L’atmosfera fatta respirare agli spettatori a luci spente porta questi in una dimensione onirica e visionaria. Lo spettacolo racconta il tempo della Natura madre che educa l’umanità alla vita. Prima o dopo gli uomini sceglieranno il libero arbitrio e si aprirà uno squarcio sul mondo. La regia di Licia Lanera è funzionale e d’impatto, le immagini da lei create sono degne di nota. Lo spettacolo si apre con il parto dei tre figli costretti in fogli di cellofan, l’immagine creata è acuta e dal forte carico emozionale. La drammaturgia di Riccardo Spagnulo non è all’altezza delle immagini. Il testo è poco pungente, comune, a tratti dozzinale. La poetica Leopardiana che è alla base di tutta l’opera è dichiarata dal principio e non lascia nulla all’interpretazione dello spettatore. Questa potrebbe essere la chiave di lettura dell’intero spettacolo. Il visitatore di questa routine familiare non è chiamato a immaginare altro, a comprendere, a trovare la chiave, appunto, che gli permetta di entrare in questa rutine e non soltanto di guardarla da lontano. Il non-concetto è scalfito dal detto. La scelta monocromatica della scenografia è molto interessante ed elegante dal punto di vista visivo. Mettere quattro personaggi nudi sulla scena non è di certo una trovata nuova ma in questo caso coerente con la lettura dello spettacolo. La regia sugli attori e la recitazione di quest’ultimi è enfatizzata ed enfatizzante dagli scarsi risultati. Il disegno luci di Giuseppe Dentamaro è sicuramente una delle noti positive dello spettacolo. Il ritmo dello spettacolo è volutamente lento ma mai noioso. La pecca di questa triage è il macchinoso passaggio da un’atmosfera all’altra. Gli ingranaggi di questo orologio sono efficaci e scandiscono perfettamente il tempo dello spettacolo e degli spettatori. Vivete di teatro e fatevi vivere da esso.
Duramadre
Di: Riccardo Spagnulo
Con: Mino Decataldo, Licia Lanera, Marialuisa Longo, Simone Scibilia, Riccardo Spagnulo
Voce narrante: Rossana Marangelli
Luci: Giuseppe Dentamaro Realizzazione scene: Mimmo e Michele Miolli
Sartoria: Modesta Pece Assistenti alla regia: Elio Colasanto, Rossana Marangelli
Regia, spazio, scene: Licia Lanera
Produzione: Fibre Parallele
In coproduzione con: Festival Internazionale Castel dei Mondi di Andria e il Festival Operaestate di Bassano del Grappa
Con il sostegno spaziale economico ed emotivo di: Res Extensa, Ass. Cult. Explorer, Es. Terni Festival, PimOff
Fibre Parallele a Galleria Toledo
Michele Brasilio