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Recensioni

Mamma Roma
CinemaCulturaIn primo piano

Mamma Roma: capolavoro Pasolini

scritto da L'Interessante

Mamma Roma.

Di Anna Maria di Monaco

Il drammatico film Mamma Roma trae spunto da un evento realmente accaduto, ovverosia la tragica morte di un giovane detenuto nel carcere di Regina Coeli. Prodotta da Alfredo Bini (Livorno 1926-Tarquinia 2010) per la prima volta nel 1962 e girata sullo sfondo del sobborgo romano, la pellicola è scritta e diretta da Pier Paolo Pasolini (Bologna 1922-Roma 1975) in collaborazione con Sergio Citti (Roma 1933-ivi 2005). Gli attori principali sono Anna Magnani (Roma 1908-Roma 1973) – interprete di Mamma Roma – ed Ettore Garofalo (Roma 1946-ivi 1999) – nel ruolo del figlio –. Il film ruota intorno a quattro tematiche fondamentali del pensiero pasoliniano: il riscatto sociale, il rapporto madre-figlio, la figura della donna e l’immagine della morte.

Ecchela laggiù casa nostra, cu’ a finestra lassù n’do ce batte er sole, n’do ce stanno qué mutande stese, lassù all’urtimo piano. Guarda che qua ce stamo solo n’artro po’ de giorni, vedrai in che casa te porta tu madre. Vedrai quant’è bella, proprio ‘na casa de gente perbene, de signori. Tutto ‘n quartiere de n’artro rang.

Mamma Roma ad Ettore

Fattore scatenante dell’evolversi della vicenda e motivo centrale è il tema dell’escalation sociale e culturale del sottoproletariato – Mamma Roma libera dal proprio protettore Carmine (Franco Citti, Roma 1935-ivi 2016) decide di occuparsi del figlio Ettore per assicurargli una vita dignitosa –.

Ciò che emerge con il dispiegarsi della vicenda è l’osmotico rapporto madre-figlio. Il viscerale rapporto tra Mamma Roma ed Ettore richiama alla mente il forte legame che Pasolini ha con la madre, il medesimo che lo scrittore-poeta avvalora in molti suoi scritti, come nei testi poetici Ballata delle Madri e Supplica a mia madre. La madre-genitrice è per Pasolini una donna genuina e tenace, un gentil sesso dal sano rigore morale ed etico, nutrimento di nobili sentimenti e passioni – in più di un’occasione Pasolini rimembra coma l’interesse per la poesia gli sia stato trasmesso dalla madre –.

Ciò nonostante, donna non è solo la madre ma anche le tante protagoniste che fanno da sfondo alla vita e alla produzione letteraria e cinematografica di Pasolini. Le figure femminili descritte dal poeta vivono una vita di privazioni, vengono da famiglie disagiate e sono vittime di violenza o di controllo – ad esempio, Mamma Roma è vittima del magnaccio Carmine –. Prostitute sono anche le altre due donne presenti nel film, Bruna e Biancofiore. Dunque, attraverso la raffigurazione del femminile, lo scrittore denuncia i processi di corruzione e di svuotamento dei valori.

Infine, l’immagine della morte i cui indizi sono sparsi in tutto il film: dalla finestra della prima casa ove Ettore e Mamma Roma vivono si vede un cimitero; ogni volta che si incontrano, Ettore e Bruna parlano di morte; l’oggetto a forma di teschio che Bruna vede addosso a Pasquale, uno dei personaggi del film; infine, la stessa pellicola si chiude con l’immagine della morte.

Arrestato per aver rubato una radiolina, Ettore muore in carcere legato ad un letto di contenzione. Appresa la sorte del figlio e svanito nel nulla il sogno sociale, Mamma Roma corre a casa e tenta il suicidio gettandosi dalla finestra ma viene fermata da un gruppetto di donne che l’hanno seguita dal mercato.

Il film si chiude con una straziante immagine di Mamma Roma intenta a contemplare la cupola della basilica di San Giovanni Bosco.

Mamma Roma: capolavoro Pasolini was last modified: gennaio 9th, 2017 by L'Interessante
9 gennaio 2017 0 commenti
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teatro
CulturaIn primo pianoTeatro

Non tutti i ladri vengono per cuocere al Nuovo teatro San Carluccio

scritto da L'Interessante

Teatro

di Michele Brasilio

Giovedì 27 Ottobre presso il Nuovo Teatro San Carluccio ha debuttato lo spettacolo “Non tutti i ladri vengono per cuocere” tratto da “Non tutti i ladri vengono per nuocere” del compianto Dario Fo, la regia è affidata a Danilo Rovani. Con il Rovani in scena ci sono: Cosimo Alberti,Stefano Ariota,Massimiliano Cataliotti, Daniela Cenciotti,Laura Pagliara, produzione Titania Teatro.Lo spettacolo, nei primissimi minuti, ci porta negli studi televisivi di “MilluLuci” e “StudioUno” facendo respirare, allo spettatore, l’aria del Varietà degli anni ’60 e ’70. Questa cifra stilistica ritorna all’interno della pièce mantenendo, allo stesso tempo, il testo di Fo.  Dopo il simpatico “Carosello” si apre la storia vera e propria: l’assessore Frazosi (Cosimo Alberi) incontra in casa sua, all’insaputa della moglie(Daniela Cenciotti), l’amante (Laura Pagliara).Un ladro (Danilo Rovani) che poco prima era entrato in casa per rubare e subito dopo nascosto per non farsi trovare, esce allo scoperto dando il là a una serie di equivoci e menzogne.

Non tutti i ladri vengono per cuocere, Teatro San Carluccio: LA RECENSIONE

 L’idea del varietà risulta vincente per i primi 15\20 minuti dopo risulta ridondante e poco efficace del punto di vista narrativo, riscuotendo, allo stesso tempo,sempre simpatia da parte del pubblico in sala. La regia è dinamica nei tempi, consueta qualitativamente. L’adattamento non porta rilevanti modifiche alla trama se non per la lingua utilizzata, il napoletano, e l’aggiunta di lazzi e scherzi teatrali. La scenografia risulta inverosimile e uno dei pochi oggetti scenici, la pendola, si smonta sotto gli occhi stupiti degli spettatori e degli attori stessi. Il disegno luci è sporco: la luce dei fari batte sulle quinte nere creando ombre e sporcature alla scena.Gli attori acquistano con il passare del tempo la simpatia e la fiducia del pubblico. Cosimo Alberti mantiene tenacemente la scena e il ritmo dello spettacolo, Stefano Ariota porta in scena un personaggio al limite con l’assurdo risultando efficace e divertente.Daniela Cenciotti, esperta e valida porta il suo contributo allo spettacolo. Massimiliano Cataliotti, dotato di una simpatia travolgente, ricopre con carisma i ruoli affidatigli. Laura Paglia mostra tutto il suo talento sia nel canto sia nella recitazione sin dal primo momento. Danilo Rovani possiede una bella imponenza scenica, un forte carisma, una buona preparazione tecnica, soprattutto vocale, ma porta un personaggio caricaturale, esagerato, sforzandosi di trovare una risposta da parte dello spettatore spesso anche con battute facili. Uno spettacolo che complessivamente risulta scorrevole e allo stesso tempo lungo, divertente ma con una comicità non sempre perspicace. Vivete di teatro e fatevi vivere da esso.

Non tutti i ladri vengono per cuocere al Nuovo teatro San Carluccio was last modified: novembre 1st, 2016 by L'Interessante
1 novembre 2016 0 commenti
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