L'Interessante
  • Home
  • Parliamone
    • Politica
    • Cronaca
    • Attualità
  • Cultura
    • Eventi
    • Teatro
    • Cinema
    • Tv
    • Libri
    • Musica
  • Sport
    • Basket
    • Calcio
    • Volley
  • Dall’Italia e dal Mondo
    • Notizie fuori confine
    • Curiosità
    • Indovina dove andiamo a cena
    • Viaggi Interessanti
  • Editoriale
  • Vignette Interessanti
  • Web Tv
Notizie Flash
1 MAGGIO: FESTA O…. LUTTO. UNA FESTA BEN...
CORONAVIRUS FASE 2 ……… GIU`LA “MASCHERINA
LA MUSICA DELLA GATTA CENERENTOLA COME PASS PER...
INTERNAZIONALI: LA COPPIA DI TAIWAN SI AGGIUDICA IL...
INTERNAZIONALI TENNIS ASSEGNATE LE WILD CARD. SABATO INIZIANO...
Michele Pagano: Il futuro è il mio presente
Da consumarci preferibilmente dopo morti: Officina Teatro incanta...
VALERIO BIANCHINI E LE SUE … BOMBE. AMARCORD...
Caso Weinstein. Dite alle donne che non siamo...
The Aliens ad Officina Teatro: vita, amicizia ed...

L'Interessante

  • Home
  • Parliamone
    • Politica
    • Cronaca
    • Attualità
  • Cultura
    • Eventi
    • Teatro
    • Cinema
    • Tv
    • Libri
    • Musica
  • Sport
    • Basket
    • Calcio
    • Volley
  • Dall’Italia e dal Mondo
    • Notizie fuori confine
    • Curiosità
    • Indovina dove andiamo a cena
    • Viaggi Interessanti
  • Editoriale
  • Vignette Interessanti
  • Web Tv
Tag

Ariston

sanremo
CulturaEventiIn primo pianoMusica

Sanremo: storia di una tradizione

scritto da L'Interessante

Sanremo.

di Maria Rosaria Corsino

1950.

La canzone italiana era snobbata e poco capita dalla maggioranza del popolo, che parlava solo il dialetto, e non capiva alcuni testi.

Erano gli anni delle canzoni Francesi, il trionfo mondiale di Edith Piaf con “La vie en rose”, dei ritmi latino-americani.

Quando nacque l’idea del festival della canzone Italiana, la città di Sanremo era ancora mal ridotta, con tanti problemi da affrontare e risolvere. il Teatro comunale era andato distrutto dai bombardamenti, la guerra era finita da poco.

Ma c’era la volontà di uscire dall’impedimento guerresco e la città era intenzionata a riprendersi il suo ruolo principale, nel campo turistico e floricolo.

Sanremo: sessantasei anni di storia

Le edizioni del “Festival di Sanremo” degli anni 70 furono determinate da diversi eventi, spiacevoli e di contestazione.

Nel 1972 lo sciopero dei cantanti.

Furono gli anni della televisione a colori, e del dilagare nelle discoteche della “febbre del sabato sera”.

La cultura Italiana, era in evoluzione.

La crisi a Sanremo si fece sentire, per diversi anni, il festival non era più l’evento nazionale, e la televisione manifestò poco interesse, così fece anche il gran pubblico. Il decennio, restò impresso come il più basso, insignificante per le manifestazioni canore di quegli anni. Nel 1977 ci fu il cambiamento di sede. La manifestazione canora si spostò dal Casinò Municipale al teatro dell’ Ariston, e la Televisione mandò in onda il primo Festival a colori.

Nel 1979 ci fu un grande evento a Sanremo, con la presenza di Stars Internazionali come Tina Turner e Kate Bush.

I Festival degli anni 70, però, produssero per il mondo musicale grandi cantanti della canzone Italiana, come Lucio Dalla e la combinazione Mogol -Battisti.

Il 1970 vide la nascita del gruppo Ligure “I Ricchi e Poveri” dopo la loro partecipazione al festival del 70 e del 71, infatti, diventarono il gruppo più popolare d’Italia.

Gli anni ottanta furono incisivi per il rilancio del Festival di Sanremo.

L’ evento della Televisione commerciale fu la molla che determinò la competizione.

Tornarono anche i personaggi del Festival, si produssero più spettacoli, e si ritornò a parlare di nuovo di Sanremo e della canzone Italiana, e la non dimenticata frase,”tanto si sa sempre prima chi vincerà il Festival”.

La rinascita del Festival di Sanremo, con il ritorno in gara dei big della canzone Italiana, e l’intervento degli ospiti internazionali, attribuì un qualcosa in più alla manifestazione, che riprese possesso della sua funzione, imponendosi come evento più importante e seguito dal gran pubblico.

Gli anni novanta, lanciati verso il duemila, furono il decennio, dei molti cambiamenti per la manifestazione canora. Fu abolito il Play-back, e le Orchestre che accompagnarono i cantanti nell’esibizione tornarono di nuovo di moda

Per il quarantennale del Festival, la manifestazione fu spostata nella mega struttura in Valle Armea: si trattò del Palafiori.

Fu considerata una “pazzia” del Patron Adriano Aragozzini, che riuscì a trasformare uno stanzone vuoto, in un teatro pronto ad accogliere cinque mila persone. Il Patron ebbe tutti contro, convinti che avrebbe fallito in quell’impresa che sembrava impossibile

Invece dovettero dargli ragione: infatti invitò e portò nella città dei fiori e delle canzonette, grandi nomi della musica Internazionale, e la manifestazione riuscì perfettamente.

La canzone Italiana in questi anni, percorse il mondo intero.

Sanremo: storia di una tradizione was last modified: febbraio 11th, 2017 by L'Interessante
11 febbraio 2017 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest
sanremo
CulturaEventiIn primo pianoMusicaTv

Sanremo: la prima puntata se l’aggiudica la De Filippi

scritto da L'Interessante

Sanremo.

Di Michela Salzillo

Non ci sono dubbi. A vincere la prima puntata della 67esima edizione del festival della canzone italiana è stata senza esclusione di colpi Maria De Filippi. La regina delle reti Mediaset aveva fatto parlare di sé a lungo, già prima che cominciasse il valzer delle ugole nazionali, creando aspettative di curiosità molto alte, sia nel pubblico affezionato che in quello scettico per natura. La moglie di Costanzo era stata voluta fortemente dal vegliardo padrone di casa Carlo Conti. I due conduttori non hanno mai nascosto al pubblico la reciproca stima professionale che li unisce, sintonia assolutamente confermata durante la diretta di ieri sera. Rare le occasioni in cui la De Filippi è apparsa da sola sul palco dell’Ariston; la co- conduttrice infatti ha avuto dalla sua il costante supporto del compagno televisivo, anche quando sembrava essere assente dalle scene. A dimostrarlo è stato il pronto sostegno durante il rischio di caduta della Maria più amata dagli italiani che, come in un classico copione scritto dalle secce, l’ha vista rischiare un rovinoso strafalcione a metà serata, sgualcendo , anche se solo per pochi minuti, il tono serioso assunto dalla De Filippi mentre era intenta a introdurre sul palco due ragazzini poco più che tredicenni, ideatori di un progetto anti- bullismo, onorato fra gli altri  dal presidente della Repubblica Mattarella. Un inciampo il suo che quasi sembrava essere preannunciato da chi l’avrebbe voluta, sin dai primi minuti, protagonista della scala centrale, per giudicarne magari l’andatura e il portamento. Una scala che però non è stata mai scesa dalla De Filippi, e che solo potenzialmente sarà guadagnata in chiusura del Festival. Lei, si sa, preferisce i gradini, è quella la postazione prima dalla conduttrice Mediaset, almeno in uno dei suoi programmi più seguiti. Una scelta solo sua, che negli anni si è aggiudicata le migliori parodie. Un vero e proprio costume, insomma, rispettato anche ieri sera con l’intelligente ironia che, ci piaccia o no, la contraddistingue. C’è da dire che dopo anni di onorata fedeltà al suo editore, vederla al timone della concorrenza è stato parecchio curioso. La De Filippi, infatti, in questi anni ci ha abituati a delle personali minuzie d’atteggiamento e, ammettiamolo, vederle adottate in quel temporaneo contesto d’adozione ha fatto un po’ strano a tutti. Ogni volta che preannunciava gli ospiti o interloquiva con gli stessi, sembrava fosse molto vicina l’eco delle sue buste a “C’è posta per te”, ad ogni suo facciamo entrare è probabile che i  fedeli spettatori abbiano lottato contro una crisi di identità molto forte, ma è così che accade per i colossi , ovunque vadano li riconosci sé stessi, e la De Filippi, al di là dei plausi e le antipatie, è senz’altro fra questi.

 Sanremo organizza il Festival, ma la De Filippi porta i cantanti

Come ogni anno, anche per questa edizione la gara dei big è stata suddivisa in due serate consecutive. Ieri sera, durante il taglio di nastro si sono infatti esibiti i primi undici artisti. Nel dettaglio abbiamo ascoltato: fa talmente male di Giusy Ferreri- che essendo risultata fra i concorrenti a rischio eliminazione, dovrà contendersi il ripescaggio di giovedì sera con gli altri esclusi, compresi quelli che verranno fuori dalla seconda puntata. Insieme a lei, sono finiti in zona rossa Ron, con il brano l’ottava meraviglia e il rapper Clementino con ragazzi fuori. Hanno passato il turno, invece, tutte le scoperte discografiche della De Filippi che, senza ombra di dubbio, presta da molti anni parecchio allo spettacolo musicale, portando all’ Ariston molti dei suoi allievi, vincitori e non, della scuola di Amici . Ottimi i risultati ottenuti da Elodie, con il brano tutta colpa mia; lo stesso è valso per lex front- men dei Dear jack, Alessio Bernabei che, intrapresa ormai la carriera da solista, ha presentato a Sanremo la canzone nel mezzo di un applauso. Corrono veloci anche i consensi per Fabrizio Moro, che smessi per qualche giorno i panni di professore nella scuola della De Filippi, resta vigorosamente in gara con portami via. Parte dei vincitori della prima puntata sono dunque di casa Mediaset, fatti salvi Fiorella Mannoia, con il brano che sia benedetta; Ludovica Comello che ha presentato il cielo non mi basta; Ermal Meta che ha cantato vietato morire ; il veterano Al Bano che, nonostante i problemi di salute dell’ultimo periodo, è riuscito a portare a casa un ottimo riscontro con la canzone di rose e di spine e Samuel, meglio conosciuto come cantante dei subsonica, che ha passato il turno con il brano vedrai. Per sapere come proseguirà la gara non ci resta che attendere il secondo appuntamento, che stasera fra i restanti artisti vedrà in gara un altro dei pupilli della Maria, il vincitore della appena trascorsa edizione di Amici,  Sergio Sylvestre.

Sanremo: la prima puntata se l’aggiudica la De Filippi was last modified: febbraio 8th, 2017 by L'Interessante
8 febbraio 2017 0 commenti
2 Facebook Twitter Google + Pinterest
Ariston
CinemaCulturaIn primo pianoTeatro

Cala il sipario del Ariston di Marcianise

scritto da L'Interessante

Ariston

Che si spengano le luci, la festa è terminata. Il 30 giugno, come se la storia appartenesse al passato, cala il sipario del cine– teatro Ariston di Marcianise

 Lo spettacolo è finito. E non certo per andare in vacanza. Non c’è niente più da guardare. Ad annunciare la chiusura definitiva dello stabile è stato Emilio Napolitano, gestore dell’antico teatro cittadino.

 Anche l’ultimo angolo di palco, di fronte alle amarezze di quanti ne hanno vissuto crescita e successi, si piega in valigia e va a morire di vecchiaia nella soffitta dei ricordi.

 A poche ore dai sigilli ufficiali, l’ultimo applauso e già nostalgia. È stato un lungo cortometraggio di esperienze che, iniziato negli anni quaranta, ha collezionato file di consensi. Una stima solida, comprovata dal magone che, all’alba dei titoli di coda, è difficile da digerire.

 L’Ariston è il primogenito artistico del Mugnone, fondato dal padre di Emilio, Pasquale Napolitano, in una Marcianise bucolica, pregna di tradizioni ed echi culturali, ben distanti da una modernità che se ne frega di guardarsi alle spalle.

Non è necessario indagare sulle cause di tale scelta– ha dichiarato in una lettera aperta il titolare dell’Ariston – che, invece, ha ritenuto giusto sottolineare il soddisfacente percorso realizzato in questi anni, una traiettoria piena di solidi rapporti umani, allegria, cultura e intrattenimento. Valori inestimabili, questi, che resteranno certamente intramontabili in quanti si sono lasciti coinvolgere da un’avventura che non ha nulla da rimpiangere.

Raccontarsi che doveva andare così, stando alle reazioni di molti cittadini marcianisani, resta comunque uno sforzo.

La rassegnazione per una fine che sembrava preannunciata dal tempo che passa, e trasforma qualunque minuzia in qualcosa di diverso, non basta per dimenticare.

L’Ariston è stato lo scenario di appoggio per molti successi del gemere, difficili da scordare la promozione e l’organizzazione di stagioni teatrali di primissimo livello. Dal Gotha del teatro italiano Albertazzi a Mario Scaccia, da Ottavio Piccolo a Ugo Pagliai e Paola Gassman.

Non è stato un teatro, ma il teatro. Quello che aveva le mura impegnate di identità e profumo antico, quello che dovevi cercare tra le viuzze di una Marcianise che voleva continuare a farsi sentire.

La città del vecchio Mugnone, nato per rilassare i visi stanchi di chi faceva ritorno da una giornata di duro lavoro nei campi, il profumo delle caldarroste nel carretto ambulante, che sostituiva dignitosamente i pop corn di oggi, sono soltanto l’ultima scena dell’ultimo atto di un meraviglioso spettacolo. Questa volta, però, inchinarsi o applaudire è un po’ più complicato.

Michela Salzillo

 

Cala il sipario del Ariston di Marcianise was last modified: giugno 28th, 2016 by L'Interessante
28 giugno 2016 0 commenti
0 Facebook Twitter Google + Pinterest

Resta in Contatto

Facebook Twitter Google + Instagram Email RSS

Categorie

  • Attualità
  • Basket
  • Calcio
  • Cinema
  • Cronaca
  • Cultura
  • Curiosità
  • Dall'Italia e dal Mondo
  • Editoriale
  • Eventi
  • In primo piano
  • Indovina dove andiamo a cena
  • Libri
  • Musica
  • Notizie fuori confine
  • Parliamone
  • Politica
  • Sport
  • Teatro
  • Tv
  • Viaggi Interessanti
  • Vignette Interessanti
  • Volley

I Più Visti

  • duel gomorra

    Gomorra 3: i casting al Duel Village

    8 giugno 2016
  • amore

    L’ Amore ai giorni nostri

    6 dicembre 2016
  • molly

    Molly Malone, la strana leggenda

    19 novembre 2016
  • museo

    Museo di arte islamica come l’araba fenice

    24 gennaio 2017
  • canile

    Adozione in canile: ti salvo la vita, appartieni a me

    9 marzo 2017
  • Facebook
  • Twitter
  • Google +
  • Instagram
  • Email

© 2015 L'Interessante. Tutti i diritti riservati.
Designed by Armando Cipriani


Back To Top
Utilizziamo i cookie per migliorare l'esperienza utente sul nostro sito. Se continui ad utilizzare questo sito noi assumiamo che tu sia d'accordo. Accetto
Privacy & Cookies Policy