racconti da caserta
Racconti da Caserta: l’ultima fatica letteraria firmata da Romano Piccolo
Più che una presentazione, nella sala consiliare del Comune di Caserta, un incontro tra vecchi amici. Ricordi, aneddoti persi nella scatola della memoria di una Caserta che non c’è più e che Romano Piccolo, con questo scritto, ha voluto rinverdire ad alcuni e far conoscere ad altri. Radici di una tradizione cittadina. Per meglio conoscere e vivere il presente, ma soprattutto per protendersi verso un futuro che deve trovare forza, profondità e consistenza dalla conoscenza delle tradizioni, rinsaldando il legame con la propria terra.
Alcuni “racconti” letti dall’attore Pierluigi Tortora
Enzo Battarra, giornalista e critico d’arte, coadiuvato da Umberto Sarnelli, ha presentato quest’ultima fatica letteraria di Romano Piccolo, che ha in copertina la splendida immagine di una cartolina della prima metà del secolo scorso raffigurante piazza Margherita e corso Trieste. L’attore Pierluigi Tortora ha deliziato i presenti con la lettura di qualche tratto dei ricordi casertani, con “cuore ed amore”, come ha evidenziato Enzo Battarra.
Preambolo e senso dei racconti da Caserta
“Racconti da Caserta …. Persone, luoghi, avvenimenti e curiosità dal dopoguerra ad oggi. ….. ho raccolto in questo libro il mio amore per la città dove son cresciuto. La Caserta di cui parlo io è quella semplice, della gente che l’ha abitata e dei cambiamenti che ha vissuto per oltre la metà del XX secolo e fino ai giorni nostri”.
E’ la parte iniziale e finale del preambolo dell’autore che spiega e da un senso allo scritto edito dalla società “L’Aperia”.
Dicevamo racconti, aneddoti in cui immergersi, leggendo ad occhi chiusi e ritrovarsi nel tempo di quella Caserta che fu, pur tra le tante difficoltà e che suscita rimpianti in chi l’ha vissuta o anche solo “sfiorata”. E’ un soffio di facile approccio, che serve anche a far materializzare, rivivere, per i giovani, episodi e personaggi solo raccontati, uno stile di vita completamente diverso da quello di oggi, ma che Romano, con fluidità di penna, riesce a far rivivere attraverso i filmati della memoria. Un nastro riavvolto ma dipanato a velocità superiore con visione normale.
Tutto parte dall’edicola Croce, cuore della Caserta di ieri ma anche di oggi. Perchè piazza Margherita, ancora oggi, rappresenta il fulcro, l’essenza della casertanità. Passando per la Santella, oggi ritrovo, punto di incontro e vita pulsante per la gioventù casertana. La continuità. Nulla tralasciando del centro storico. Ed in questa ottica il racconto, il ricordo serve a far rinsaldare quel legame tra passato e presente, con occhio rivolto al futuro.
E Romano ci riesce raccontando di vita sociale, di curiosità e di sport, miscelando attività, episodi e personaggi, fatti e inediti con immagini e riminiscenze significative, per aiutare a comprendere cosa rappresenti l’appartenenza alla propria terra, alle proprie radici. Romano sa bene che il conoscere il passato, il suo valore, è parte del patrimonio di ogni uomo e che la sua assenza non potrà mai essere compensata. Lo scritto suscita emozioni e risveglia quel senso di appartenenza. Episodi e racconti che captano l’attenzione e narrati in modo da rendere fluida la lettura e facilmente intellegibile lo scritto.
Il personaggio, l’autore
La presentazione «Basta col basket. Sì, avrei ancora da dire, ma al basket ho già dedicato una trilogia. Basta. Adesso voglio parlare di persone, di luoghi, di Caserta. Soprattutto della Caserta che ho conosciuto e amato quando ero giovane»., scrive l’editore Giovanni Manna.
Poche righe per far comprendere il personaggio Romano Piccolo, giocatore di calcio, portiere per la precisione come il fratello maggiore Santino e poi giocatore di basket di quella Juvecaserta che sempre il fratello maggiore Santino, fondò nel 1951 con altri amici.
Romano è stato uno dei veri protagonisti del basket casertano che ha dato la stura alle successive fortune della squadra emblema di una città. Ha, poi, fondato il basket femminile a Caserta con la squadra della Zinzi. E’ stato allenatore, infondendo in generazioni casertane il concetto della lealtà e sportività nella vera accezione del termine, dirigente, presidente.
Ha collaborato con “Superbasket”, giornale specializzato nello sport della palla a spicchi ed ha raccontato nelle sue edizioni de “La reggia del basket” la nascita, l’evoluzione, la crescita e la simbiosi di questo sport con la “cultura” casertana.
Nel corso degli anni è stato anche componente dei volontario dell’AVO presso l’ospedale casertano.
Racconti da Caserta per rafforzare il legame con la città non natale ma diventata e che sente “sua”
In questo libro scava nei ricordi di quella che di fatto è diventata la “sua” città, dove è giunto all’età di tre anni, dopo aver visto i natali a Piacenza. Nel libro c’è spazio, fra i vari ricordi e racconti, per vari casertani come Anna Giordano, Umberto Sarnelli, Antonio Ciontoli, Liliana Polito, Lucio Bernardo e Gino Civile.
Visibilmente commosso, Romano Piccolo ha prima ascoltato le attente analisi del testo da parte di Enzo Battarra e Umberto Sarnelli, magistralmente narrate da Pierluigi Tortora e si è poi dedicato a salutare gli amici di vecchia data ed ad autografare i testi con dediche “ad personam”.