Codice Nero
Di Roberta Magliocca
Officina Teatro ha ospitato lo scorso weekend “ Codice Nero ”, di e con: Riccardo Lanzarone
Ce n’è tanta di storia, scritta a grandi lettere sui sediolini delle sale d’aspetto degli ospedali. E le persone sono diverse, capelli diversi, mani diverse, occhi spenti. La sofferenza è una. La stessa, quella inesorabile di un punto interrogativo per il futuro che ti corrode l’anima, che ti invade i pensieri.
Sediolini cuciti a doppio filo con quello a destra, quello a sinistra, quello dietro. Ancorati al pavimento senza possibilità di movimento. L’immobilità assoluta di chi vorrebbe stare ovunque, ma non lì.
Tocca a me? Timidamente la voce di Salvatore Geraci, ex artificiere siciliano, si fa sentire in una sala d’aspetto qualsiasi nel mondo. Ma non tocca a lui, ancora no. Seduto nella sala d’attesa di un ospedale, sul palco del teatro è rimasto poco più di un’ora. Eppure la sua voce è durata una vita intera.
Il lavoro, l’amore, gli amici, il soprannome, il matrimonio. E quella malattia che per i medici è bisturi, per il paziente terrore, per i parenti sofferenza.
Come una bomba pronta ad esplodere, l’ospedale ti lascia in quel limbo fatto di tutto e niente, asettica e pulitissima sensazione di freddo ed abbandono, crudele e feroce senso del vuoto.
Ma in scena c’è la musica e il ricordo di un passato da tenersi stretto se il futuro è ancora incerto. C’è la speranza e la bellezza di un sogno: quando esco spacco il mondo, mi riprendo la mia vita e sarò felice.
Riccardo Lanzarone le ha conosciute le sale d’attesa degli ospedali. Le ha conosciute per se stesso e per lo zio, Salvatore Geraci appunto, a cui è dedicato lo spettacolo.
E anche chi scrive, le ha conosciute. Ha visto troppo spesso, per quanto giovane, entrare qualcuno in sala operatoria e uscirne mai. E ancora oggi, in una continua cronaca che non accenna a fermarsi, una partita infinita di tennis ci mette davanti agli occhi il rimbalzo da una parte all’altra di colpe e responsabilità.
E se è vero che nessuno deve toccare Caino, una domanda continua a fare male: Abele, chi lo difende?
CODICE NERO
Di e con: Riccardo Lanzarone
Musiche: Giorgio Distante
Disegno luci: Michelangelo Volpe
Dipinto: Pietro Distante
Organizzazione: Giulia Maria Falzea
Costumi: Bianca Maria Sitzia
Assistente costumi: Lilian Indraccolo
Produzione: Cantieri Teatrali Koreja