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napoli
CalcioIn primo piano

 NAPOLI RIVEDE IL SECONDO POSTO. ALMENO IL BIANCONERO DELL’UDINESE E’ STATO SCONFITTO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli a quota 75 reti e rincorsa al secondo posto

Nonostante il 3 a 0 all’Udinese, maglia bianconera minore di scena al San Paolo ma sempre stimolante, il Napoli è ancora distante due punti, dal punto di vista numerico ma tre di fatto in considerazione dello scarto negativo negli scontri diretti, da quel secondo posto, non solo importante, ma rimasto l’unico vero obiettivo stagionale. Fondamentale la conquista della Champios diretta per morivi economici, di programmazione e tecnici. Vero è che gli azzurri, nella giornata odierna, hanno recuperato due punti sulla Roma, ma  la mole di gioco espresso, le reti segnate e le amnesie difensive (si anche quelle) fanno aumentare il rammarico per una stagione che poteva avere ben altro epilogo.

La vittoria non deve esaltare: l’obiettivo, difficile da raggiungere, è recuperare il gap che lo separa dalla Juventus, in Italia e dai club europei di prima fascia

Con l’Udinese i partenopei non hanno ceduto dal punto di vista psicologico, l’aspetto più temuto. Il primo tempo incolore (il possesso palla non basta a vincere le partite) ha ceduto il passo a 45’ vibranti agevolati dal goal di Mertens dopo appena due minuti. Allan, ex di turno che non ha esultato (quoque tu) e migliore in campo e Callejon hanno chiuso il capitolo. Anche se la difesa, pur non subendo reti, ha dimostrato di essere il reparto che abbisogna di maggiore attenzione in fase di programmazione e rinforzo. Un investimento mirato e di prestigio in questo settore, potrebbe rappresentare quel salto, quell’ultimo colpo che manca per raggiungere traguardi importanti.

Verificare il cammino in campionato per rafforzare anche l’attacco

Fino alla dodicesima giornata il Napoli ha conquistato 1 punto e 40 a partita. Mentre dalla tredicesima fino ad oggi ben 2,35 di media. Praticamente in concomitanza con l’exploit di Mertens. Visto l’andamento della stagione e l’infortunio subito, non si può giudicare Milik sia in positivo che in negativo. Ma, comunque, riflettere si deve. Serve un attaccante alla…. Mertens. Ma con maggiore peso offensivo. Un Higuain più veloce. Gli interventi dovrebbero essere mirati, non dimenticando, tra l’altro, portiere e laterale di sinistra per rimpiazzare Ghoulam, già accasatosi in premier.

Rinnovi positivi e che infondono fiducia

Il rinnovo di Insigne, che sarà formalizzato a fine maggio e un accordo di massima con Mertens, hanno ridato fiducia ad un’ambiente scettico e timoroso per il futuro. Il talento di Frattamaggiore ha chiuso una querelle che sembrava lo volesse lontano dagli azzurri. Mertens vorrebbe disputare altri due anni a Napoli, magari vincendo qualche trofeo (in primis scudetto) per poi lasciare la città del Vesuvio. Per poi farvi ritorno da dirigente. Ma tutto dipende dal presidente che dovrà decidere di allargare i cordoni della borsa.

La rincorsa non è terminata 

Va bene vincere. Fondamentali i tre punti con l’Udinese ma non bisogna esaltarsi e pensare di aver vinto chissà cosa. Bisognerà cercare di mantenere il passo fino alla fine del torneo. Altrimenti si tornerebbe al punto di partenza e tutto quanto fatto sarebbe inutile… o quasi.

 NAPOLI RIVEDE IL SECONDO POSTO. ALMENO IL BIANCONERO DELL’UDINESE E’ STATO SCONFITTO was last modified: aprile 16th, 2017 by Walter Magliocca
16 aprile 2017 0 commenti
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higuain
CalcioIn primo piano

HIGUAIN: IL RITORNO AL SAN PAOLO IN UN MARE DI PERNACCHIE E FISCHI

scritto da Walter Magliocca

higuain

Da oggi le quattro giornate di Napoli: oggi campionato, mercoledì coppa

Così definite da uno striscione: “2 e 5 aprile le quattro giornate di Napoli. Per il nostro popolo non saranno due partite come le altre. La maglia che indossate è l’unica cosa che conta e non va mai tradita. In campo non sarete mai soli: 1 comandante, 11 briganti e la passione di una città intera .. avanti uniti e fieri”.

Per Napoli e il Napoli calcio la partita con la Juventus non ha mai rappresentato una gara come le altre. Sin da quando è stato istituito il girone unico, la gara ha rappresentato una sorta di rivalsa sociale: sud contro nord, il popolo contro il potere economico ma soprattutto cuore, passione contro  concretezza, freddezza, pragmaticità. Per molti anni è stata considerata la gara che valeva una stagione. Trend invertito, per fortuna, con l’arrivo di Maradona: gara si di partcolare importanza ma finalizzata alla vittoria finale.

Higuain: una sfida nella sfida 

Ma, oltre alla gara contro la “giuventùs”, ci si mettono anche gli ex ad accendere la contesa. Higuain, no “core ngrato” perché l’argentino non ha cuore inteso come sentimento, appartenenza.  E’ solo un mercenario del pallone. Mai feleeng con la tifoseria ma reciproca convenienza. Ma dopo aver cantato sotto la curva non poteva e doveva trasferirsi all’odiata nemica. Ma questo, se vogliamo e lo diciamo a denti stretti, è colpa solo ed unicamente del presidente che ha consentito, nonostante i contratti da un “milione” di pagine, questo trasferimento.

Questo trasferimento non s’aveva da fare. La partita non aveva bisogno di motivi supplementari. Ed invece la presenza di Higuain è diventata una gara nella gara. Non solo questa sera, ma anche mercoledì sera in coppa Italia. Forse più sentita, ma non più importante, perchè si definisce in partita secca, più affascinante e con maggiore … goduria se si dovesse concretizzare la rimonta.

Il web è diventato virale, anzi di più: Carta igienica con “l’effige” del Pipita, vasi igienici di colore bianconero e Pipita risucchiato, canzoncine, interviste modificate. Poi sulla squadra. Paragonata ai rifiuti cittadini, ma ad effetto ed emblematica: “è arrivata la Juve e si è rubata anche il sole”, in riferimento alle condizioni climatiche ed ai continui “furti” perpetrati in danno della squadra azzurra con favori arbitrali. Molti, troppi i dubbi che hanno accentuato questi dissapori che, senza andare troppo indietro nel tempo,  sono esplosi nella finale della supercoppa a Doha.

Oggi si spera che la gara non sia condizionata da decisioni arbitrali non solo eclatanti, come rigori e fuorigioco, ma in tutti quei piccoli episodi che avvengono in una gara e che incidono in maniera preponderante sul risultato finale più di un rigore. E in questo gli “juventinarbitri” sono i maestri.

HIGUAIN: IL RITORNO AL SAN PAOLO IN UN MARE DI PERNACCHIE E FISCHI was last modified: aprile 2nd, 2017 by Walter Magliocca
2 aprile 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli bello solo per un tempo come ieri così oggi. L’epilogo non cambia

30 settembre 1987, 8 marzo 2017. E’ sempre Napoli Real. Sono trascorsi trent’anni ma nulla è mutato. Plauso alla prestazione. Un tempo sopra le righe e Real messo alle corde. Per quel Napoli il sogno si infranse al 41′ del primo tempo per un goal di rapina di Butragueño. Per questo Napoli il sogno si infrange all’inizio del secondo tempo per due goal su palle inattive colpite di testa da Sergio Ramos. Ma l’epilogo è lo stesso. Azzurri fuori dalla massima competizione europea. 

Emozioni e brividi. San Paolo vestito a festa con rattoppi e “lavate di faccia”. Urlo Champions da brividi

Coreografie in tutti i settori dello stadio San Paolo eccetto in tribuna. Emozioni, ricordi, brividi. La notte Champions fa rivivere quelle emozioni che fanno comprendere la napoletanità. L’urlo il corollario che ha esaltato e stupito i presenti e l’Europa calcistica intera. Quello che ha colpito è il restailing veloce ed inutile dello stadio con faretti in tutti i settori, logo champions league, schermo gigante sotto il settore ospiti e corridoio di accesso sul terreno di gioco sotto la tribuna Posillipo e non più sotto la curva “b”. Ci vorrebbe una gara europea a settimana per migliorare la fruibilità dell’impianto di Fuorigrotta.

Napoli che deve crescere sotto il profilo tecnico-tattico e della comunicazione 

Un 3 a 1 che brucia. Subire goal nella situazione di pericolo più elementare e più nota. Sergio Ramos ha fatto vincere una champions al Real con i suoi goal di testa. Sarri ha studiato e neutralizzato tutte le mosse avversarie e non ha arginato quella più conosciuta. E per ben due volte!!!  

Altro aspetto da sottolineare è il dopo partita. In conferenza stampa tutti i giornalisti spagnoli hanno posto l’accento  e infierito con Zidane sul comportamento remissivo del Real Madrid nel primo tempo. A Sarri, invece, sono state poste domande sull’atmosfera festosa e sulla prestazione dei primi cinquanta minuti. Ogni commento è superfluo.

De Laurentiis farebbe meglio a stare zitto. Ogni volta pala a sproposito

Le polemiche del dopo Madrid sono sin troppo note, salvo correggere il tiro e precisare che destinataria del suo attacco era la squadra e non  l’allenatore. Oggi, dopo l’attacco fuori luogo nei confronti del giornalista della Gazzetta Mimmo Malfitano, ha detto che il pubblico che gremisce gli spalti dovrebbe essere più intelligente. Il riferimento, ovviamente, era per i cori rivolti dalla curva A contro di lui. Il metro dell’intelligenza? La sua persona. 

Attuasse una politica diversa, parlasse meno a sproposito e forse i tifosi potrebbero anche rivedere le proprie opinioni. Ma “sic stantibus rebus….. “.

Pubblico eccezionale e spagnoli meravigliati della sportività e dell’accoglienza

Applaudita la squadra per tutta la gara. In modo più intenso al fischio finale per ringraziare i giocatori, gli stessi accusati dal presidente. Gli spagnoli, giocatori e tifosi, ammaliati dalla sportività e dalla passione del pubblico napoletano. Squadra e dirigenti a rimarcare che a Napoli hanno ricevuto la migliore accoglienza posta in essere dalle squadre italiane di Champions league.

Quando si vuole si può. Capito signor presidente?

NAPOLI: SERGIO RAMOS DI TESTA INFRANGE IL SOGNO REAL. DOPO TRENT’ANNI STESSO EPILOGO was last modified: marzo 8th, 2017 by Walter Magliocca
8 marzo 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI SFIDA REAL TRA PIOGGIA DISAGI, DISORGANIZZAZIONE E .. REMUNTADA

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli: piano antiguerriglia per la gara Real. Ma è solo una partita e la città non è predisposta per eventi del genere

Siamo alle solite. Piano antisommossa, avvisi alla popolazione – tifosi, schieramenti anti guerriglia. Ancora una volta la città chiude. Pioggia che già blocca da sola la città, traffico in tilt, permessi negli uffici pubblici, saracinesche delle attività commerciali che si abbasseranno alle 19,00. Piano traffico e chiusura delle strade limitrofe al quartiere Fuorigrotta. Il San Paolo un miraggio. Una conquista, un’impresa riuscire a salire i gradoni  e riuscire a mirare il tappeto verde su cui veder stendere il “gonfalone” della champions. C’è il Real Madrid.   

Non vedere la realtà, non fare nulla per modificarla equivale ad accettarla ed ad essere connivente con chi in questa approssimazione che fa rima con disorganizzazione, ci “sguazza” e ci gode, compreso “pubblica amministrazione e “società sportiva calcio Napoli”.

L’organizzazione madrilena ha fatto da contraltare all’approssimazione napoletana  

La Champions è un abito che mal si adatta al” fisico” partenopeo. Le parole di De Laurentiis riguardo la costruzione di uno stadio – teatro di ventimila posti e quelle di De Magistris a garantire che lo stadio non traslocherà da Fuorigrotta, possono far presa solo su tifosi con occhi miopi se non addirittura ciechi.,

A Madrid, tre settimane orsono nella civiltà: cancelli dello stadio aperti alle 19. Entrata e deflusso veloce e Santiago Bernabeu semivuoto fino a 15 minuti prima del fischio di inizio. Misure di sicurezza nella norma.

A Napoli apertura cancelli alle 15,00. Per le 18 si prevede un San Paolo pieno per i due/terzi. Spiegamento di forze in assetto da guerra e numeri spropositati di agenti. Quello che conta è la qualità e non la quantità. Servizi pubblici al limite dell’utilizzo e zone nei pressi di Fuorigrotta off – limits.  

Sconfitti prima di giocare: civiltà contro inciviltà. Il Real accolto da un bagno di folla inaspettato

Hotel a Palazzo Caracciolo. Allenamento al San Paolo. Una folla ad attendere i “blancos” che neanche a Madrid dopo la conquista dell’ennesima Champions. Questo l’aspetto che entusiasma e intenerisce. Ma che alimenta e sottolinea le discrepanze del sistema e le paure di non riuscire a supportare un avvenimento internazionale. Un migliaio di tifosi per un selfie, un autografo di CR7 e non solo: Sergio Ramos, Benzma, Modric e ..gli altri. I campioni del mondo del Real Madrid. La squadra più titolata, Al San Paolo per ammirarli dal vivo. Ma è solo un rito scaramantico. Per dimostrare che la partita ha un esito scontato. Ma nel cuore qull’esito è solo azzurrro.

Conferenza stampa tenuta da Sarri e Hamsik e silenzio non procrastinabile per non incorrere nelle penali

Come anticipato, il silenzio stampa non poteva essere procrastinato in Champions. Altrimenti il buon De Laurentiis avrebbe dovuto mettere mano alla tasca per pagare le penali previste dai contratti televisivi. Ed allora, quel silenzio, che senso ha avuto? E’ stata solo una presa di posizione inutile e strumentale.

Appuntamento con la storia alle 20,45

Non succede ma … se succede si scrivrebbe la storia della champions azzurra. La “remuntada” napoletana dopo il 3 a 1 del Santiago Bernabeu. Basterebbe (e ti pare poco) un 2 a 0. Vendetta trenta anni dopo. L’impresa è ardua, per non dire impossibile. Ma, come suol dirsi, il pallone è rotondo. Quella speranza, quella misera percentuale varrebbe i quarti di finale. Un traguardo mai raggiunto dalla società partenopea nella massima competizione continentale. Eppure la storia è iniziata nel 1926. Ed allora, con civiltà, godiamoci lo spettacolo senza se e senza ma. E senza dietrologia. C’è tempo per  processi e polemiche.

Per una sera conta solo l’urlo champions che, come ha detto il capitano, si ascolterà fino a Torino. E non è per caso.

NAPOLI SFIDA REAL TRA PIOGGIA DISAGI, DISORGANIZZAZIONE E .. REMUNTADA was last modified: marzo 7th, 2017 by Walter Magliocca
7 marzo 2017 0 commenti
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NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE

scritto da Walter Magliocca

 

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Napoli deludente e sconclusionato. Una prestazione da dimenticare

L’Atalanta strappa sei punti in questa stagione agli azzurri. Dopo la vittoria dell’andata, la Dea viola anche il San Paolo. Con una prestazione lineare senza eccessivi tatticismi.

Sarri ha dimostrato di essere allergico alle tattiche di Gasperini che sta vivendo la stagione della vita. In grado di esaltare e valorizzare giocatori giovani in ambienti senza eccessiva pressione. Questa la sua dimensione.

Ma il Napoli, invece, che dimensione ha? Per adesso nessuna.  Ancora una volta ha dimostrato di soffrire squadre che attuano un pressing a tutto campo e giocano in velocità. Quando aggrediti, i giocatori azzurri perdono il filo conduttore del gioco. E la sostituzione di giocatori come Hamsik e Insigne,  in forma e unici a innalzare il tasso tecnico della squadra, è il segnale negativo del momento negativo dei partenopei. Momento ovattato dalla vittoria di Verona.

Caldara? Chi è costui?

Un giocatore giovane. Neanche di belle speranze è diventato il “Cristiano Ronaldo” dell’Atalanta. O meglio i difensori del Napoli lo hanno fatto diventare tale. Una doppietta addirittura. E il secondo goal in inferiorità numerica. Un dato che lascia interdetti prima e perplessi poi.  

Il ciclo di ferro inizia con una sconfitta

Erano state definite le quattro giornate di Napoli. Atalanta, Juve in trasferta in Coppa Italia, Roma e ritorno con il Real Madrid. Il ciclo decisivo inizia con una sconfitta che fa male alle ambizioni del campionato. Altro che “poi si può recuperare”, caro presidente. E’ difficile recuperare quando si perdono punti con squadre alla portata e negli scontri diretti. La Roma ha la possibilità di allungare e blindare il secondo posto, l’Inter con il fiato sul collo e addirittura la stessa Atalanta. Il rischio è notevole. E poi, caro presidente cosa conti? Ma comunque vada, il buon Aurelio ha già vinto. E i tifosi prima criticano, poi cantano

L’esaltazione non paga. Bisogna prima raggiungere gli obiettivi poi cantare. Stagione a rischio

Non dire gatto che se non lo hai nel sacco. La massima del Trap nazionale nel periodo delle vittorie (come al solito non cambia nulla) juventine. Invece a Napoli e nel Napoli si celebra la vittoria prima di ottenerla sul campo. La squadra e di conseguenza la società corre il rischio di rimanere con un pugno di mosche in mano. La stagione va difesa con i denti. Anche se i giocatori sono arrivati al momento topico con una condizione fisica calante (altro elemento ripetitivo). Ed anche quest’anno vedi la vetta, l’accarezzi ma….

E’ vero che il Napoli è sempre nelle alte sfere, ma dopo aver conquistato qualche secondo posto, sette anni consecutivi  In Europa. Ma le vittorie rimangono le due coppe Italia e l’intercontinentale. Se non si cambia rotta gli obiettivi, quando e se raggiunti, non potranno essere che questi.  

De Laurentiis: presidente giusto per il Napoli: vizi da generale, paga da caporale

Silenzio stampa, fase involutiva. Nella serata del Bernabeu il presidente ha rotto l’incantesimo, che fino a quel momento regnava nel Napoli, con le sue dichiarazioni miste di follia e spavalderia.

De Laurentiis ha imparato come svolgere al meglio il suo ruolo: colpevolizzare i propri dipendenti (allenatore e giocatori). fare polemiche inutili ed improduttive (stadio), sfiduciare l’allenatore nellafase cruciale della stagione, ordinare il silenzio stampa e partire (purtroppo poi torna).

L’obiettivo del presidente è noto a tutti. Ma in questo modo corre il rischio vederlo ridotto. Oppure ci vuole regalare un sorriso…..

Speriamo che, per adesso, i giocatori riescano a donarcelo con le loro prestazioni. I conti ..alla fine

NAPOLI DELUDE CON L’ATALANTA. DE LAURENTIIS HA VINTO: LE SUE POLEMICHE SERVONO SOLO A DESTABILIZZARE was last modified: febbraio 25th, 2017 by Walter Magliocca
25 febbraio 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI A VERONA CONTRO IL CHIEVO BATTE DE LAURENTIIS 3 – 1. MA SARRI CEDE ALLE PRESSIONI. UNA SOCIETA’ CHE NON POTRA’ MAI COMPRARE LA SERIETA’ E L’ORGANIZZAZIONE

scritto da Walter Magliocca

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Napoli: Sarri cede alle pressioni. Ha snaturato il suo “io” sportivo e non

Dopo le polemiche e gli strascichi unilaterali del dopo Real, determinati da Aurelio De Laurentiis, a Verona, contro il Chievo, Sarri cede alle pressioni presidenziali. In campo Pavoletti, Maksimovic ed anche Allan e Jorginho. Fuori Mertens il miglior marcatore della squadra, colui il quale ha “tirato la carretta” fino ad oggi, fino a quando esisteva un’effettiva necessità. Ed anche oggi il folletto belga avrebbe fatto il suo fornendo l’apporto in termini di reti. Ma il “presidente” ha deciso soprattutto per rinegoziare e portare nel giusto binario il rinnovo del contratto del capocannoniere della squadra azzurra. Perché, qualunque sia la prospettiva, l’unico aspetto che conta per il “mega presidente comunicatore” è quello economico. Messo il bavaglio alla squadra, Sarri, in silenzio, ha ceduto. Gastrite nervosa, qualche sigaretta in più, la clausola risolutiva ed ha snaturato il suo credo. “I soldi fanno gli uomini onesti”,  la frase della  fiction Gomorra calza a pennello. La potenza del “dio denaro” ha avuto, come sempre, la meglio. Il prossimo allenatore della squadra azzurra sarà il “mega presidente”.

I tifosi dalla parte di Sarri

A Verona i tifosi azzurri si sono schierati. “ De Laurentiis buffone”. Questo lo striscione esposto nel settore ospiti. Pro Sarri. Ma si sa i supporters sono passionali e non sono in grado di portare fino in fondo una battaglia. E ADL continuerà a valorizzare la sua società e screditare la città. Una riflessione da esaminare.

Ma Mughini avesse ragione?

Dopo le polemiche un silenzio stampa assurdo e che dovrebbe far riflettere

Ad analizzare bene il dipanarsi degli eventi, quanto accaduto risulta veramente assurdo. Dopo la gara del Santiago Bernabeu, senza alcuna istigazione e provocazione, il presidente mette in scena il film contro l’allenatore della sua squadra. Tutti allibiti e ,,,perplessi. E dopo lo show il silenzio stampa. Non sembra strano? La mancanza di signorilità societaria e comportamentale rimane. Ma lo scopo è stato quello di evitare che a freddo, qualche addetto ai lavori, si lasciasse andare a esternazioni dannose. Come ha fatto il procuratore di Allan. Passa il tempo, cambiano gli uomini ma la mancanza di stile sopravvive. Oggi più di prima.

Un silenzio stampa che mediaset e sky non potranno subire

Ma il silenzio stampa indotto, non potrà essere protratto per oltre un mese e, soprattutto, non in Champion league. I contratti con mediaset, principalmente e sky non consentono alle società il black out. De Laurentiis dovrà fare un film e far studiare le parti con risposte preparate a tecnici e giocatori. Altrimenti altro che Sanremo. Tutti canteranno il proprio disappunto e cercheranno acquirenti disposti a versare la clausola risolutiva. I tifosi la pagheranno in termini di spettacolo e risultati ma, come al solito, il presidente conterà l’attivo……

Ma Higuain avesse ragione?

De Laurentiis potrà spendere quanto vuole, potrà triplicare gli ingaggi ma la serietà e organizzazione societaria non ha prezzo ed è lontana dal Napoli calcio. Mancano gli uomini e soprattutto in cima

Ma veramente gli sportivi napoletani non se ne rendono conto? Il gap organizzativo e professionale della società calcio Napoli è veramente notevole rispetto alle società “odiate”. Ma la corte del presidente è lunga. Nessuno vuole inimicarsi il “magnate”. Il presidente mette sempre in evidenza la differenza economica e di valore dei club. Ma non è una questione meramente finanziaria. E’ soprattutto una questione di stile. Che non c’è. Come messo in evidenza anche negli studi televisivi di mediaset.

Quagliarella ha risolto la sua questione personale che lo portò lontano da Napoli

Anche per la cessione di Quagliarella il presidente ha propinato e divulgato solo versioni di comodo. Il giocatore è stato assolto dalle accuse che ne decreterano l’ostracismo. Anche in quel caso Aurelio De Laurentiis nascose la realtà dei fatti facendo passare l’attaccante come un traditore. Ma il tempo è galantuomo. Il tempo, però.

Ma Quagliarella avesse ragione? Anzi. Quagliarella ha ragione. 

NAPOLI A VERONA CONTRO IL CHIEVO BATTE DE LAURENTIIS 3 – 1. MA SARRI CEDE ALLE PRESSIONI. UNA SOCIETA’ CHE NON POTRA’ MAI COMPRARE LA SERIETA’ E L’ORGANIZZAZIONE was last modified: febbraio 19th, 2017 by Walter Magliocca
19 febbraio 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI A MADRID: I GIOCATORI SCONFITTI CON ONORE, DE LAURENTIIS VERO DISONORE. NOTA STONATA IN UNA SERATA CHAMPIONS

scritto da Walter Magliocca

napoli

Napoli: De Laurentiis vero sconfitto della serata

Dopo la gara, persa per 3 – 1 sul campo, ai microfoni Mediaset  De Laurentiis dimostra di poter essere un buon presidente fino al massimo in lega pro (serie c). Ma la champions non è un terreno a lui adatto. Caduta di stile e parole fuori luogo in una bella serata di sport, dove il Napoli ha dimostrato, sul tappeto verde, di essere all’altezza, anche se con le debite differenze, dei più blasonati avversari.

“Ci è mancata la cazzimma – così ha esordito ADL – l’unico ad aver dimostrato di possederla è stato Insigne. Gli altri non esistevano”. L’esordio si commenta da solo. Alla sua altezza.

E poi giù con esternazioni di pessimo gusto che hanno suscitato perplessità ed esplicite espressioni di disappunto in Arrigo Sacchi, suo interlocutore rimasto senza parole e tacitato dall’incalzare delle frasi senza senso e non aggiungendo altro per non offendere il presidente. ADL che in quel momento ha dimostrato di non essere all’altezza del comportamento avuto dalla squadra in campo nonché dai tifosi sugli spalti e fuori dallo stadio.

“Non voglio entrare in questioni di natura tecnica” il suo esordio (e meno male, ci viene da dire) salvo poi, come capita sovente, smentire se stesso e aggiungere:

“Non si ha il coraggio di cambiare modulo, tattica e uomini. Non sono queste le partite dove fare esperimenti ma in campionato si dovrebbe provare a  valutare alternative. Gli eventuali punti persi potrebbero essere recuperati nel corso della stagione”. Chiaro il riferimento a Sarri e a Mertens “Elementi che hanno illuso schierati in ruoli non di pertinenza”.  

“Non conta il valore economico dei giocatori e ingaggi fuori da ogni logica. Il Napoli di Mazzarri, schierando giocatori come Aronica e Grava, ha giocato al pari del Chelsea che ha poi vinto la champions. Mentre ora con una rosa più ampia e competitivae con un monte ingaggi aumentato del 100%  non è ammissibile avere un simile atteggiamento sul terreno di gioco. Alcuni giocatori in campo non sono esistiti. Il modulo ed alcuni giocatori andavanocambiati”.

Sarri rizelato e visibilmente furente

La risposta di Sarri non si è fatta attendere, dopo che gli era stato comunicato il messaggio del presidente. “A Castelvolturno ci sono io ed io decido. Il presidente nella sua qualità di maggiore esponente della società può dire ciò che vuole. Ma preferirei, comunque, che lo dicesse direttamente a me e lontano dai microfoni”.

A poco serve il mal riuscito tentativo dell’addetto alle comunicazioni del calcio Napoli, Lombardi, di giustificare le parole ingiustificabili dette dal presidente e che sarebbero state interpretate in modo errato.

Sarri, nonostante sia tacciato di non essere un buon comunicatore, in questa occasione si è comportato in modo ineccepibile e corretto. Mentre il presidente….  Meglio tacere, soprattutto, se non si ha la competenza ed i numeri per muovere osservazioni  tecniche all’allenatore.

Sarri ferito nell’orgoglio avrebbe potuto e dovuto emulare Zoff

L’attacco del presidente potrebbe trovare una giustificazione nelle voci di mercato che vorrebbero l’allenatore sulla via di Torino, sponda Juventus. Sbagliato tempi e modalità.

Comunque, per fortuna della squadra e dei tifosi napoletani che Sarri non sia come Zoff. Come si ricorderà, il portierone, nella qualità di allenatore della nazionale, ai campionati europei del 2000, si dimise dopo le “contestazioni tecniche” dell’allora presidente del consiglio e maggiore azionista del Milan, Silvio Berlusconi. Se Sarri avesse fatto o facesse come Zoff, sarebbe simpatico vedere sulla panchina del Napoli il presidente De Laurentiis. Finirebbe di ridere sarcasticamente, anche dopo una sconfitta certamente addebitabile ai suoi mancati investimenti sul mercato. E inutile sarebbero tutte le scuse e le giustificazioni mostrando conti in attivo ed investimenti in chiave futura. Tanto al futuro non cisi arriva perché i migliori vanno sempre via (Cavani, Lavezzi, Higuain.. ).

Con coerenza si facesse da parte trovando un buon acquirente (con maggiori possibilità economiche  e senza pretendere la luna) per se stesso  e per la città di Napoli attualmente non ben rappresentata.

Ma il piatto è troppo succulento. E il cinema non basta. Anzi….

Dichiarazioni che potrebbero rovinare una stagione

Questa polemica, tra l’altro inutile, potrebbe avere conseguenze letali per il prosieguo della stagione. I giocatori sonocon l’allenatore e si spera che non perdano l’unità del gruppo. Altrimenti ….

La squadra non ha demeritato ed al ritorno può dire la sua

A Madrid il Napoli ha giocato alla pari dei più quotati avversari venendo meno proprio nei giocatori con maggiore esperienza (leggi Mertens, Albiol, Koulibaly e Callejon). Al ritorno si potrebbe sovvertire il pronostico. Ma al San Paolo, paradosso, sarà ancora più difficile che al Bernabeu.

Impresa ardua. Ma la squadra ha il dovere di provarci per il pubblico che il prossimo 7 marzo riempirà lo stadio in ogni ordine di posti.

E, in quel caso, il presidente, invece di parlare, conterà l’incasso.

Ed è questa la cosa che Aurelio De Laurentiis sa fare meglio.

NAPOLI A MADRID: I GIOCATORI SCONFITTI CON ONORE, DE LAURENTIIS VERO DISONORE. NOTA STONATA IN UNA SERATA CHAMPIONS was last modified: febbraio 16th, 2017 by Walter Magliocca
16 febbraio 2017 0 commenti
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CalcioIn primo piano

NAPOLI – REAL: VENNE IL GIORNO TRENTA ANNI DOPO

scritto da Walter Magliocca

napoli

Poche ore per porre fine all’ansia

Finalmente tra poche ore si scenderà in campo. L’attesa spasmodica per la prima sfida di champions league contro il Real sta per finire. Alle 20,45 calcio di inizio.

Riti scaramantici ed esasperazioni

Ma facile a dirsi “tra qualche ora”. L’attesa è ancora lunga. La tensione calcistica e sportiva alta. Prima dell’orario si darà inizio ai riti propiziatori, alla concentrazione sul match, alla visione dei filmati del passato ed a quelli presenti per entrare ancor più nel clima partita.

Chi è a Madrid, i diecimila azzurri hanno letteralmente invaso il capoluogo spagnolo, è già in clima. Qualche video, qualche telefonata per far comprendere che l’atmosfera è davvero coinvolgente. Anche i madrileni, abituati a vivere questi prepartita e comunque più abituati a vivere serate champions, si stanno facendo trascinare nel vortice gara, dalla presenza e dal tifo dei napoletani che hanno colorato di azzurro le strade del centro, Plaza Mayor e Puerta del Sol. Tra poco il fiume azzurro si sposterà per Paseo de la Castellana e nella metro, guarda un po’ linea bleu, per raggiungere il Santiago Bernabeu. Chi è a Napoli è già invasato, immerso nella sfida. Non vede l’ora che si faccia l’ora. Televisioni accese dalle ore 20,00. Per non perdere ….. il segnale. 

Ore 20,00 la città verso Real – Napoli

A Napoli tanti i locali che hanno organizzato la serata per consentire la visione dell’incontro. E sicuramente si udirà il tifo e riecheggeranno i cori da stadio. Un giorno all’improvviso ritornò Napoli Real. Ma in molti non muteranno le proprie abitudini per scaramanzia. Stessa casa, stessi posti, stessi amici. I giocatori in campo è vero, ma l’influenza dei riti propiziatori conta in maniera addirittura preponderante.  

Ore 20,45 la città chiude

Al fischio di inizio in città strade deserte e cori. Chi non ama il calcio (questa sera saranno in pochi perché anche chi non è un abituè vorrà vedere la squadra in campo per un appuntamento in ritardo di trent’anni) potrà godersi la città di Napoli in maniera più appagante di un primo gennaio alle ore 8,45. Ma saranno veramente pochi. Trent’anni sono passati da quando il Napoli di Maradona giocò con il Real Madrid nel doppio confronto del settembre 1987 e che fu eliminato da episodi. Era più forte ed avrebbe fatto molto cammino nella competizione continentale. I meno giovani lo ricordano, i più giovani lo hanno potuto acclarare dalle immagini più volte trasmesse in questi giorni.

Anche i giocatori presi dalla febbre Real. Tutti a Madrid. Pepe Reina ha chiesto 45 biglietti all’amico Sergio Ramos

Tutti i giocatori sono stati convocati per la trasferta spagnola, anche chi non è in lista Champions, come Tonelli. Famiglie al seguito, oltre amici ed affini. Questo clima non giova all’impatto gara. Sembra più una gita da non perdere. Pepe Reina, amico di molti giocatori madrilisti ha formulato un’insolita richiesta a Sergio Ramos: 45 biglietti per il match di questa sera. E l’amico, pur tra molte difficoltà, lo ha accontentato. Pepe non poteva deludere i “fratelli” napoletani.

Lui spagnolo, è vero, ma oggi solo napoletano e …azzurro.

Un giorno …. all’improvviso di buon auspicio, come i risultati di ieri

Il 15 febbraio, nell’antichità, veniva festeggiata la festa romana dei Lupercalia, per allontanare gli spiriti maligni, purificare la città e donarle salute e fertilità. Servirà, quindi, per allontanare i tanti “gufi” che ci saranno, propiziarsi SanTiago Bernabeu e San Paolo (per il ritorno) e ricevere fertlità sportiva in termini di reti e salute ai giocatori ed ai ….. tifosi.

Facendo i debiti scongiuri, l’inversione di tendenza dei risultati nella prima giornata degli ottavi di champions league, potrebbero essere di buon auspicio per il Napoli. Il Paris Saint Germain ha liquidato il Barcellona con un poker di reti ed il Benfica, avversario già battuto dagli azzurri nelle qualificazioni, ha avuto ragione con il minimo scarto del Borussia. Incrociare le dita e sperare è d’obbligo.

Maradona protagonista anche quando non va in campo. Niente carica ai giocatori prima di scendere in campo.

Sarri auspicava che Maradona potesse parlare con i giocatori nel prepartita per infondere una carica ancora maggiore. Il campione, invece, ha trascorso qualche ora presso il commissariato. Interrogato dalla polizia spagnola per una presunta aggressione alla fidanzata Rocio Oliva. Serata e notte di litigate e aggressione tali da spingere il direttore dell’albergo a chiamare le forze dell’ordine. Tutto rientrato per mancanza di querele. Diego ha sminuito l’accaduto ed oggi parteciperà al pranzo con i presidenti delle due squadre.

Ma, il discorso auspicato dal mister, forse non lo farà. 

L’ex pibe non si smentisce mai.

NAPOLI – REAL: VENNE IL GIORNO TRENTA ANNI DOPO was last modified: febbraio 15th, 2017 by Walter Magliocca
15 febbraio 2017 0 commenti
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NAPOLI: PRIMO 7 -1 IN TRASFERTA DELLA SUA STORIA. QUARANTADUE  ANNI FA  STESSO RISULTATO CASALINGO CONTRO LA TERNANA

scritto da Walter Magliocca

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Napoli: in una gara molteplici le curiosità e i record

Il Napoli dà lezioni di calcio al Dall’Ara. Risultato più che tennistico. Bologna e l’ex Donadoni umiliati nonostante le proteste e le giustificazioni. 7 – 1 il risultato finale per gli azzurri. Dries Mertens e Marek Hamsik sopra tutti: migliori ex aequo in campo e autori di una tripletta. Per il capitano, a 6 reti (109) dal primato (oggi Maradona 115)  di miglior marcatore della storia calcistica partenopea, prima volta in carriera. Il folletto belga capocannoniere, almeno per una notte, con 16 centri. Reina para il rigore concesso, per fallo di mano pallavolistico di Callejon, al Bologna sul risultato di 0 – 2. Goal regalato ai felsinei per la consueta amnesia difensiva. Callejon, siccome espulso, che interrompe a 113 le partite consecutive con la maglia azzurra.

Tutto questo in una sola partita che ha consacrato, ancora una volta, il Napoli quale migliore macchina da goal ed espressione del miglior calcio giocato del campionato.

Vendetta nei confronti di un avversario sempre ostico e spocchioso: lo scorso anno ha interrotto, sotto la torre, con il risultato di 3 – 2, la cavalcata scudetto degli azzurri allora primi in classifica; il 15 gennaio 1939 ha inflitto ai partenopei la sconfitta casalinga con il maggiore scarto di reti della sua storia: 1 – 6. 

Questa sera il Napoli ha deliziato gli esteti del gioco del calcio. Nei primi venti minuti sembrava di vedere una partita alla playstation. Sarri ha evidenziato la sua ossessione nella cura dei dettagli tattici e delle trame di gioco, soprattutto offensive.

Alla mente un analogo 7 – 1 casalingo del Napoli di Vinicio. Si spera di buon auspicio

Per i meno giovani subito alla mente una squadra che incantò l’Italia calcistica del tempo: il Napoli di Vinicio, primo a mettere in pratica il calcio totale, la tecnica del fuorigioco abbandonando il classico catenaccio. Era il 13 aprile 1975 e gli azzurri sconfissero la Ternana, al San Paolo con lo stesso punteggio di 7 – 1, con reti di La Palma, Esposito, Clerici e doppiette di Braglia e Massa. Quel Napoli sfiorò lo scudetto giungendo al secondo posto a due punti dalla solita Juventus. Il campionato passato alla storia per il goal di “core ngrato, al secolo Altafini, che siglò a Torino il 2 – 1 per i bianconeri nella sfida scudetto. Anche quel Napoli aveva il miglior attacco del torneo con 50 reti contro le 49 dei campioni d’Italia.

La speranza è che anche quest’anno si possa centrare almeno lo stesso piazzamento. Il secondo posto. Almeno………. 

Il prossimo turno si giocherà venerdì 10 febbraio e poi …….

Il Napoli ritornerà in campo, questa volta al San Paolo, il prossimo venerdì  10 febbraio, nell’anticipo serale contro il Genoa. Dopo la sfida contro i gemellati, si potrà partire alla volta di Madrid. Alle porte la prima data tanto attesa ed impressa nella mente dei tifosi partenopei: il 15 si giocherà al Santiago Bernabeu. Dopo trentanni.

La vendetta è un piatto che si serve freddo…….

NAPOLI: PRIMO 7 -1 IN TRASFERTA DELLA SUA STORIA. QUARANTADUE  ANNI FA  STESSO RISULTATO CASALINGO CONTRO LA TERNANA was last modified: febbraio 5th, 2017 by Walter Magliocca
5 febbraio 2017 0 commenti
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NAPOLI BELLO, DETERMINATO E CINICO. ORA ALLA STRETTA DECISIVA:  TRE VOLTE JUVENTUS, UNA ROMA, DUE REAL PER ESALTARE LA STAGIONE

scritto da Walter Magliocca

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Napoli: in quaranta giorni una stagione

 Tutto secondo previsioni: Napoli e Juveventus superano rispettivamente Fiorentina (1-0) e Milan (2 – 1) in coppa Italia ed approdano a piedi uniti in semifinale. Con il calendario che in appena tre giorni, ad inizio aprile, mette di fronte ai partenopei l’odiata signora e l’odiato attaccante argentino “che fece per soldi, gloria e ingratitudine il gran rifiuto”. Tra lui e lei scegliere non saprei:Milan e Juve pari son. Ma la sfida con la zebra ha sempre un fascino particolare, ma da vincere. E naturalmente l’eventuale ed auspicata vittoria un gusto del tutto particolare.

Il calendario, questo nemico, anche lui. Per adesso si spera che gli azzurri non cedano: domenica sera Palermo in casa, poi a Bologna, Genoa al San Paolo e poi, il 15 febbraio, olè, a Madrid. Sulla via del ritorno a Verona e la sorpresa bergamasca tra le mura amiche, prima del periodo cruciale. Il primo giorno di marzo il Napoli scenderà in campo allo “stadium” per l’andata della semifinale. Tre giorni dopo, presumibilmente di venerdì, in campionato in palio il secondo posto contro la Roma all’Olimpico e il martedì successivo (il 7 marzo) la decisiva ed affascinante gara di ritorno in champions league contro il Real. Un breve intermezzo di campionato contro il Crotone al San Paolo ed in Toscana con l’Empoli e poi il 2 aprile, in campionato e il 5 aprile in coppa ancora contro la Juve. E il 9, salvo anticipi o posticipi, di nuovo a Roma, questa volta contro la Lazio. E’ fin troppo facile desumere che in questo periodo il Napoli si giocherà la sua stagione. Ci si attende l’accelerata e la sterzata decisiva. In tutte e tre le manifestazioni.   

Si teme che i poteri forti non consentiranno al Napoli di raggiungere la finale di coppa

Non per il solito vittimismo ma, in considerazione dei fatti accaduti e noti a tutti, il “palazzo” vorrà evitare che il Napoli raggiunga la finale di Coppa Italia, che come noto, si giocherà all’Olimpico. Semmai proprio contro la Roma. Il divieto di trasferta, gli scontri, la morte di Ciro Esposito. Il timore della devastazione e della furia ultrà. Meglio evitare. E come si suol dire: prevenire è meglio che curare ed è per questo che gli azzurri dovranno essere più forti degli arbitri, delle scommesse, dei .. trucchi e dei …magheggi. Staremo a vedere.

Il campo dice …. Napoli: 5 vittorie su 5 nel 2017, 6 su 6 al San Paolo e imbattibilità dal 19 ottobre

 Da inizio anno solo vittorie: cinque su cinque, tre di campionato (Samp, Pescara e Milan) e due di coppa (Spezia e Fiorentina). Sei vittorie nelle ultime sei gare al San Paolo (Inter, Torino, Samp, Spezia, Pescara e Fiorentina). Ma l’imbattibilità dura dallo scorso 19 ottobre, sconfitta in champions al San Paolo (2 – 3 ) con il Besikstas. Tre mesi senza sconfitte e in due gare ben dieci reti (a Cagliari 0 – 5 e in casa con il Torino 5 – 3). Meccanismi perfetti e oliati. E tra poco Sarri avrà tutti gli uomini a disposizione, compreso Ghoulam, già a Napoli, Koulibaly e  Milik. Con Pavoletti che potrà integrarsi sempre meglio nei meccanismi tattici dello scacchiere azzurro.

Poco più di un mese per verificare la reale forza e i reali obiettivi della squadra. E se con il Real tutto quello che verrà …. sarà guadagnato, in coppa Italia non ci saranno giustificazioni. E in campionato……

Il pallone è tondo e le partite vanno sempre giocate. E la febbre continua a salire.

NAPOLI BELLO, DETERMINATO E CINICO. ORA ALLA STRETTA DECISIVA:  TRE VOLTE JUVENTUS, UNA ROMA, DUE REAL PER ESALTARE LA STAGIONE was last modified: gennaio 26th, 2017 by Walter Magliocca
26 gennaio 2017 0 commenti
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