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Solidarietà

Ciro Scarciello
AttualitàCronacaIn primo pianoParliamone

Ciro Scarciello: il salumiere della Duchesca che si è ribellato alla camorra

scritto da L'Interessante

Ciro Scarciello.

Di Michela Salzillo

“Mi chiamo Ciro Scarciello, nato nel 1960, sono un vedovo con due figli, svolgo da sempre l’attività di commerciante e sono fiero di essere un cittadino napoletano.”

Così si presenta, a chi glielo chiede con cortesia, il salumiere della Maddalena che negli ultimi giorni ha dovuto fare i conti con il mestiere di eroe. Un abito scomodo per lui, vestito per reazione indotta da un sistema mediatico affamato di eccezioni, non certo per scelta. Ciro infatti è un uomo qualunque che conosce l’umiltà del sacrificio e la bellezza di intenderlo come legittimo dovere; vuole lavorare e vuole farlo onestamente, con passione e senza compromessi. Desidera una vita semplice, quella che la grammatica delinquenziale del posto in cui vive non gli ha mai permesso di conoscere. Non solo oggi, che tutti lo applaudono per essere l’uomo coraggio in grado di denunciare il clima di violenza, intimidazione e illegalità che domina nel suo quartiere. L’ambizione alla normalità è un obiettivo che è cresciuto insieme a lui; non si tratta di un desiderio egoista, ma di un sogno vasto che abbraccia la Napoli viva, la Parthenope sana. La popolarità per Ciro è arrivata prepotentemente; è bastato mettere in moto la parola, quella chiara, netta, sconosciuta all’ inciucio, per vedersi catapultato in un vortice di commenti che, se non sono di encomio, appartengono alla sfera delle sapienze omertose; quelle sempre pronte a guidare chi ha commesso peccato di testimonianza verso il ritiro al silenzio,” perché è meglio così”. Certamente lo è, ma non per tutti. Lo è per quelle persone che Ciro ha denunciato, perché è per questo che ne stiamo parlando. Il commerciante di via Annunziata, se non avesse fatto luce su quanto avvenuto lo scorso 4 gennaio tra i vicoli del suo quartiere, avrebbe favorito l’ennesimo goal alla malavita, continuando, senza troppe grida di consenso, la sua personale battaglia contro una mentalità losca, quella che semina terra bruciata attorno a chi sceglie di interrompere la catena ordita dalla camorra. Ma che cosa ha raccontato di così eroico, Ciro? Perché la sua vita è ormai sulla bocca di tutti?

Ciro Scarciello

Ciro Scarciello e la testimonianza a Chi l’ha visto?

Alla telecamera del programma di Federica Sciarelli, lo scorso 11 gennaio, il salumiere Ciro Scarcillo ha raccontato quello che tutti vedono e su cui nessuno osa proferire parola. Nello specifico, ha detto di essere stato presente, come molti altri, quando il 4 gennaio, in pieno giorno, sono stati feriti tre ambulanti africani, a cui degli uomini del clan Mazzarella avevano chiesto il pizzo. Una sparatoria a sangue freddo che ha coinvolto, fra gli altri, anche una ragazzina di dieci anni.

Come tutti sapete, Chi l’ha visto? cerca persone scomparse. A tal proposito c’è da dire che quello della giornalista Lilly Vaccaro Theo, inviata dalla trasmissione direttamente nel quartiere, è stato un atteggiamento provocatorio: la sua intervista al commerciante, infatti, si presenta sin da subito come un pungolo a danno degli esecutori scomparsi. Un amo gettato in maniera diretta, e che Ciro ha accolto con ironia e fermezza:

“ Lei mi sta chiedendo di fare i nomi di chi ha sparato? È una cosa un po’ complicata, signorina!…Le forze dell’ordine sanno le cose come stanno; sanno qual è la situazione qua; sanno l’ illecito che c’è da una vita; sanno che lo stato non è presente. Tutti sapete tutto, perché venite qui e volete sapere dai cittadini cose ben specifiche? Ci sono anche le telecamere qua… Vuole sapere che cosa è successo? Erano cinque giovanotti dai venti ai trent’anni.  Prima hanno avuto un conflitto con degli extracomunitari e poi ci sono stati degli spari, che oltre a colpire tre di loro, alcuni dei quali sono rimasti riversati a terra per un’ora, mentre le forze dell’ordine tardavano a intervenire, nonostante fossero state chiamate, hanno ferito anche una ragazzina alla gamba. Questo è?”

Un racconto nitido quello di Ciro, elementare. Una testimonianza, la sua, che di eroico a solo la verità detta a voce alta, quella che ci coglie sempre poco abituati. Una verità di cui le sparatorie, le faide costituiscono soltanto l’atto finale di una operosa e intricata attività camorristica, la stessa che di solito parte dalle cose semplici, contamina i gesti di civiltà quotidiana e li corrompe, condannandoli a genitori di marchingegni più grandi. Si chiama camorra il cittadino che non rispetta le regole del vivere civile; i vigili, la polizia e i carabinieri che non svolgono appieno le funzioni che sono chiamati a far corrispondere per il bene comune; il netturbino che non fa il suo dovere, facendo finta di spazzare mentre getta la carta sotto l’auto. È Camorra permettere che le forze dell’ordine siano presenti in quelle zone solo due volte alla settimana; è litigare con l’esercente onesto che tutte le mattine, prima di cominciare a fare il suo lavoro, deve dedicarsi alla pulizia fuori dal negozio. “Queste non sono cose giuste – dice senza remore Scarciello- ma basterebbe davvero molto poco per fare in modo che certi quartieri riprendessero a essere popolati come lo erano una volta.  Bisognerebbe chiedersi il motivo per il quale, oggi, su trecento esercizi di quelle zone, almeno duecento sono chiusi. È evidente che qualcosa non funziona. Io non ne capisco nulla, non sono un politico, non sono nessuno, ma vorrei che chi di competenza si chiedesse il perché e cominciasse ad agire concretamente”. Subito dopo le sue dichiarazioni, Ciro di concreto ha visto solo minacce, quelle stesse che, fino a qualche giorno fa, lo avevano convinto a lasciare Napoli. “ Vado via, qualcuno che mi farà fare qualcosa lo troverò di certo” -aveva detto ai giornalisti il salumiere – poi,

d’ improvviso, una robusta catena solidale gli ha ricordato il coraggio di resistere, di insistere.

Io sto con Ciro. La solidarietà che fa bene alla paura

Lo Stato. Dov’è lo stato? Abbiamo bisogno dello Stato. L’aveva ripetuto come un mantra instancabile, Ciro. Un invito, una supplica di presenza che non è arrivata neppure dopo l’avvertimento intimidatorio ai danni del salumiere della Duchesca. Niente di concreto è stato ad oggi ufficializzato, anche se pare che De Magistris avrebbe risposto all’appello, fissando un incontro face to face e plasmando in questo modo una strategia di protezione a favore del salumiere. Quella che qualcuno chiama svolta, almeno potenzialmente, è arrivata dopo la terrificante minaccia subita da Ciro, che nella mattinata dello scorso venerdì ha trovato i lucchetti della saracinesca del suo negozio sigillati con l’ Attack, oltre ad una vetrina ridotta in frantumi. Da quel momento in poi, dopo una lunga settimana difficile, contraddistinta da un surreale isolamento, carovane di persone si sono dirette nella salumeria della Duchesca per stare vicino a Ciro, per fargli forza, per dirgli: io sto con te! Per acquistare i prodotti del suo negozio con ordini da capogiro, perché forse non c’è nulla che sia più fastidioso di una routine ripristinata, aldilà dell ‘intimidazione e la paura. Oltre quattrocento persone hanno affollato il negozio di Ciro il giorno dopo l’accaduto.  La spesa solidale in realtà è partita grazie all’ intervento di Luigi Leonardi, anche egli un imprenditore che si è ribellato alla Camorra, e che il pubblico ha imparato a conoscere grazie al programma televisivo Le Iene. In poche ore banconi e scaffali sono stati completamente denudati. Un assalto, questo, che non accenna ad arresti, tanto è vero che qualche giorno fa, sulla bacheca Facebook dello stesso Scarciello si leggeva:

“Alla spettabile clientela, Ci preme comunicarvi le più sentite scuse per i disagi dovuti alle consegne! Mi scuso personalmente, ma non pensavo che i fatti di cronaca che mi hanno visto protagonista, avrebbero causato questo clamore e questa pubblicità! Stiamo lavorando e ci stiamo adoperando per garantire a tutta la clientela la massima disponibilità e professionalità, per continuare a servirvi nel massimo dell’efficienza! Grazie a tutti per la solidarietà. Ciro Scarciello”

Nonostante la grande affluenza riscontrata, resta un dispiacere constatare la presenza di poca gente residente nel quartiere, che perde a dispetto di tutte quelle persone arrivate invece dal Centro antico, Posillipo e addirittura Milano. Per sabato è stata organizzata una nuova manifestazione similmente alla spesa solidale già avvenuta, mentre è previsto per il fine settimana il “panino anticamorra”: i sostenitori di Ciro si riuniranno infatti in piazza maddalena per una merenda di protesta. Quello che sta accadendo intorno a Scarciello è indubbiamente un umano miracolo che si spera non duri il tempo di una curiosità, ma è chiaro che non basta. Come ha dichiarato Leonardi, “è arrivato il momento che le istituzioni comincino a fare la propria parte. Ciro ha bisogno di una risposta che sia concreta e duratura. Lo Stato deve farsi vedere.” E noi speriamo vivamente che accada presto, anche perché più che di eroi, abbiamo bisogno di persone, di persone semplici come Ciro. Confidando nel fatto che, almeno per una volta, non sia diffamato chi la camorra la denuncia ma chi la fa. Ad auspicarselo è anche Roberto Saviano, che qualche giorno fa si espresso pubblicamente in merito alla questione.

 

Il messaggio di Roberto Saviano

“Caro commerciante napoletano, lei vuole che lo Stato sia presente? Ma si mangi un’emozione, esca dal suo negozio, vada tra la gente. Chi sa se qualcuno avrà il barbaro coraggio di rispondere così a questo coraggioso commerciante napoletano. Chi sa se qualcuno lo accuserà di essere andato in tv, di aver diffamato Napoli solo per vendere un po’ di prosciutto in più. Chi sa se dalla Napoli invasa dal turismo, a questo coraggioso signore, arriverà mai una risposta seria. Anche a lui si dirà che a Napoli non esiste un’emergenza sicurezza? Oppure gli si dirà: “si mangi un’emozione, esca dal negozio, vada a femmine?”. E a Chi l’ha visto cosa diranno? Che è sputtanapoli? Che sta diffamando la città? Che avrebbe dovuto raccontare il bello? Il turismo?”

 

Ciro Scarciello: il salumiere della Duchesca che si è ribellato alla camorra was last modified: gennaio 26th, 2017 by L'Interessante
26 gennaio 2017 0 commenti
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Disabili
CinemaCulturaIn primo pianoLibriMusicaTeatroTv

DISABILI in foto: il messaggio dei Vip – LE FOTO

scritto da L'Interessante

Disabili

Disabili

Di Vincenzo Piccolo

Partirà venerdì 7 Ottobre il progetto “Human faces. Art for life”, una raccolta fotografica di Sergio Goglia, parte dell’omonimo progetto sociale nato dalla mente di Ludovico Lieto e promosso dall’agenzia pubblicitaria “Visivo Comunicazione” coadiuvato dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite. L’inaugurazione si terrà presso gli spazi del Loft del Pan di Napoli.

La mostra, che gode del patrocinio morale del Comune di Napoli, sarà in tour tra Napoli e New York tra il 2016 e il 2017. Lo scopo è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica, i media e le istituzione sul tema della “disabilità”, ancora troppo poco trattato e affrontato, nonostante le tante problematiche che comporta. A fare da padrini e madrine sono stati alcuni rappresentanti del mondo del cinema,dello spettacolo, dell’imprenditoria e della moda, quali Ferzan Ozpetek, Lambert Wilson, Bill Goodson, Luisa Ranieri, Cristina Chiabotto, Fabio Fulco, Cristina Donadio, Roberto Faraone Mennella, Maurizio Marinella e Fausto Puglisi. Ad ognuno dei testimonial, il maestro Goglia, ha chiesto di lanciare un messaggio forte riguardante il tema degli scatti. Ne è risultato un prodotto forte e coinvolgente, che spinge lo spettatore ad un’analisi introspettiva sulla condizione umana della disabilità. A Palazzo Petrucci,il 6 Ottobre alle 18:30, ci sarà la vernissage della mostra, evento al quale si potrà prendere parte solo su invito. La serata sarà arricchita dalle degustazioni enogastronomiche di Lino Scarallo, chef stellato.

L’opera fotografica sarà visitabile fino al 16 ottobre presso il Palazzo delle Arti di Napoli. Per poi riprendere dal 19 ottobre al 30 novembre 2016, negli spazi del cortile cinquecentesco di Palazzo Caracciolo MGallery by Sofitel (via Carbonara, 112 – Napoli). Il progetto poi prenderà il largo, approdando oltre oceano in giugno 2017 a New York. Qui sarà ri-allestita in occasione della decima “Conferenza degli Stati Parte della Convenzione sui diritti delle persone con disabilità”.

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DISABILI in foto: il messaggio dei Vip – LE FOTO was last modified: ottobre 5th, 2016 by L'Interessante
5 ottobre 2016 0 commenti
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Musica
AttualitàCulturaEventiIn primo piano

Musica e solidarietà per i terremotati

scritto da L'Interessante

Musica e solidarietà

Musica e solidarietà

Mimì Palmiero ,Don Antonello Giannotti e la Comunità del Buon Pastore non appena appreso del terremoto che ha colpito parte dell’Italia Centrale, hanno deciso di mettere a disposizione ciò che potevamo dare e fare : un concerto al per ottenere una raccolta fondi più consistente di quella che avrebbero potuto realizzare da soli, da destinare ai terremotati, in modo trasparente, da Don Antonello Giannotti.

Mimì Palmiero e i suoi orchestrali , credendo che l’essere musicista significa aver avuto un gran dono da Dio , ben felici e senza remore, hanno aderito con amore a questa iniziativa di così alto valore umano e cristiano e, insieme alla comunità della parrocchia del Buon Pastore hanno organizzato:
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Il Concerto del Cuore! Chiesa del Buon Pastore (CE)
Venerdì 23 settembre ore 19,30 Piazza Pitesti – Caserta
(Ingresso libero)
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l’Orchestra Mimì Palmiero eseguirà Canzoni napoletane e danze classiche e popolari ,tammurriate, pizziche, tarante e tarantelle tra le più celebri della storia della musica napoletana e del SUD eseguite come da tradizione con belle voci e con strumenti tipici: mandolini, chitarre, mandole, tammorre e castagnette. 

https://www.facebook.com/valentina.gavioli.1/videos/10153273500494092

Musica e solidarietà per i terremotati was last modified: settembre 16th, 2016 by L'Interessante
16 settembre 2016 0 commenti
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Unicef
CulturaEventiIn primo piano

Unicef, Lego e Disney: solidarietà e divertimento al Bco-Outlet di Marcianise. I tre eventi in programma sabato all’interno della galleria commerciale

scritto da L'Interessante

Unicef e Lego

Unicef, Lego e Disney: solidarietà e divertimento al Bco-Outlet di Marcianise. I tre eventi in programma sabato all’interno della galleria commerciale

Tre appuntamenti interamente dedicati ai più piccoli. E’ quanto riserva il programma del Bco-Outlet, la galleria ubicata all’interno del Parco Commerciale Campania in località Aurno di Marcianise (Caserta), per la giornata di sabato 17 settembre.

In primis la beneficenza con l’evento promosso da Unicef per la campagna “Amico dell’Unicef”, con la sensibilizzazione sui programmi che il Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, presente in 192 paesi del mondo con progetti per la difesa dei diritti e per il miglioramento delle condizioni di vita di bambini e adolescenti, porta avanti. Sabato, presso lo stand Unicef allestito all’interno della galleria Bco-Outlet, non avverrà alcuna attività di vendita o di raccolta di denaro contante. Sarà possibile ricevere tutte le informazioni necessarie per l’adesione al programma della campagna in favore dei più piccoli.

Ma non solo. Sabato al Bco-Outlet, come detto, sarà una giornata interamente dedicata ai bambini e non possono mancare sorprese e tanto, tanto divertimento. All’interno dello store Paggio Toys, dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 20, si svolgerà un evento promosso da Lego, il noto marchio danese produttore dei mitici mattoncini colorati che hanno fatto divertire ed appassionare intere generazioni. Per l’occasione sarà allestita un’area giochi dove i bambini potranno vivere un’esperienza a tutto tondo, ludica ed al tempo stesso istruttiva. L’evento si concluderà con il regalo di gadget Lego, offerti dai promoters dell’iniziativa.

Sabato e Domenica, infine, il megastore di animali Zoomiguana regalerà un pesciolino rosso a tutti i clienti che esibiranno un biglietto Uci – Cinema del film Disney “Alla ricerca di Dory”. Insomma una giornata di solidarietà e divertimento, tra beneficenza, animazione e mattoncini colorati. Tutto all’interno Bco-Outlet. Un appuntamento da non perdere.

 

Unicef, Lego e Disney: solidarietà e divertimento al Bco-Outlet di Marcianise. I tre eventi in programma sabato all’interno della galleria commerciale was last modified: settembre 16th, 2016 by L'Interessante
16 settembre 2016 0 commenti
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ode alla solidarietà
AttualitàCronacaIn primo pianoParliamone

Ode alla solidarietà italiana

scritto da L'Interessante

Ode alla solidarietà italiana

Ode alla solidarietà

Di Erica Caimi

Il giorno dopo la tragedia è sempre quello in cui si tirano le somme e si fanno i bilanci di ciò che è perduto per sempre e di quello che invece si può ancora recuperare. In Italia,  il “post terremoto” si attiene al consueto rituale costellato da polemiche, accuse mosse verso le autorità colpevoli di non aver preso le dovute precauzioni per limitare i danni,  voracità giornalistica, denunce di soldi pubblici mal spesi e pellegrinaggi politici al ritmo di “non vi lasceremo soli, non temete, non ci dimenticheremo di voi”. 

Un paese, il nostro, malato di sfiducia verso una classe politica spesso dimentica delle reali esigenze della comunità che dovrebbe rappresentare, ma che ha l’immensa e inconsapevole fortuna di essere illuminato dal sole battente dell’attivismo solidale della gente comune, dell’italiano ordinario, che per quanto istintivamente lamentoso, si rimbocca le maniche e si mette a disposizione altrui per sostenere, come può, chi sta vivendo un momento di disagio.  Sono molte, infatti, le iniziative di solidarietà della gente del posto, dei soccorritori, dei volontari e quelle di svariati comuni, parrocchie, commercianti, albergatori, associazioni di tutta Italia che dimostrano quanto sia resistente e prezioso quell’istinto altruistico tutto italiano capace di azionarsi all’occorrenza sorvolando sul senso di scoraggiamento e abbandono per portare soccorso e alleviare le sofferenze dei propri connazionali.

Nel 2012, qualche mese dopo gli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia Romagna, insieme a un gruppo di amici e organizzatori di una festa della birra nel varesotto ci siamo recati a Moglia, in provincia di Mantova, un comune terremotato in bilico tra Lombardia ed Emilia, per donare al parroco gli introiti della nostra festa da usare per sostenere le famiglie colpite dalla calamità . Una piccola goccia in una cascata di esigenze. Di quel paese ricordo un silenzio sconvolgente, il silenzio della devastazione che si trascina marciando dentro di te, calpestando ogni corda della tua sensibilità e le macerie che ostentano ricordi di vita sbriciolati. Mai potrò dimenticare l’accoglienza delle persone del paese e i ringraziamenti, una riconoscenza che si è tramutata in una semplice cena al campo sportivo, una festa organizzata dalla squadra di rugby per riportare la normalità e raccogliere fondi per la riscostruzione del paesino ormai deserto, in cui ovunque ti girassi scorgevi un bar improvvisato in un container o una tenda accampata in giardino, perché i sopravvissuti avevano paura di tornare nelle proprie abitazioni. Questa è un’esperienza che porterò per sempre nel cuore e quando gli eventi si ripetono, seppur in zone diverse, non mancherà mai l’occasione di adoperarmi per raccontare quello che ho visto e  ricordare quanto la morte e la perdita si curino con vicinanza e partecipazione. Vero è che l’assenza di una persona cara è una compagna con la quale devi imparare a convivere  una vita intera e che la perdita della propria casa colma di ricordi e costruita con  sacrificio è una preoccupazione incombente che si somma al dramma vissuto. Ma viene anche il momento della ricostruzione, in cui, timidamente,  prevale l’istinto di sopravvivenza e così, naturalmente, si smuove quell’impellente esigenza d’interiorizzazione dell’accaduto. E’ questo l’attimo in cui diventa un po’ più facile abbandonarsi al corso della vita, quella misteriosa corrente che ci trascina  avanti, inesorabilmente e nonostante tutto.

Ode alla solidarietà italiana was last modified: settembre 1st, 2016 by L'Interessante
1 settembre 2016 0 commenti
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I Masanielli
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo pianoIndovina dove andiamo a cena

I Masanielli: la pizza del cuore per i terremotati del Centro Italia

scritto da L'Interessante

I Masanielli

I Masanielli

Di Michela Salzillo

“La pizza unisce i cuori, e noi siamo uniti a loro”

A dichiararlo sono stati Francesco Martucci, proprietario della pizzeria casertana “I Masanielli” di Viale Lincon, e il pizzaiolo di Alvignano Pasquale Rossi.

La loro collaborazione sta realizzando un’ulteriore catena di cordoglio materiale per le vittime del sisma, la scossa di magnitudo 6.1 che, alle 3.30 di  questa notte, ha colpito il centro Italia. Dopo la risposta del sindaco di Cellole che aveva allestito un gazebo per ottenere una raccolta di materie prime e di soccorso, quali medicina e cibo, anche i due pizzaioli nostrani hanno deciso di aderire all’iniziativa di sostegno, dando il proprio contributo attraverso la cosa che sanno fare meglio, la pizza.

 Proprio a tal fine, sarà loro intento quello di offrire ai clienti delle prossime ore una serie di prodotti alimentari di produzione propria. Il ricavato delle vendite sarà infatti devoluto ai comuni colpiti dal sisma.

“Da domani presso la nostra pizzeria l’intero importo della nostra “amatriciana” (8€) verrà interamente devoluto alle popolazioni colpite dal terremoto!”

fanno sapere attraverso la pagina facebook.

I Masanielli: la pizza del cuore per i terremotati del Centro Italia was last modified: agosto 24th, 2016 by L'Interessante
24 agosto 2016 0 commenti
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movimento
In primo piano

Movimento L’Aura: alimentiamo, raccolta alimentare

scritto da L'Interessante

Movimento

“Incontriamoci con un sorriso e una volta che avremo cominciato l’un l’altro ad amarci, diverrà naturale fare qualcosa per gli altri”.

Non è uno slogan, ma una delle frasi di Madre Teresa di Calcutta, quella che anima l’azione delle quattro componenti del “Movimento L’Aura”, una olnus che si dedica agli ultimi della nostra città, con pasti caldi ed amore.

Il Movimento L’Aura è nato dall’amicizia di quattro donne, dall’amore per la cucina e soprattutto per il prossimo

Sabato prossimo 28 maggio 2016, per tutto il giorno i volontari dell’associazione “Movimento L’Aura”  Onlus saranno presenti presso il punto Decò di via Marconi a Caserta per una raccolta alimentare con lo slogan “alimentiamo”.

Gli alimenti raccolti serviranno per sostenere famiglie bisognose e senza fissa dimora. I volontari con volantini indicheranno quali prodotti sono più richiesti. 
“Abbiamo bisogno di persone generose che ci sostengono e che credano nel nostro progetto e mettano a disposizione dei bisognosi il loro tempo, le loro braccia, il loro sorriso, le loro qualità. Il tempo che dona un volontario è un sostegno ripagato. Il “Movimento L’Aura” onlus può e porrà operare grazie alla generosità dei suoi sostenitori” spiega Floriana Malagoli, una delle fondatrici del movimento di volontariato in cerca di nuove adesioni.

Movimento L’Aura: alimentiamo, raccolta alimentare was last modified: maggio 27th, 2016 by L'Interessante
25 maggio 2016 0 commenti
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la birra
CulturaEventiIn primo piano

La birra ufficiale della terza edizione del Radici Fest

scritto da L'Interessante

La birra ufficiale della terza edizione del Radici Fest – Buskers Al Borgo è finalmente pronta!

Una birra artigianale, non filtrata e non pastorizzata, rifermentata in bottiglia prodotta dal Micro Birrificio Artigianale di Piana di Monte Verna, una piccola e giovane azienda locale casertana che ha deciso di sostenere il festival attraverso un suo prodotto, un prodotto di grande qualità che sarà utile alla realizzazione di questa terza edizione del festival di artisti di strada di Caserta che si preannuncia ricco di novità, previsto come sempre il primo week end di luglio, ovvero sabato 2 e domenica 3 luglio, nuovamente nel borgo di Casertavecchia. Infatti, acquistando una birra, disponibile sia chiara che rossa, si potrà sostenere il Radici Fest, un festival completamente autofinanziato promosso dall’associazione ZeroZero Live e dalla Proloco Casertantica di Casertavecchia che quest’anno avranno il piacere di avere un nuovo partner a loro fianco, ovvero i volontari di Formazione Solidale, associazione locale attiva in Senegal nella costruzione di una scuola di formazione professionale. Grazie alla birra del Radici Fest, quindi, non solo si sosterrà il festival ma anche i progetti di solidarietà di Formazione Solidale e lo stesso Micro Birrificio; una scelta di unità e di collaborazione tra tre realtà casertane che hanno scelto di promuovere un prodotto e un festival nati entrambi dalla passione di sperimentare nuove forme di socialità e aggregazione, provando a dare un segnale forte di come anche in provincia di Caserta si possa realizzare qualcosa semplicemente di buono e bello partendo dal basso. Sarà possibile acquistare la birra già da ora attraverso gli esercizi commerciali di Caserta e provincia che hanno deciso di ospitare la birra nei loro locali. Una lista completa sarà disponibile sul sito www.radicifest.com dove è possibile scoprire tutte le novità del festival. Ovviamente siamo aperti a nuove collaborazioni o locali che hanno desiderio di sostenere il festival sposando il progetto della birra del Radici Fest; chi volesse può inviare una mail a radicifet@gmail.com. Noi intanto, continuiamo a costruire un festival con l’obiettivo di migliorarci anno dopo anno, per portare sempre più gente a conoscere i tesori nascosti di Casertavecchia e non solo attraverso l’arte di strada!

La birra ufficiale della terza edizione del Radici Fest was last modified: maggio 2nd, 2016 by L'Interessante
2 maggio 2016 0 commenti
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caffè
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

Caffè e libri…sospesi: da Napoli a Milano passando per la solidarietà

scritto da Roberta Magliocca

Caffè sospeso

“A Napoli, una volta, c’era una bellissima abitudine: quando una persona era felice per qualche ragione e prendeva un caffè al bar, invece di pagarne uno, ne pagava due. Uno lo beveva lui, l’altro lo riservava al cliente che veniva subito dopo. Detto con altre parole, era un caffè offerto all’umanità” (Luciano De Crescenzo, Il caffè sospeso)

 

Nel 2008 , lo scrittore Luciano De Crescenzo, ha raccolto articoli di giornale ed aneddoti, facendone un libro, sulla tradizione del caffè sospeso. In un clima di grande solidarietà , chi pagava due caffè, bevendone uno e lasciando l’altro a chi, per povertà estrema non poteva permetterselo o a chi, semplicemente per caso, si trovava ad entrare nel bar subito dopo di lui, non offriva solo un caffè, ma tendeva la mano al prossimo. E come la celebre frase del film “Schindler’s list”  recitava “Chi salva una vita, salva il mondo intero”, credo che anche in questo caso, i sostenitori del caffè sospeso, ogni volta che offrivano il caffè ad una singola persona, in realtà lo offrissero all’ intera popolazione.

Questa tradizione, a mio avviso straordinaria, purtroppo con il tempo è andata affievolendosi dopo che per anni è stata ben viva nella società napoletana.

Il 10 Dicembre 2011, la “Rete del caffè sospeso” (rete di festival, rassegne ed associazioni culturali in mutuo soccorso) ha istituito la “Giornata del caffè sospeso” . Chiunque voglia aderire non deve far altro che recarsi nei locali che espongono il logo del caffè sospeso, pagarne due e berne solo uno. Un gesto che costa davvero poco, ma che vale davvero molto per chi lo riceve. Non solo per l’aspetto materiale dell’usanza, ma anche (e soprattutto!) per la sensazione di benessere e di non abbandono che lascia in chi lo riceve. Un espresso che quasi parla, che dice a chi lo beve: “Ehi, sono qui, non ti lascio solo! ”. E se è vero che questo paese ha bisogno di ritrovare l’unità nei sentimenti, ecco che da Napoli a Milano non ci sono più distanze, circolano le stesse idee, si condivide lo stesso amore che parla un’ unica lingua.

Proprio da Milano, infatti, parte il libro sospeso, un’ iniziativa nata in una libreria qualsiasi, da un uomo qualsiasi, da Alberto, così si chiama, che un giorno come un altro ha comprato due libri. Lasciandone uno alla cassa, rivolgendosi alla proprietaria dell’esercizio, ha esclamato: “Questo lo regali a chi vuole!”. Dopo essere rimasta incredula per qualche minuto, Cristina di Canio, 30 anni, ha lasciato che a decidere il destinatario di quell’ inaspettato regalo, sarebbe stato il fato. Così, la prima persona coinvolta in questa iniziativa ha messo in moto un meccanismo che non si è più fermato. I libri sospesi sono passati da 50 a 150 in poche settimane…e il numero ancora sale!  Tutto questo grazie anche ai social network e al passaparola che ha portato numerose librerie a farsi portavoce di questo nuovo modo di voler bene al mondo!

Roberta Magliocca

Caffè e libri…sospesi: da Napoli a Milano passando per la solidarietà was last modified: maggio 1st, 2016 by Roberta Magliocca
1 maggio 2016 0 commenti
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Matteo
CalcioIn primo pianoSport

Matteo e l’Avellino: il calcio che unisce

scritto da L'Interessante

Matteo: il calcio che unisce

Il mondo del calcio viene spesso accusato di corruzione e viene continuamente colpito da scandali, discussioni tra tifoserie a volte addirittura sfociate in omicidi. Questa volta le pagine dello sport più amato dagli italiani si tingono di vari colori, in particolare il bianco e il verde.

Matteo, un tifoso speciale

Matteo è un undicenne affetto da una grave malattia degenerativa, è stato sottoposto a vari interventi chirurgici, ed è un tifoso sfegatato dell’Avellino, la squadra della sua città. Dopo vari rifiuti ricevuti da ospedali di tutt’Italia, la famiglia di Matteo ha trovato un medico dell’ospedale di Trieste, in grado di operarlo.  La sua storia è stata presa a cuore non solo dalla società, ma anche dai tifosi biancoverdi, tanto da creare un gruppo su Facebook per supportarlo, gruppo che oggi conta più di quaranta mila iscritti. I tifosi avellinesi hanno viaggiato con un furgone fino a Trieste per portare al piccolo lupo sciarpe e gadget vari della sua squadra del cuore. Non solo tifosi dell’Avellino, ma anche della Salernitana, della Juve Stabia, Casertana e altre squadre della Campania, si sono uniti mettendo da parte il tifo e la rivalità che da sempre le contraddistingue per stringersi attorno al piccolo tifoso.  Matteo non si è arreso, ha continuato a combattere e a tener duro, ed è ritornato allo stadio con un sorriso smagliante capace di contagiare chiunque.  E’ stato accolto con gioia dalla società, dai calciatori, dai tifosi dell’Avellino e non solo; il suo ritorno ha scatenato una vera e propria festa, quasi paragonabile alla vittoria di uno Scudetto.  Anche la pagina Facebook della Serie A Tim ha voluto condividere questa storia attraverso un video molto commovente. Oggi con Matteo ha vinto anche il calcio, e il lupo simbolo dell’Avellino adesso può portare il nome di colui che ha combattuto come un vero lupo irpino: Matteo.

Mariagrazia Dell’Angelo

Matteo e l’Avellino: il calcio che unisce was last modified: aprile 1st, 2016 by L'Interessante
1 aprile 2016 0 commenti
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