Alice
Di Luigi Sacchettino
Se qualcuno ci chiedesse com’è il mondo che ci piace cosa risponderemmo?
Probabilmente ognuno racconterebbe le proprie meraviglie.
A farci provare meraviglia, ammirazione questa volta sono gli attori del Campania Actor Studio, in “ Alice- la meraviglia ”, libero adattamento dell’opera di Lewis Carroll, con la regia di Michele Pagano e la collaborazione testi di Roberta Magliocca.
Il progetto Campania Actor Studio nasce dalla volontà di far emergere le potenzialità del territorio attraverso l’incontro tra affermati professionisti del settore con giovani talenti, ma anche ispirare coloro che non si sono avvicinati all’arte della recitazione a spingerli a ricercare il proprio potenziale espressivo, emozionarsi ed emozionare.
E ci riescono. Trasformano la piazza del Centro Commerciale Campania in un palcoscenico.
La vita del Centro non si ferma, ma tutto inizia a girare intorno allo spettacolo.
Non ci sono poltrone o spettatori classici, ma visitatori che si fermano e con meravigliosa curiosità domandano: “cos’è?”- “Alice, la meraviglia”- rispondono gli altri.
Lo spettacolo è dinamico, musicale, fluente; gli attori passano tra i visitatori, rendendoli spettatori e confondendosi con loro.
E’ uno spettacolo che ingloba, avvolge: l’attenzione per i dettagli e l’intimità dei dialoghi fanno la differenza.
E’ un’Alice dalle molte facce ad essere protagonista. Quattro, se ne alternano sul palco.
La più grande: disillusa; la adulta: aggressiva; la giovane: assetata di vita; la più piccola: incantata.
Il viaggio di Alice è fortemente caratterizzato da uno spirito di ricerca. Il viaggio di Alice è un viaggio alla ricerca della propria identità. Ogni personaggio che si oppone ad Alice è anche la proiezione di una parte di se stessa, che lei vuole conoscere e che interroga nel tentativo di recuperare l’identità perduta.
Il processo di consapevolezza e di ricerca passa attraverso una caduta all’indietro. Il Paese delle meraviglie è per Alice il luogo dove vede la contemporaneità delle proprie sedimentazioni e delle proprie variazioni.
E’ un modo sperimentale di fare teatro anche senza essere a teatro. Un esperimento caparbio, di diffusione di un’arte che spesso viene vissuta solo da chi a teatro ci mette piede.
Un encomio agli attori, giovanissimi, che non si sono lasciati impressionare. Ma hanno impressionato.
Mi auguro che lo spettacolo venga presentato in teatro, dove le emozioni trovano la predisposizione d’animo dello spettatore.
Intanto, non potevo non condividere con voi il meraviglioso epilogo:
“ALICE: Mamma… Mamma!
REGINA: sono qui!
ALICE: sei tornata?
REGINA: non sono mai andata via! Sono sempre stata vicino a te! Sei stata tu a crederlo! Io sono sempre stata con te. Ero in angolo, nascosta.. ti guardavo da lontano…volevo che camminassi da sola! Volevo che da sola prendessi le tue decisioni! Da sola costruissi la tua vita! Che sviluppassi la forza necessaria per reggere i mattoni più pesanti! Non accusarmi di non esserci stata! Ti ho sentito parlare di me tante volte. Ha dato a me la colpa di tutto ciò che ti è successo! La colpa per averti lasciata sola! Lo so che tutto quello che hai fatto, l’hai fatto per me! A me volevi dimostrare le tue capacità di figlia! Ma non c’era bisogno Alice, a me non devi dimostrare nulla! La dimostrazione più grande, l’ho avuta quando sei nata! Sei sempre stata una creatura meravigliosa! Questo l’ho sempre saputo! Di capacità ne hai avute tante! È stato il tempo ad ingannarti! Gli hai sempre corso dietro, non ti sei mai fermata a guardare al tuo fianco. La tua necessità di voler essere qualcos’altro! qualcosa in più! Ti ha tolto anche ciò che avevi! Dietro le tue spalle hai lasciato i tuoi affetti, i tuo cari, i tuo figli, e la tua meraviglia! La cosa più preziosa che avevi! Ti sei riempita di tristezza e solitudine. Ricordi che eri sempre presa dalla curiosità davanti a un baule, una cassaforte, un armadio o una porta chiusa a chiave? Una sete istintiva di mistero oppure la speranza di un miracolo? Ti ricordi anche che eri sempre delusa quando riuscivi ad aprirli. Invasa da una strana sensazione di vuoto. Sei sempre stata spinta verso quel vuoto assoluto che neppure esiste. Ecco questo è quello che devi continuare a fare! Non puoi arrestare il passo! Non esiste un tempo per fermarsi! Esiste solo il tempo per esserci! Riprenditi tutte le cose che hai lasciato dietro! Goditi ciò che fino ad oggi hai costruito! È abbastanza perché tu possa continuare a meravigliarti! Ora vai Alice! Segui la tua meraviglia!”.