cane
Cari lettori interessati, oggi facciamo un po’ di chiarezza su alcune figure professionali che ruotano intorno al comportamento animale.
Addestratore, educatore, istruttore, medico veterinario esperto in comportamento…che caos. A chi rivolgersi?
Partiamo dal medico veterinario esperto in comportamento
Siamo abituati a pensare al medico veterinario come a colui che si occupa della salute fisica del nostro compagno a quattro zampe. La figura del medico esperto in comportamento ha ampliato le sue conoscenze anche alla sfera mentale e quindi al benessere psicofisico. Interviene nel momento in cui il cane (o il gatto) manifestano dei comportamenti che il proprietario fatica ad interpretare o creano disagio nella relazione e nella vita quotidiana.
Si procede con una visita comportamentale ossia un colloquio in cui , oltre alla problematica per cui è stata richiesta la visita specialistica, vengono messi in evidenza tutti i punti salienti della vita del cane o del gatto.
Questo significa andare ad indagare, partendo dal periodo dello sviluppo comportamentale fino alla routine quotidiana ed allo stile di vita attuale della sistemica familiare. Questo perché ci sono diverse patologie del comportamento strettamente legate ad eventi avvenuti nel primo periodo della vita e che creano le basi per l’insorgenza di quello che il proprietario riferisce come problema attuale.
Altro punto molto importante che deve emergere dalla visita è la diagnosi differenziale da patologie organiche, in quanto possono dare delle manifestazioni comportamentali (aggressività improvvisa ed immotivata, tendenza all’isolamento, ecc.) che però in questo caso non hanno origine psichica, ma sono legate ad un malessere fisico.
E’ per questo che per fare una DIAGNOSI c’è bisogno di un MEDICO.
Per quanto riguarda addestrare, etimologicamente significa rendere abile, destro. Dal sito ENCI si evince che “All’addestratore cinofilo compete l’educazione dei cani per prepararli al superamento delle verifiche zootecniche previste dalle differenti prove di lavoro, in modo da esaltarne le specifiche qualità naturali a seconda dell’impiego e della loro affidabilità. Un altro aspetto che coinvolge l’addestratore/educatore cinofilo è quello di impartire insegnamenti aventi la finalità di favorire la convivenza tra uomo e cane e l’inserimento del cane nella vita sociale, sviluppandone le capacità di apprendimento e indirizzandole verso l’impiego specifico di ciascuna razza ma anche per migliorare la responsabilizzazione e la conoscenza verso l’animale cane in relazione a affidabilità, equilibrio e docilità degli stessi.”
Cosa fa invece un educatore cinofilo? Dal latino educare-trarre fuori, allevare; quindi è il professionista che si occupa di soggetti in età evolutiva per favorire lo sviluppo di un carattere adattativo capace di trovare gratificazione nel suo inserimento sociale e relazionale; insieme ai proprietari si occupa di costruire un progetto pedagogico specifico riferito alle caratteristiche di quel cane.
Quindi non siamo nell’ambito della patologia. Ambito per cui è fondamentale la visita del medico veterinario esperto in comportamento e l’intervento dell’istruttore cinofilo. Dal latino instruĕre- preparare, costruire, insegnare. Quest’ultima figura infatti lavora con soggetti adulti ovvero in età post-evolutiva per favorirne l’inserimento sociale o relazionale oppure per risolvere le “derive comportamentali”. Spesso le due figure lavorano in diade.
Il consiglio che mi sento di dare a chiunque abbia un cane o sia in procinto di adottarne uno è sicuramente quello di iniziare un percorso insieme al professionista di cui ci si fida maggiormente, e di lavorare in prevenzione- non solo nel momento in cui si sono evidenziati dei problemi. La prevenzione è decisamente la scelta più saggia in quanto permette di avere una conoscenza più profonda del proprio cane e notare anche i piccoli segnali di disagio o stress che possono essere un campanello di allarme.
Usare il professionista come una sorta di interprete e traduttore del comportamento del cane
Inoltre, un percorso insieme al proprio cane, fornisce l’opportunità di ritagliare del tempo durante la settimana da dedicarsi l’un l’altro, immergendosi in una dimensione che non sia la solita routine quotidiana.
Ce lo meritiamo.