede a Bologna – e sono uno studioso della zooantropologia, la scienza che indaga proprio la relazione che intercorre tra l’uomo e gli animali. Ho ibridato la mia formazione con seminari e congressi in giro per l’Italia, in un aggiornamento continuo, sempre più affascinato dalla mente dei nostri cani. Il ruolo di un istruttore cinofilo è proprio quello di aiutare i proprietari ad avere una relazione equilibrata con i loro cani, superando problemi gestionali o equivoci comunicativi, e per farlo c’è bisogno di passione e studio.
Quali sono gli obiettivi che intendi raggiungere con questa rubrica?
Mi piacerebbe condividere con tutti voi ciò che i cani mi insegnano ogni giorno, affinché si possano capire sempre più i nostri amici a quattro zampe – superando antropocentrismi e luoghi comuni. In cinofilia si sente molto spesso parlare per “esperienza personale – mio cugino ha detto ” che sicuramente rappresenta un valore aggiunto, se unito a competenza e conoscenza.
Qual è, secondo te, la convinzione più sbagliata che di solito noi bipedi abbiamo del mondo a quattro zampe?
Bella domanda; credo a volte si abbia la tendenza a considerare i cani come dei piccoli umani o come dei bambini, fedeli e desiderosi di solo amore, proiettando su di loro molti dei nostri comportamenti e bisogni. Il cane però è una specie diversa e per rispettarla appieno – senza banalizzazione – bisogna conoscerne l’etogramma – termine che in etologia rappresenta l’insieme dei comportamenti propri di una specie animale. Solo sapendo ciò di cui hanno desiderio possiamo dedicarci alla loro felicità. Ad esempio i cani hanno un grosso bisogno di esplorare il mondo attraverso delle passeggiate quotidiane in cui possono inebriarsi con gli odori, mentre noi umani abbiamo la tendenza a pensare che un divano, del cibo e tanto amore siano sufficienti.
I nostri cani, se avessero le parole, cosa ci direbbero più spesso rispetto ai nostri consolidati comportamenti “sbagliati” che abbiamo nei loro confronti?
Ci direbbero di parlare meno ed agire di più. Noi umani siamo “verbosi” mentre la comunicazione del cane si esplica più sul piano non verbale, con postura e prossemica, spazi e distanze corrette. I cani amano “il fare”, sono animali sociali votati all’azione. Credo ci direbbero: “Ehi, prendiamo il guinzaglio e ce ne andiamo a passeggiare in campagna?! In questo periodo ci sono odori bellissimi per me e colori bellissimi per te”. Per farsi un po’ cane bisogna ragionare più con il naso che con la vista, più in collaborazione, partnership che in individualismo.
Grazie Luigi e buon lavoro!
Roberta Magliocca