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cultura

creazione
CulturaIn primo piano

Creazione Festival: cala il sipario

scritto da L'Interessante

Creazione Festival

Dopo il poliedrico Maurizio Casagrande e il regista Edoardo De Angelis, si sono raccontati al pubblico di CreAzione Festival altre due grandi artiste

Sabato 28 gennaio a Roccaromana, in una chiesetta dedicata alla Madonna del Castello annessa alla suggestiva Torre Normanna, l’attrice e doppiatrice Renata Fusco, figlia di una pianista e di un pittore, ha raccontato il suo primo amore (la danza), la gelosia che da piccola nutriva nei confronti del “mostro nero con la coda” (il pianoforte), gli anni di studio, la scoperta del canto e del mondo della lirica, la differenza tra operetta e musical, l’incontro con l’attore, regista e coreografo Sandro Massimini e con il magico mondo della Disney, la collaborazione con l’ensemble di musica rinascimentale e barocca Antica consonanza composta da Guido Pagliano (viola da gamba, flauti), Ugo Di Giovanni (liuto a 8 cori), e Pier Francesco Borrelli (clavicembalo), gli stessi musicisti che l’hanno accompagnata nel corso della serata nell’esecuzione di brani di tradizionale napoletana. Non è mancata la proiezione di clip tratte dalla ricca carriera di Renata Fusco, echi dalla fantasia della Disney che hanno emozionato tantissime bambine presenti per l’occasione e che hanno richiesto all’artista “un po’ di Sirenetta”. Alla chiacchierata moderata da Michele Rosco è seguito il concerto-spettacolo del gruppo musicale Ave Gratia Plena fondato a Limatola nel 1991 e diretto da Pietro Di Lorenzo. “Amore, gioco e danza nella musica e nella danza del Medioevo” ha proposto musiche vocali e strumentali dai Carmina Burana ai brani “satirici” tratti dalle raccolte italiane dell’ars nova, a fare da sfondo le colline come luogo suggestivo e la splendida Torre che “governa e controlla tutto il territorio”. “Un’occasione di promozione per piccoli paesi come Roccaromana, sono contenta di aver aderito al progetto”, ha commentato il sindaco Anna Filomena De Simone. Concetto ripreso, la sera seguente a Caiazzo (domenica 29 gennaio) in occasione della chiusura ufficiale di CreAzione Festival, dal direttore artistico Simona Caracciolo e dal primo cittadino-promotore dell’idea progettuale della città di Caiazzo Tommaso Sgueglia. “La sinergia e la collaborazione tra i comuni continuerà con altri eventi – ha sostenuto la fascia tricolore – il binomio cinema e territorio ha funzionato e ha dimostrato ancora una volta la ricchezza storica e culturale dell’Alto Casertano, la generosità e il calore degli abitanti e dei centri storici”. La serata nell’Auditorium ex Chiesa dell’Annunziata è iniziata con un altro coinvolgente talk, sul palco questa volta Cristina Donadio, meglio conosciuta come Scianel della serie Gomorra. Ha ripercorso i suoi 35 anni di carriera, il suo amore e impegno nel teatro, il primo film “Nel regno di Napoli”, l’esordio con Nino Taranto, l’esperienza con De Filippo e Giuffrè, l’esperienza con Gomorra e l’interpretazione della ‘iena’ del clan, fino a lanciare un sano messaggio ai giovani dicendo loro: “Scoprite la vostra passione come esigenza interiore, con essa supererete tutto, ogni difficoltà”. Hanno chiuso il cartellone dedicato alla cultura e al marketing territoriale, il sound, le parole e le note di Enzo Gragnaniello in duo. “Ogni canzone è un viaggio”, ha confessato ai fan e al pubblico presente, lo stesso cantautore partenopeo che dimentica le sue radici e racconta sempre le sue collaborazioni, tra tutte quella con Roberto Murolo e Mia Martini che ha omaggiato con l’emozionante “Cu’mme”. Nella stessa serata sono stati proiettati il corto da fiction e il documentario realizzati grazie ad un concorso con giovani sceneggiatori inserito e voluto fortemente proprio in CreAzione. I soggetti cinematografici sono stati girati e montati durante il periodo di svolgimento del festivaldalla Breeze Entertainment (rappresentanti dal produttore Giovanni Scirocco e dal videomaker e direttore della fotografia Antonio Guastafierro), lavori diretti da Nicola Spanò che hanno coinvolto talenti locali e raccontato uno spaccato incontaminato e naturale della provincia di Caserta

Creazione Festival: cala il sipario was last modified: febbraio 1st, 2017 by L'Interessante
1 febbraio 2017 0 commenti
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Pulcinellamente
Cultura

PULCINELLAMENTE WINTER EDITION DALL’ATELLANA ALLA COMMEDIA DELL’ARTE

scritto da L'Interessante

Pulcinellamente.

PULCINELLAMENTE WINTER EDITION: DALL’ATELLANA ALLA COMMEDIA DELL’ARTE. INCONTRI A ORTA DI ATELLA E FRATTAMINORE

 “Dall’atellana alla commedia dell’arte”: la winter edition di PulciNellaMente, dopo lo strepitoso successo del doppio appuntamento con Jacopo Fo, prevede in questo week-end come conclusione della parte teatrale un seminario articolato in due incontri con alcuni maestri della commedia dell’arte. Proseguirà invece fino al 5 febbraio la mostra di Lello Esposito, a cura di Enzo Battarra, alla Pinacoteca di Arte Contemporanea “Massimo Stanzione” nel Palazzo Ducale “Sanchez De Luna” di Sant’Arpino.

Nelle giornate di domani sabato 28 gennaio e di domenica 29 si traccerà il “legame” tra l’atellana e la commedia dell’arte. Il tema sarà sviluppato anche con performance, improvvisazioni e mostre.

Domani alle ore 17 nell’aula consiliare del Palazzo municipale di Orta di Atella, provincia di Caserta, verrà proposto “Maccus in fabula / Il comico di Plauto”, una conversazione spettacolo sulla fabula atellana e il teatro plautino. La messa in scena è di Maurizio Azzurro, la ricerca drammaturgica di Angelo Callipo, le traduzioni sono di Renato Raffaelli, i testi originali di Roberta Sandias, le maschere di Giancarlo Santelli e Riccardo Ruggiano. Interpreti Roberta Sandias, Maurizio Azzurro, Sebastiano Coticelli e Pasquale D’Orso.

“La danza degli Zanni / Ovvero canovacci e zibaldoni” è la conversazione spettacolo sulla commedia dell’arte in programma domenica, sempre alle 17, nell’aula consiliare del Palazzo municipale di Frattaminore, provincia di Napoli. Messa in scena di Maurizio Azzurro, maschere di Maria Laura Buonocore, costumi di Emilio Bianconi per Alchimia. Interpreti Roberta Sandias, Maurizio Azzurro, Diane Patierno, Sebastiano Coticelli e Pasquale D’Orso.

Si è certi che il seminario contribuirà ulteriormente al successo della winter edition di PulciNellaMente, ideata da Elpidio Iorio e realizzata grazie all’impegno costante dei sindaci dei tre Comuni atellani impegnati nella rassegna: Giuseppe Dell’Aversana per Sant’Arpino, Giuseppe Mozzillo per Orta di Atella e Giuseppe Bencivenga per Frattaminore. Il progetto è finanziato dalla Regione Campania con i fondi del Programma Operativo Complementare (POC) 2014-2020 – Linea Strategica 2.4 “Rigenerazione Urbana, Politiche Per Il Turismo e Cultura”.

 

PULCINELLAMENTE WINTER EDITION DALL’ATELLANA ALLA COMMEDIA DELL’ARTE was last modified: gennaio 30th, 2017 by L'Interessante
30 gennaio 2017 0 commenti
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teatro
CulturaIn primo pianoTeatro

Teatro d’appartamento, del tuo appartamento

scritto da L'Interessante

Teatro

Di Roberta Magliocca

Bussano alla porta. Chi è? Il Teatro

Niente poltroncine scomode, file al botteghino, posti e orari da rispettare. Metti il divano di casa tua, la tua cena, i tuoi vestiti di sempre…e si va in scena. O meglio. Loro vanno in scena per te. Un vero e proprio spettacolo, in tutti i sensi. Attori veri, luci da palcoscenico direttamente nel tuo salotto. Sei tu a metterci scenografia ed interesse. Loro professionalità e buone intenzioni. Perché l’intento è quello di azzerare le distanze, di rendere l’arte meno astratta e più alla portata di tutti. E sto qui, davanti a questo articolo ancora da scrivere, per cercare di trasmettere quello che una chitarra, una voce e un cuore mi hanno passato quella sera. Mi hanno mostrato la serietà di un teatro che non ha nulla da invidiare ai grandi palcoscenici. Mi hanno donato il calore di una casa a me nota. Mi hanno permesso l’intimità di un momento che fosse mio, di amici e parenti e nessun estraneo con cui dover condividere atti di commozione o momenti di divertimento.

Mi hanno coinvolto nei loro canti senza che io mi preoccupassi di non dover alzare la voce, perché potevo cantare con loro, anzi…con gli occhi quasi me lo chiedevano. Potete poi ben capire la gioia di una letterata come me quando, prima di cominciare, l’attore ci ha spiegato ciò che avrebbero di lì a poco messo in scena. “La vecchia scorticata” tratta dal Pentamerone di Basile. Va da sé intuire la responsabilità di u testo di tale portata e importanza, soprattutto per la difficoltà di un dialetto come quello che può essere il dialetto napoletano del ‘600. Ma è stata tale la bravura e la maestria degli attori, che dove non arrivava la nostra comprensione della lingua, arrivava la loro capacità di spiegarci la scena e il significato delle parole attraverso gesti, mimica, corporeità…insomma, tutto ciò che fa di un attore un VERO attore. Ma non finisce qui.

Quando si spengono le luci, si versa del buon vino e si comincia a dialogare con tutte quelle persone che, a teatro, dopo lo spettacolo si chiudono in camerino. C’è uno scambio di opinioni, d’impressioni, di quello che loro hanno dato e di quello che tu hai ricevuto. Così la serata passa e qualcosa resta.

Teatro d’appartamento, del tuo appartamento was last modified: ottobre 25th, 2016 by L'Interessante
25 ottobre 2016 0 commenti
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Magia
CulturaIn primo pianoTeatro

LA MAGIA DELLA GRAFICA TEATRALE SOVIETICA A MILANO

scritto da L'Interessante

Magia

Magia

Di Erica Caimi

Il 5 ottobre è stata ufficialmente inaugurata la mostra “La magia della grafica teatrale sovietica – Manifesti teatrali dalla collezione Italia Russia”, a cura di Zoran Trevisan in collaborazione con Anastasja Lobanova

L’esposizione, allestita nelle sale della Biblioteca Sormani, è promossa dall’Associazione Italia Russia per festeggiare il settantesimo anniversario dalla sua fondazione e gode del patrocinio del Comune di Milano e del Consolato della Federazione Russa a Milano con il contributo di diversi teatri e fondazioni russe. 

Sarà possibile ammirare 49 affiche originali realizzate tra gli anni Cinquanta e i primi anni Settanta in Unione Sovietica, per promuovere alcuni eventi culturali come concerti, spettacoli teatrali, manifestazioni sportive e per la didattica della lingua russa. I manifesti provengono dai principali teatri per bambini e ragazzi delle due città più conosciute della Federazione Russa, Mosca e San Pietroburgo. Tra questi i più celebri sono il Bolshoj Teatr Kukol, il Teatr Komissarzhevskaj, il Kukol’ny Teatr Skaski, il Teatr Kommedii e il Grande Circo Nazionale di San Pietroburgo, quasi tutti ancora in attività.

E’ un’importante occasione per ammirare una carrellata di tipici prodotti d’arte sovietica, forse classificabili sotto lo stile vintage oggi, ma allora rispondevano esattamente alle logiche di Stato: le immagini colorate e seducenti convogliavano un messaggio accattivante sotto forma di cifrata positività, così come doveva essere il radioso avvenire al quale si affacciavano i piccoli sovietici. Sebbene la funzione primaria sia quella d’intrattenimento in una realtà storico-politica del tutto peculiare come quella dell’Unione Sovietica, i manifesti sono stati realizzati da artisti di prim’ordine, dunque la valenza grafico-artistico non è affatto trascurabile.

La mostra sarà aperta fino al 10 novembre 2016.

LA MAGIA DELLA GRAFICA TEATRALE SOVIETICA MANIFESTI TEATRALI DALLA COLLEZIONE ITALIA RUSSIA Milano, Biblioteca Sormani, Spazio espositivo (Corso di Porta Vittoria 6) 5 ottobre – 10 novembre 2016

Orari: lunedì-sabato 9.00-19.30 Ingresso libero

 

LA MAGIA DELLA GRAFICA TEATRALE SOVIETICA A MILANO was last modified: ottobre 21st, 2016 by L'Interessante
21 ottobre 2016 0 commenti
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Rinascere
CulturaIn primo piano

Rinascere dalla distruzione: Ebla, Nimrud, Palmira

scritto da L'Interessante

Rinascere

Rinascere

Di Maria Rosaria Corsino

Vedere l’arte crollare a pezzi sotto la furia iconoclasta che negli ultimi anni ha colpito il Medio Oriente, è un colpo al cuore.

Neanche lei si è salvata dal conflitto siriano che da anni violenta una terra che storicamente e artisticamente è stata culla di immense civiltà.

Neanche l’archivio dello  Stato reale di Ebla, custode delle origini della scrittura dell’umanità, ce l’ha fatta.

Ma l’associazione “Incontro di civiltà” non si è arresa e ha ricostruito e riportato alla luce, grazie ad avanzate risorse tecno-scientifiche, quelli che erano considerati patrimoni dell’umanità.

Fino all’11 Dicembre, il Colosseo ospiterà la “resurrezione” di questi capolavori tra i quali metà del soffitto del Tempio di Palmira, il Toro di Nimrud e lo stesso archivio di Ebla

L’esposizione è stata ideata e curata da Francesco Rutelli e Paolo Matthiae, che hanno guidato nel 1964 la spedizione italiana che ha riportato alla luce i tesori di Ebla.

E’ finanziariamente sostenuta dalla Fondazione Terza Pilastro il cui presidente ha commentato:”Il nostro obiettivo finale è ricostruire i monumenti nel luogo in cui sono stati abbattuti.”

”La situazione in Siria adesso è drammatica – ha detto Matthiae – ma questa mostra è il primo segnale da parte di un paese occidentale che ciò che l’Isis ha distrutto può essere ricostruito”

Un compito che potrà essere perseguito, ha proseguito l’archeologo, solo in caso che finisca la guerra e sia garantito il massimo livello di sicurezza. A patto comunque che ogni intervento di recupero del patrimonio sia compiuto nel rispetto della sovranità dei singoli paesi, in modo coordinato e con una collaborazione ”possibilmente universale”.

Rinascere dalla distruzione: Ebla, Nimrud, Palmira was last modified: ottobre 18th, 2016 by L'Interessante
18 ottobre 2016 0 commenti
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Rosetta
CulturaIn primo piano

Addio, Rosetta!

scritto da L'Interessante

Rosetta

Di Antonio Andolfi

È finita così, Rosetta si è appoggiata sulla superficie della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko

Il segnale di conferma della riuscita dell’ultima manovra è stato ricevuto alle 13.29 del 30 Settembre, dal centro di controllo ESA di Darmstadt. I sistemi vitali si sono spenti, il trasmettitore di bordo ha smesso di funzionare. Una delle missioni più coinvolgenti della storia dell’esplorazione spaziale si è conclusa.

Fino all’ultimo istante Rosetta ha raccolto informazioni sulla composizione di gas e polveri sul suolo della cometa e scattato fotografie a risoluzione altissima da una distanza estremamente ridotta. Una missione lunga dodici anni, 8 miliardi di km percorsi, 31 mesi di viaggio in ibernazione, il lancio e l’accometaggio del lander Philae, 21.000 osservazioni scientifiche, più di 16.000 fotografie ,218 gigabyte di dati, il primo manufatto umano a raggiungere una cometa.

Rosetta è andata ben oltre il suo obiettivo: lo studio dell’origine delle comete e le relazioni tra la loro composizione e la materia interstellare, elementi fondamentali per comprendere l’origine del sistema solare.

Quando si parla di molecole organiche, non si fa riferimento alla vita come potremmo intenderla qui, sulla Terra, è invece la ricerca di materiali grezzi che riteniamo fondamentali per la vita. È già noto che sulla cometa esistono varie molecole organiche: dalla formaldeide (HCHO) all’acido cianidrico (HCN), dall’acido formico (HCOOH) all’ammoniaca (NH3), fino al metanolo (CH3OH) e al metano (CH4). A questo ventaglio va adesso aggiunta la scoperta più interessante: la glicina (C2H5NO2, un amminoacido) e il fosforo.

La glicina, una molecole organica, è l’amminoacido più semplice che si trova negli organismi viventi ed entra nella struttura delle proteine. Si può formare senza acqua liquida e può originarsi dall’esposizione alla luce ultravioletta di ghiaccio al cui interno vi siano molecole organiche semplici, come il metano o l’ammoniaca.

Anche il fosforo è un elemento fondamentale per la vita: un atomo di fosforo e uno di ossigeno combinati a formare la molecola P-O sono determinanti nella formazione della struttura del Dna. E la cosa straordinaria è che questa molecola sembra più comune nell’Universo di quanto si ritenesse.

La scoperta di questi elementi rafforza l’idea che le comete siano oggetti primordiali che hanno conservato tracce nel Sistema Solare così com’era 4,5 miliardi di anni fa, e che abbiamo portato sul nostro pianeta, a un certo punto della sua storia, gli elementi di base per la nascita della vita. Considerate le condizioni estreme in cui si trovano nello Spazio, questi elementi non possono originare vita sulle comete ma sulla Terra possono invece avere trovato tutte le condizioni necessarie alle reazioni chimiche che hanno portato a molecole sempre più complesse.

Ciò che fino a qualche decennio fa sembrava degno della trama di un – meraviglioso – film di fantascienza ora non sembra così distante. In un futuro l’essere umano esplorerà le profondità dello spazio con mezzi diversi, migliori. Le emozioni saranno le stesse che ci ha regalato la piccola sonda che per prima è atterrata su una cometa.

Addio, Rosetta! was last modified: ottobre 15th, 2016 by L'Interessante
15 ottobre 2016 0 commenti
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Futuro Remoto
CulturaEventiIn primo piano

Futuro Remoto: dal 6 al 10 Ottobre a Napoli

scritto da L'Interessante

Futuro Remoto

Di Michela Salzillo

Anche quest’anno sta per tornare una delle manifestazioni più attese fra gli appassionati di cultura scientifica.

Dal 6 al 10 ottobre, infatti, nel cuore di Napoli, si svolgerà Futuro Remoto, l’evento dedicato al mondo della scienza e alle tecniche di sperimentazione ed esso correlato

Quello di quest’anno è un appuntamento particolare perché celebra i trent’anni dell’iniziativa, e lo fa uscendo da città della scienza per approdare in Piazza Plebiscito. Il tema scelto per questa nuova edizione, che ogni anno varia a seconda del programma in itinere, è “costruire”.

Nella agorà più famosa del territorio partenopeo sarà dunque allestito il villaggio della scienza che, suddiviso in nove comparti tematici, permetterà di osservare fenomeni scientifici, fare esperimenti e parlare direttamente con gliesperti che interverranno.

 Nel 2015, anno in cui la tematica stabilita per la quattro giornate fu “il viaggio… attraverso le frontiere”, l’evento raccolse più di 150.000 visitatori. Un risultato che le previsioni intendono almeno replicare, per uno spazio a disposizione che ammonta a circa 6.000 mq; un’area piuttosto ampia che includerà il coinvolgimento di Palazzo Reale, del Circolo Ufficiali dell’Esercito, del Circolo Ufficialedella Marina Militare, del Circolo artistico Politecnico e del Caffè Gambrinus.

A Futuro Remoto 2016 saranno organizzati laboratori scientifici, lezioni in piazza, ma anche spettacoli dal vivo, che comprenderanno: letture, rappresentazioni e performances di vario genere. Non mancherà neppure la musica, tra i concerti da segnalare, quello della Scarlatti Junior, con i giovani musicisti dell’Orchestra Scarlatti di Napoli.

 Molti anche gli ospiti illustri, tra cui Piero Angela, che terrà, il 6 ottobre, alle ore 19:00, la conferenza di apertura della manifestazione a Città della Scienza .Nei giorni a seguire, previsto anche l’arrivo dell’astronauta italiana, Samantha Cristoforetti, il Presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) Roberto Battiston e tanti altri.

L’ingresso e libero e l’accesso agli spazi sarà così gestito: si potrà entrare dalle 10 alle 22 nei giorni 7,8 e 9 e dalle 10 alle 14 il giorno 10

Futuro Remoto: una lunga tradizione di riconoscimenti per città della Scienza

Dai tempi della prima edizione, che si svolse nel 1995, alla Mostra d’oltremare e sul tema conduttore dell’alimentazione, Futuro Remoto è da sempre teatro di importanti riconoscimenti:

 Nel 2011, in occasione del decennale di Città della Scienza, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, conferì una speciale medaglia per la ricorrenza.

 Nel 2010 è stata riconosciuta da Eurispes come una delle cento eccellenze italiane.

 Nel 2007, 2008 è stata definita “miglior incubatore di nuova impresa”.

 Nel 2006 venne assegnato il “Premio Descartes” per la comunicazione scientifica dall’Unione Europea.

 Nel 2005 fu consegnato l’onere per il miglior museo scientifico europeo (“Premio Micheletti”)

Futuro Remoto: dal 6 al 10 Ottobre a Napoli was last modified: settembre 30th, 2016 by L'Interessante
30 settembre 2016 0 commenti
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Manoscritto
CulturaIn primo piano

Manoscritto Antico: come leggerlo senza toccarlo. Quando la tecnologia è a servizio del passato

scritto da L'Interessante

Manoscritto

Manoscritto

Di Antonio Andolfi

Spesso la tecnologia va in aiuto della storia e dell’archeologia, come accade in questo caso.

Un fragilissimo e antico rotolo ebraico, impossibile da “sfogliare” e da leggere,  è stato letto grazie a una tecnica elaborata, chiamata “virtual unwrapping” (sfogliamento virtuale), un processo di scansioni 3D in alta risoluzione.

Si è così potuto leggere quello che è considerato come il più antico reperto di frammenti del Vecchio Testamento, senza doverlo materialmente toccare. Si chiama rotolo di En-Gedi, contiene frammenti di uno dei primi cinque libri della Bibbia, il Levitico, cioè un insieme di leggi religiose e sociali.

La sua datazione è molto incerta, dal III- IV secolo a.C. al I d.C.

Il rotolo è stato rinvenuto nel 1970 nell’area di En-Gedi in Israele, da cui prende il nome, sito di un’antica e numerosa comunità ebraica. In seguito ad un incendio attorno al ‘600, il rotolo si è quasi completamente carbonizzato. In questo stato era impossibile aprirlo, perchè si sarebbe polverizzato.

Ora però, lo si è potuto aprire e decifrare, grazie alla tomografia micro-computerizzata, che ha permesso di ottenere la posizione delle tracce di inchiostro del testo originale sul rotolo. La qualità delle immagini ottenute è straordinaria, tale da rendere leggibile gran parte del testo.

Il rotolo mostra oggi 18 righe di testo (in origine erano 35) per ogni colonna e, come tutti i testi ebraici, è composto solo da consonanti. Secondo gli esperti il testo corrisponde esattamente a quanto oggi si trova nella Bibbia ebraica, e questo è una conferma della sua autenticità.

Ora si spera di poter applicare la stessa tecnica anche sui Rotoli del Mar Morto, composti da circa 900 documenti, scoperti tra il 1947 e il 1956 in undici grotte, molti di questi reperti sono impossibili da aprire.

Manoscritto Antico: come leggerlo senza toccarlo. Quando la tecnologia è a servizio del passato was last modified: settembre 30th, 2016 by L'Interessante
30 settembre 2016 0 commenti
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Tufacea
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TUFACEA: la notte bianca della cultura

scritto da L'Interessante

Tufacea

Di Carmen Giaquinto

Tufacea. Un appuntamento imperdibile in quel di Sant’Agata de’ Goti, in provincia di Benevento, già bandiera arancione del Touring Club Italiano

Alla sua seconda edizione, con uno slogan nuovo e più attraente, riprende vita la notte bianca della cultura; un nuovo modo di vedere il borgo sannita. Un salto indietro nel tempo, alla riscoperta di uno dei centri storici più belli d’Italia. Per un’intera notte, la cittadina si è animata e ha pulsato di vita nuova; si è percepita l’essenza stessa di un luogo incantato, tra storia, tradizioni, arte, cultura, enogastronomia e natura.

La manifestazione, aderente alle Giornate Europee del Patrimonio, è partita alle 19:00 del 24 settembre con una imperdibile novità: la caccia al tesoro.  Una intrigante sfida che ha appassionato qualsiasi visitatore e compaesano, alla ricerca di oggetti, rebus, particolari e tante sorprese.  E’ stato possibile ammirare il patrimonio storico-artistico attraverso una serie di visite guidate, completamente gratuite: gli appassionati ed i curiosi hanno avuto la possibilità di addentrarsi nel cuore di Sant’Agata, tra mostre, musei, chiese, palazzi aperti tutta la notte.  La due giorni si è articolata in sei sezioni, divise per tematiche:

  • La città aperta
  • I sotterranei
  • Le mostre
  • Il percorso natura
  • Street art night
  • Percorsi enogastronomici

In tutti i siti, le visite guidate sono state effettuate ad orari prestabiliti; imperdibile il Castello Ducale, col meraviglioso salone, affrescato, per volontà di Carlo I Carafa, duca di Maddaloni, sotto la direzione del pittore Tommaso Giaquinto. Il Castello è posto lungo le mura che un tempo segnavano l’accesso principale alla città. Non solo storia, anche fede. È, infatti, aperto, per l’occasione, lo storico Palazzo Vescovile, in piazza Umberto I, dove si custodiscono oggetti che celebrano Sant’Alfonso Maria De’ Liguori, vescovo della città, tra i quali, la sedia che il santo utilizzava per l’udienza, alcuni trattati ed i testi dei processi di beatificazione e canonizzazione.

In via eccezionale,è stato  aperto il costone tufaceo su cui si erge il borgo cittadino. Attraverso le scalette dal Ponte Grande del Martorano, i visitatori hanno, finalmente, constatato la conformazione delle fondamenta della città. Scavate nel tufo sono anche numerose grotte e cantine (come quella di Mustilli e dell’Antico Borgo) che si sviluppano nel centro storico con una serie di gallerie, cunicoli, ambienti e passaggi, costituendo una vera e propria città sotterranea.

Tra le mostre in programma la già rinomata “Stirpe dei draghi” che vede protagonista il cratere a figure rosse di Assteas, raffigurante Cadmo che uccide il drago e la mostra fotografica di Angelo Marra, situata nel Chiostro di San Francesco. Aperta anche domani, “Hilmaré in mostra” è dedicata all’attività teatrale dell’Associazione Culturale Hilmaré di Sant’Agata De’ Goti, fondata dall’attrice e regista Hilde Renzi.

Il borgo è rimasto sveglio e vibrante per tutta la notte, pronto ad accogliere l’inedito percorso naturalistico dedicato all’acqua che si è tenuto nella mattinata di Domenica. Partendo da Piazza Trieste, varcando la Porta di San Marco, si è giunti ai lavatoi di Reullo, al Ponte Vigiano fino alla scoperta della Ferriera, aperta al pubblico per la prima volta. Splendido esempio di architettura industriale, la Ferriera nasce addirittura come industria di lavorazione del ferro sotto Ferdinando IV di Borbone e convertita successivamente in azienda di produzione elettrica per poi essere trasformata in un mulino. E non solo… tra artisti di strada, performers e fiaccolate, Sant’Agata si è trasformata in luogo suggestivo, quasi fatato e Tufacea è diventato un appuntamento da non perdere!

TUFACEA: la notte bianca della cultura was last modified: settembre 26th, 2016 by L'Interessante
26 settembre 2016 0 commenti
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anfiteatro
CulturaIn primo piano

Anfiteatro di quella che fu Capua: tra storia e leggenda

scritto da L'Interessante

Anfiteatro

Di Maria Rosaria Corsino

La storia, l’arte, l’archeologia sono materie così interessanti che sembrano non bastare mai.

Passeggiare tra maestosi monumenti architettonici, inciampare in un sassolino millenario e invocare gli dei pagani, è sempre una grande emozione.

A Santa Maria Capua Vetere, avvolto da un’atmosfera quasi magica e circa tre o quattro bar, sorge il mastodontico anfiteatro

Risalente circa alla fine del I secolo, viene fatto costruire da Augusto dopo la vittoria ad Azio da una colonia conquistata,  fatto restaurare da Adriano e  inaugurato da Antonio Pio.

Secondo solo al Colosseo, l’anfiteatro campano è noto a livello mondiale per la grande storia (mescolata a molti ingredienti di fantasia) di Spartaco.

Di origine Tracia, assodato nell’esercito romano, fugge non riuscendo a sopportare la disciplina ferrai a cui è sottoposto.

Catturato e considerato disertore, viene ridotto in schiavitù e venduto a Lentulo Batiato che gli da il soprannome di Spartacus.

Viene così introdotto in quella che è la più grande scuola di gladiatori.

Inutile soffermarci troppo su ciò che è un gladiatore: un lottatore, tendenzialmente schiavo o ex soldato assetato di voglia di combattere, che ha come arma una piccola spada, il gladio.

Ma la vita dei gladiatori è tutt’altro che facile, ecco perché nel 73 a.C. Spartaco scappa insieme ad altri 70 compagni iniziando quella che verrà poi ricordata come la “Terza Rivolta Servile” che si conclude nel 71 a.C con la sconfitta dei ribelli.

Dopo questo grande momento di gloria però, l’anfiteatro perde colpi.

Viene distrutto prima dai Vandali di Genserico e poi dai Saraceni, mentre i Longobardi lo usano come cava di marmo e come fortezza.

I Borbone metteranno fine alla sua distruzione dichiarandolo monumento nazionale.

Ad oggi è uno dei monumenti più apprezzati nel territorio campano.

Circondato da tanto verde, tanta storia e tanti anziani, è veramente un posto degno di essere visitato.

 

Anfiteatro di quella che fu Capua: tra storia e leggenda was last modified: settembre 5th, 2016 by L'Interessante
5 settembre 2016 0 commenti
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