Il Nostos Teatro, diretto da Gina Oliva , Dimitri Tetta e Giovanni Granatina, chiude la sua seconda stagione “Approdi” con “La volontà- frammenti per Simone Weil” di Cèsar Brie, già vincitore de “I Teatri del Sacro” edizione 2014/2015, noto festival nazionale che ha visto tra i vincitori le più importanti compagnie del teatro contemporaneo. Portata in scena è la storia di Simone Weil famosa filosofa, attivista, scrittrice francese. Le fa compagnia, sulla scena, un infermiere che le sta vicino durante l’agonia, Carlo Manfredi.
Famoso per il suo teatro politico e allo stesso tempo sociale, Cèsar Brie, fa rivivere uno dei personaggi più controversi del ‘900
Non avendo avuto un inizio “a schiaffo” come si suole chiamarlo in gergo tecnico, si ha la sensazione di entrare a poco a poco in un’atmosfera, in un clima, che all’inizio ti è completamente estranea e col passere del tempo ti sfiora, si avvicina fino a prenderti per mano e portarti nella storia. Tutto questo avviene con un monologo al buio. Alla “luce” sei il terzo protagonista di un copione scritto ma subito dopo modificato. Si ha quasi la sensazione di essere stato dimenticato dai personaggi. Un amico, un parente , un malato qualsiasi di quegli anni al quale viene raccontata tutta la storia, senza tralasciare nulla, ma che avrebbe voluto partecipare, essere lì, dare una mano. La drammaturgia è ricca di spunti, originale, sagace. Alterna perfettamente dialogo e narrazione. Tutto si racconta. Tutto viene spiegato in modo lineare al pubblico. Testi lunghi in determinati punti ma mai sgradevoli. La drammaturgia è coadiuvata da una regia elegante, leggera, minimalista ed efficace. Attraversa il pubblico tramite le immagini create. Tutto è ciò che è e ciò che non è. Cèsar Brie ha la capacità di far diventare tutto in altro: una scopa diventa prima un fucile, poi una stampella ed infine ritorna ad essere una comune scopa. Nulla è lasciato al caso, tutto è mosso da una mano che riesce a non farsi vedere. La leggerezza con la quale riesce ad allungare una mano verso lo spettatore, sfiorare con un solo dito l’anima e poi sorridergli è impressionante. Catia Caramia (Simone Weil) interpreta in modo chiarissimo un personaggio che non lo è affatto. Ha in sé una giusta combinazione di tecnica e cuore che usa in modo preciso durante tutto lo spettacolo. E’ sempre emozionante vedere uno spettacolo di Cèsar Brie ma lo è ancora di più se lui è in scena. Non posso dire preciso, non posso dire particolarmente tecnico ma posso, devo e voglio dire che arriva con una facilità sconcertante al pubblico, possiede i sottotesti che tutti gli attori dovrebbero avere in un testo. Mille cambi di registro, vero, asciutto, poetico, emozionante. Il disegno luci di Daniela Vesta è altalenante così come lo sono i cambi di luce durante la pièce. L’incontro di tutti questi fattori attesta che Cèsar Brie è uno dei principali esponenti del teatro contemporaneo. Vivete di teatro e fatevi vivere da esso.
LA VOLONTA-frammenti per Simone Weil
Drammaturgia e regia: César Brie
Con:César Brie e Catia Caramia
Scene e costumi: Giancarlo Gentilucci
Musiche originali: Pablo Brie
Disegno luci: Daniela Vespa
Assistenti alla regia: Andrea Bettaglio, Catia Caramia, Vera Dalla Pasqua
Consulenza tecnica e macchinistica: Sergio Taddei, Stefano Ronconi, Nevio Semprini, Matteo Fiorini, Gianluca Bolla
Produzione: Campo Teatrale/ César Brie
Michele Brasilio