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Orlando

orlando
AttualitàCulturaIn primo pianoLibri

Orlando: da Virginia Woolf ad oggi

scritto da L'Interessante

Scritto da Virginia Woolf nel 1928, l’Orlando è mai come ora un’opera più che attuale.

Il testo, che narra delle avventure del cortigiano Orlando, si articola in tre secoli e analizza lucidamente il rapporto di genere nella società inglese.

Orlando, prima cortigiano alla corte di Elisabetta I poi uomo innamorato della figlia dell’ambasciatore russo si sveglia, dopo un sonno durato una settimana, nel corpo di una donna.

L’elemento pricinipale è dunque l’androginia del protagonista. Mai romanzo fu più indiciato in un momento come questo dove in tutto il mondo, ma soprattutto in Italia si combatte per l’uguaglianza: innumerevoli sono le manifestazioni a cui partecipano persone che non chiedono altro che il diritto di sentirsi e di essere trattati come tutti gli altri.

In un’Italia che sembrava aver fatto un passo avanti approvando le unioni civili, migliaia sono le voci che vogliono farsi sentire.
Considerata una delle più belle lettere d’amore mai scritte, “Orlando” mette in mostra un sentimento d’amore profondo tra Vita Sackville-West, a cui l’opera è dedicata, e Virginia Woolf la quale sosteneva che in fondo in ognuno di noi convive una parte femminile e una maschile, l’importante è non aver paura di esplorarle.

Maria Rosaria Corsino

Orlando: da Virginia Woolf ad oggi was last modified: luglio 1st, 2016 by L'Interessante
1 luglio 2016 0 commenti
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Pulse
AttualitàCronacaIn primo pianoParliamone

Pulse, Orlando: ecco perchè gli omosessuali non dovrebbero aspirare al matrimonio

scritto da Roberta Magliocca

Pulse

Orlando. Come Charlie Hebdo fummo, oggi Orlando siamo. Come bandiere francesi e belghe abbiamo esposto nelle nostre case virtuali fino a qualche mese fa, oggi i colori americani diventano i nostri. Esprimiamo vicinanza in questo modo, esorciziamo quella paura che a nessuno ha mai evitato quell’assordante silenzioso pensiero “Domani potrebbe toccare a me”.

Non chiamatela follia

Già, perchè domani davvero potrebbe capitare a noi. Dopo le lacrime iniziali, subito è partita la difesa del mondo islamico. Al grido di “L’Islam non c’entra niente, l’Isis è solo un gruppo di folli” si cerca di non fomentare l’odio e di evitare danni ben più gravi di qualunque attentato. E ben si fa, certo. Ma anche nel tenere calmi gli animi non dobbiamo rischiare di ottenere l’effetto contrario, ossia abbassare la guardia e sottovalutare il pericolo.

Perchè se è vero che l’Islam, nella sua origine e nella sua evoluzione, non contempla omicidi di massa, è anche vero che – per interessi economici e di potere – c’è chi se ne sta servendo con lucidità e maestria, dimostrando al mondo intero che non ha limiti, nè confini di sorta, nè muro che lo possa fermare.

Quindi non chiamiamola follia, perchè se tale fosse stata non sarebbe andata così lontano, non conteremmo i morti che oggi contiamo. Nessuna follia. Lucidità spietata, crudele intelligenza, orribile teatrino dove chi muove i fili non ha nessuna intenzione di fermarsi qui.

Se abbiamo paura, facciamo bene ad averne. Non sentitevi in difetto rispetto ai tanti – troppi – che si dicono sicuri perchè convinti di pazzia per gli spietati aguzzini.

La vita non si deve fermare di fronte le tragedie, ma la paura è giusta. Perchè il nemico c’è. E non è folle, per niente folle.

Pulse, simbolo omosessuale da abbattere

La tragedia del Pulse, di certo, ha trascinato con se anche eterosessuali. Questo perchè, nel 2016, si sta tentando sempre di più di abbattere muri ed etichette e quelli che prima erano bar notturni destinati solo agli omosessuali, lontani dalle persone “normali”, oggi diventano locali frequentati indipendentemente dall’ orientamento sessuale.

Ma il Pulse, comunque, era un simbolo. Il simbolo di un’omosessualità da sradicare da quel mondo perfetto che l’Isis – nella sua tremenda visione del mondo – vuole costruire, distruggendo tutto il resto.

Omicidio culturale, dunque. Allora perchè? Perchè gli omosessuali scendono ancora in piazza per il riconoscimento di un’identità culturale che altro non è se non la barbarie del mondo?

Scrivo da giornalista che – da quando ha ragione – ha sempre combattutto per i diritti degli omosessuali, sempre in piazza accanto a loro affinchè si equiparasse la loro condizione alla nostra. Dopo il Pulse non lo farò più.

Perchè se la tragedia di Orlando è l’estremismo della violenza, ogni giorno ci sono violenze più sorde e senza sangue, che pure sono violenze. La discriminazione, il sentirsi eletti e superiori solo perchè etero, l’uccidere la propria moglie – un delitto ogni due giorni – solo perchè vorrebbe chiudere la porta dietro di sè.

É davvero questo che volete? Il riconoscimento di un’istituzione violenta, retrograda, cristiana anche quando civile, che definisce i ruoli ben distintamente tra cucina e accudimento dei figli e uffici e gestione delle finanze casalinghe. É proprio questo il modello a cui aspirate, è questo il coronamento del vostro amore?

Dopo il Pulse, sarò disposta a scendere in piazza solo accanto a quegli eterosessuali che combatteranno per l’abolizone del matrimonio. Dopo il pulse combatterò insieme a quelle persone – etero e omosessuali – che scenderanno in piazza per la libertà. Libertà da ogni religione, ogni vincolo contrattuale.

L’amore non ha bisogno di fedi, nè di firme, nè di pistole.

Roberta Magliocca

Pulse, Orlando: ecco perchè gli omosessuali non dovrebbero aspirare al matrimonio was last modified: giugno 14th, 2016 by Roberta Magliocca
14 giugno 2016 0 commenti
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