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aggressione

legittima difesa
In primo piano

LEGITTIMA DIFESA, TRA POPULISMO E REGOLE CERTE

scritto da L'Interessante

Di Valerio Andalò

Alla luce degli ultimi avvenimenti di cronaca (“caso Lodi”), è iniziato un nuovo feroce dibattito sulla “legittima difesa”. Pochi giorni fa, il leader della Lega Salvini ha dichiarato: “C’è la legge sulla legittima difesa che da quattro anni aspetta di essere approvata in Parlamento, che cancella il reato di eccesso di legittima difesa e quindi viene incontro ai cittadini che si difendono, che non devono essere processati”. Salvini fa riferimento alla proposta di legge n. 2892, presentata alla Camera nel febbraio 2015. La proposta vuole aggiungere all’articolo 52 del codice penale, che disciplina la legittima difesa, un ultimo comma che recita: “Si presume, altresì, che abbia agito per difesa legittima colui che compie un atto per respingere l’ingresso, mediante effrazione o contro la volontà del proprietario, con violenza o minaccia di uso di armi da parte di persona travisata o di più persone riunite, in un’abitazione privata, o in ogni altro luogo ove sia esercitata un’attività commerciale, professionale o imprenditoriale”. Di cosa si tratta? La presunzione legale in esame viene caratterizzata per il mancato riferimento “al rapporto di proporzionalità” tra offesa e difesa, elemento fondamentale per valutare la legittima difesa. E’ evidente che non si tratta di cassare l’eccesso di legittima difesa e neppure di evitare l’eventuale processo a chi si difende. E’ perciò del tutto sbagliato sostenere, come fa il leader della Lega, che verrebbe meno il reato di “eccesso di legittima difesa”. Se un domani la proposta della Lega dovesse passare, con una comunicazione del genere si rischierebbero di incentivare reazioni che poi non sarebbero coperte dalla legittima difesa.

Come si articola la legittima difesa?

In base al codice Rocco la legittima difesa è una delle “cause di giustificazione”. Per “cause di giustificazione” si intendono quelle situazioni che rendono lecito un comportamento normalmente qualificato come reato. In base all’attuale articolo 52 del codice penale, che disciplina l’istituto in questione, perché ci sia legittima difesa occorrono alcuni requisiti: l’esistenza di un diritto da tutelare (proprio o altrui); la necessità della difesa; l’attualità del pericolo; l’ingiustizia dell’offesa; il rapporto di proporzione tra difesa e offesa. La “proporzionalità” è l’aspetto che, in questo caso, desta più interesse, proprio perché toccato dalla proposta della Lega (e di FDI).

La legittima difesa deve essere “proporzionata”

Qualora venisse meno il criterio della proporzionalità sancito dall’art. 52 del codice penale, si cadrebbe nell’articolo 55, che punisce l’eccesso colposo nell’utilizzo delle cause di giustificazione. “La giurisprudenza ha chiarito che il concetto di proporzionalità non è rigido, ma viene considerato in base a tutte le circostanze intervenute in concreto, oltre che dalla considerazione che l’aggressore ha diritto a una tutela minore rispetto all’aggredito”. Occorrono degli esempi per comprendere meglio l’applicazione della normativa: rientra nella difesa proporzionata il caso di un aggressore che, minacciando di violenza sessuale (e non di morte) la vittima, viene ucciso da quest’ultima. Viceversa, la vittima di un furto che – non avendo da temere per la propria o altrui incolumità – spari al ladro (magari alla schiena) al solo scopo di recuperare la refurtiva ricade molto probabilmente nell’eccesso di legittima difesa. In tal caso il bene della vita dell’aggressore è più importante rispetto al bene patrimoniale della vittima.

La “nuova legittima difesa” secondo la proposta della Lega Nord

L’aggiunta del comma al vigente articolo 52, come anticipato poc’anzi, non cancella il reato di eccesso di legittima difesa – previsto dall’articolo 55 – ma disciplina alcuni un caso particolare: di chi reagisca all’effrazione di una persona mascherata o di più persone, che con minaccia delle armi o con violenza entrano in casa o nel luogo di lavoro di “colui che agisce, reagendo”. Pertanto resterebbe l’eccesso di legittima difesa qualora si colpisse un ladro mentre si arrampica per una grondaia o mentre scappa. Va detto che recentemente, a seguito dell’audizione di diversi esperti di diritto in Commissione Giustizia, tutti i firmatari della proposta che interveniva sulla modifica dell’articolo 52 hanno deciso di ritirare la propria sottoscrizione. Il motivo di questo repentino “cambio di vedute” è dovuto ad una proposta di modifica dell’articolo 59 (a seguito del parere dei giuristi) che, al quarto comma, disciplina sulle “cause di giustificazione”. In particolare, il suddetto comma prevede che se ritengo di essere in presenza di una causa di giustificazione, e lo faccio senza colpa – cioè cado in un errore in cui sarebbe caduto una qualsiasi persona diligente – questa viene comunque valutata a mio favore. Facciamo un esempio per assurdo: se nel cuore della notte un uomo armato di coltello mi svegliasse di soprassalto ed io gli sparassi al braccio, la successiva scoperta che si trattava del vicino di casa sonnambulo non porterà alla mia condanna. Il mio errore nel ritenere di essere in pericolo lo avrebbe commesso chiunque (“qualsiasi persona diligente”). Tuttavia, qualora l’errore fosse determinato da colpa (negligenza, imprudenza o imperizia) e si causasse un fatto punito anche a titolo colposo – es. omicidio colposo – non è esclusa la mia punibilità. Con la modifica che si vorrebbe apportare all’articolo 59 si chiarisce che nel caso in cui la vittima di un’aggressione reputi per errore di essere in condizione di poter esercitare la legittima difesa, si esclude che il suo errore sia “colposo” se ha agito in stato di grave turbamento psichico. Una novità, questa, di portata limitata e che comunque si potrà valutare solo alla luce dell’applicazione che ne potrebbe fare in concreto la magistratura. Allo stato delle cose, Salvini dice il falso quando sostiene che con la proposta di legge della Lega verrebbe meno il reato di eccesso colposo nella legittima difesa. Dice una cosa falsa anche quando sostiene che i cittadini che si difendono non debbano essere processati. La decisione finale infatti spetterebbe in ogni caso al giudice competente che, valutate le eventuali cause di giustificazione, avrà il compito di emettere la sentenza.

LEGITTIMA DIFESA, TRA POPULISMO E REGOLE CERTE was last modified: aprile 2nd, 2017 by L'Interessante
2 aprile 2017 0 commenti
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Cani razze
CronacaCuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

Tragedia a Catania. Il Dog friendly: capitolo 16

scritto da L'Interessante

Tragedia

Di Luigi Sacchettino

Cari lettori interessati sono felice di ritrovarvi dopo la pausa estiva. Spero che le vacanze con i vostri amici a quattro zampe siano state indimenticabili.

Il rientro in modalità operativa ha accolto noi professionisti cinofili con una notizia amara, quella della tragedia successa in una villetta a Mascalucia, in provincia di Catania, dove due soggetti di razza dogo argentino hanno manifestato un comportamento di aggressione a discapito di un bambino di 18 mesi

Quando capitano tali vicende si resta sempre interdetti e puntare il dito non spetta a noi;  non avendo dati confermati e chiarezza sui fatti risulta poco utile e soprattutto ingiusto.

Possiamo però farci delle domande, per evitare che si creino nuove- prevedibili- tragedie. E per farlo abbiamo raggiunto al telefono  la dott.ssa Silvia Gorretta, medico veterinario esperto in comportamento animale che opera nella Capitale.

Grazie mille dottoressa Gorretta per aver accettato l’intervista nonostante la pausa estiva; cosa potrebbe essere successo nella mente di quel/i cane/i?

 “La domanda che mi poni non può prevedere una unica risposta semplice ed immediata e  diffiderei dalle opinioni che in questo momento possiamo ritrovare in rete o ascoltare dai media. Ogni cane percepisce ciò che lo circonda in maniera soggettiva. Il comportamento che può proporre può essere dettato da tante componenti; si pensi semplicemente al discorso emotivo, a ciò che ciascun cane come soggetto individuale percepisce nel mondo. Quando accadono questi episodi bisogna indagare sullo stato di benessere fisico e psichico del cane in quel momento.”

Dinanzi a queste vicende si parla spesso di tragedia improvvisa; ma è davvero tutto così repentino? Non ci sono segni prodromici?

“Assolutamente sì. Spesso però non vengono colti ed interpretati in maniera corretta a causa di una cattiva conoscenza della specie e della razza o peggio ancora per disinformazione che giornalmente ci viene propinata da opinionisti generici o professionisti poco aggiornati. Ad esempio i cani che vengono esasperati nel ruolo di guardiani possono poi manifestare un minore autocontrollo in situazioni che non riescono a decodificare o in cui sono autogestiti.”

Pensavo a quella madre e al senso di colpa che vive in questi momenti e che forse non l’abbandonerà mai. Quant’è importante il ruolo dei genitori nella supervisione delle interazioni cani e bambini?

“La supervisione è fondamentale non solo quando parliamo di neonati ma anche per bambini in età scolare. Non a caso l’ordinanza ministeriale tuttora in vigore prevede il loro divieto di detenzione da parte di minorenni. La supervisione dei genitori è fondamentale per il ruolo di mediazione e di modello da imitare; ad esempio fino ai tre anni il bambino non vede il cane come partner sociale ma come un oggetto. I bambini di età prescolare hanno movimenti scoordinati e versi acuti che possono preoccupare il cane; possono essere troppo esuberanti, violare lo spazio di sicurezza, non leggere la comunicazione del cane che sta richiedendo un momento di tregua. E’ qui che interviene il genitore dando delle indicazioni al cane e al bambino, in un sistema di tutela per tutti i protagonisti. Imprescindibile è ovviamente aver cresciuto il cane estremamente socializzato verso l’umano, indipendentemente  dall’arrivo di un nuovo cucciolo di umano nel gruppo famiglia.”

Sì, molto vero; difatti del delicato momento “arrivo nuovo cucciolo di umano” ne abbiamo parlato in un precedente articolo. Ma secondo Lei si può parlare di razze pericolose?

“Secondo me no; è indubbio che la selezione aberrante condotta dall’uomo sulla specie ha fatto sì che alcune razze propongano comportamenti che possono diventare ipertrofici e  che se non instradati durante l’età evolutiva potrebbero sul lungo periodo risultare problematici. Inoltre non dimentichiamoci che l’esperienza dei primi mesi di vita del cane può fare una notevole differenza nella sua relazione con l’uomo e in seconda battuta con l’ambiente.”

Cosa si può fare in prevenzione?

“Prima di scegliere di condividere la propria vita con un cane sarebbe bene consultare uno specialista per farsi aiutare nella scelta, senza banalizzazioni o superficialità, soprattutto quando in famiglia sono presenti i soggetti cosiddetti deboli- bambini, anziani, disabili-, e per meglio comprendere quali siano le predisposizioni di quella razza o di quel soggetto. Una volta adottato è importante impartire una corretta educazione con un professionista che dia le  indicazioni di gestione e aiuti a creare una relazione quanto più ricca ed equilibrata possibile. Preferisco parlare di educazione e di non di addestramento, in quanto la prima lavora sul sistema in età evolutiva- e quindi in crescita-  su cui il ruolo delle esperienze condotte senza violenza può contribuire a rendere un adulto davvero equilibrato. Riguardo ai metodi educativi coercitivi e violenti gli ultimi studi ci indicano chiaramente che il proprietario coercitivo può favorire l’aggressività del proprio cane, in un sistema di violenza che genera violenza.”

Ringraziamo la dottoressa Gorretta per la chiarezza e professionalità con cui ha risposto alle nostre domande su un tema così delicato.

Un dato ce lo abbiamo:  cani hanno una loro identità  e una mente plastica alla nascita. Ma la loro educazione e crescita serena dipende da noi.

La responsabilità è nostra. Di noi umani. Non possiamo banalizzare sui cani.

Soprattutto quando ci sono vite di mezzo. Umane e non.

 

Tragedia a Catania. Il Dog friendly: capitolo 16 was last modified: agosto 18th, 2016 by L'Interessante
18 agosto 2016 0 commenti
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caserta
AttualitàCronacaIn primo pianoParliamone

Caserta, ennesima aggressione. Viale Carlo III, la storia infinita

scritto da L'Interessante

Caserta

Caserta

Se si trattasse di una fiction da prima rete, staremmo raccontando uno degli episodi di narrazione cruciale, ma purtroppo la cronaca è realtà, anche quado si glissa sulla perseveranza.

Nella notte tra sabato e domenica scorsi, mentre Caserta prestava attenzione alle amministrative in corso, in viale Carlo III si consumava l’ennesima aggressione

È stato lo spaccio il detonatore primo dell’accaduto: durante un ‘operazione di semplice osservazione per la tutela della zona, un giovane extra comunitario, intercettato dai militari, è stato richiamato a disciplina e perquisito dai carabinieri di Marcianise.

 Dopo un lungo inseguimento il ragazzo è stato raggiunto e sottoposto alla normale procedura di controllo. Addosso allo straniero sono stati trovati alcuni grammi di sostanza stupefacente. È da questa indifendibile azione di reato che è partito lo scontro consumatosi a danno delle forze dell’ordine.

 Colto in flagrante, infatti, il fermato si è ribellato in maniera decisa, colpendo con violenza uno dei  carabinieri in servizio, costretto poi a sottoporsi alle cure del pronto soccorso.

 Al momento non si conosce nulla di più sulle sorti dell’identificato che è stato trattenuto nelle camere di sicurezza della compagnia di Marcianise per rispondere, oltre alle accuse di spaccio, all’aggressione a danno di un pubblico ufficiale.

Si fa fatica, stando ai meccanismi in atto negli ultimi tempi, a considerare anche questo episodio come fosse un caso isolato. Anche se qualcuno potrebbe considerarla una conclusione affrettata, molto vicina ad un’illazione priva di radici, l’accaduto lascerebbe intendere che l’affare di spaccio stia coinvolgendo, senza riserve, gli extracomunitari occupanti la zona di riferimento.

Uno scenario, quello facilmente deducibile, che più dei micro episodi si sta rivelando un vero e proprio sistema, in cui si mischiano continuamente i ruoli di vittima e carnefice, la cui gestione sembra sfuggire continuamente di mano a chi dovrebbe muoversi in direzione di un qualche intervento che stia lontano dall’assuefazione al caso.

Michela Salzillo

Caserta, ennesima aggressione. Viale Carlo III, la storia infinita was last modified: giugno 8th, 2016 by L'Interessante
8 giugno 2016 0 commenti
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Caserta - Aggressione al semaforo
CronacaIn primo piano

Caserta – Aggressione al semaforo. La testimonianza diretta

scritto da L'Interessante

Caserta. Venerdì sera, ore venti circa.

Esco per incontrarmi con delle amiche, senza nessuna grande pretesa, solo la voglia di passare una serata tranquilla.

Ma sulla mia strada c’è un ostacolo: un semaforo rosso.
Che poi il problema non è il semaforo in sé, il problema sono i cinque ragazzi che mi circondano per lavarmi il parabrezza.
Rifiuto gentilmente dico no, che quei quattro spiccioli racimolati mi servono per pagare il parcheggio che sarà per la prossima volta, che per favore mi lascino in pace.

Ed uno particolarmente insistente allora mi spezza il tergicristallo. Cosa faccio, scendo? Non sia mai mi mettono le mani addosso.
Allora cosa faccio? Come li allontano? Loro sono troppi ed io sono solo una, neanche particolarmente forte o massiccia.

Mi arrendo, aspetto che smetta di insistere  dicendo qualcosa in una lingua a me inconmprensibile, mentre le altre macchine dietro suonano inferocite perché ormai è verde e a nessuno importa che io sia sola in una situazione del genere.

Affranta faccio il conto di quanto mi costerà aggiustarlo, rovinando un Venerdì sera iniziato bene.

Però stavolta non voglio stare zitta; e dico stavolta perché questi episodi accadono quasi ogni giorno, e vanno solo peggiorando.
Chiamatemi razzista, xenofoba, come vi pare ma questa situazione deve cambiare.

Il fenomeno delle aggressioni ai semafori a Caserta sta diventando, in particolar modo sul Viale Carlo III, un qualcosa di sempre più presente e feroce, quasi incontrollabile.

Più e più volte sono state prese di punta ragazze e signore con la conseguenza di danni gravi e costosi.

Non c’è tutela, non c’è sicurezza si va affidandosi al caso e alla fortuna pregando che il semaforo sia verde e che non si debba iniziare una nuova lotta.

Maria Rosaria Corsino

Caserta – Aggressione al semaforo. La testimonianza diretta was last modified: aprile 23rd, 2016 by L'Interessante
23 aprile 2016 0 commenti
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