L’Ora legale.
Di Christian Coduto
L’ora legale (ITA, 2017) ★★★☆☆
Regia: Salvo Ficarra e Valentino Picone (6)
Con: Salvo Ficarra (7), Valentino Picone (6/7), Vincenzo Amato (5), Tony Sperandeo (6)
Una città bellissima, bagnata da acque limpide e pulite e illuminata da un sole caldo e accogliente, come solo in Sicilia può accadere.
Si vive bene, la gente lavora, la vita prosegue tranquillamente. Però …
C’è sempre un però: quei rifiuti buttati per strada sono così antiestetici (e dannosi per la salute), il traffico inquinante e tutto quel rumore potrebbero essere evitati …
La città avrebbe bisogno di tanti altri accorgimenti.
Perché il sindaco Patanè non si occupa mai dei bisogni dei cittadini?
Già, perché? E’ così facile incolpare gli altri, vero? C’è sempre bisogno di un capro espiatorio per tutto ciò che non va, che non funziona.
Così, in corrispondenza delle elezioni, Patanè viene sostituito da Natoli, un uomo educato, gentile, rispettoso delle regole.
I primi ad essere felici per questo evento sono i nostri Ficarra e Picone che, essendo cognati del nuovo sindaco, già pregustano favoritismi à gogo (anche se il primo, in realtà, ha sostenuto il sindaco uscente durante l’intera campagna elettorale).
Amara è dunque la sorpresa nel momento in cui Natoli, così ligio al dovere, inizia ad imporre delle norme che devono essere rispettate: parcheggi in doppia fila? Benissimo: una multa ti attende. Il tuo cane fa la pupù per strada e non la raccogli? Ti becchi una contravvenzione.
Per non parlare della raccolta differenziata: cosa va messo nell’umido? E nell’indifferenziato? C’è da impazzire!
I dipendenti comunali sono in crisi perché sono iniziati i controlli per quelli che hanno beggiato e non sono al posto di lavoro …
I cittadini iniziano a reclamare; tutti (persino il parroco Don Raffaele) si rendono conto che la situazione sta diventando ingestibile. Salvo Ficarra e Valentino Picone promettono che riusciranno a far sì che il neo sindaco cambi idea e abbandoni la sua posizione, con conseguenze esilaranti …
Pietrammare è in Sicilia, ma potrebbe essere in Lazio o (perché no?) in Trentino Alto Adige.
E’ chiaro: Il duo di comici più noti del cinema italiano ambientano la vicenda lì dove sono cresciuti, ma strutturano un’analisi critica davvero rispettosa di ciò che non va in tutto il nostro paese; lamentarsi è la cosa più semplice del mondo … va di pari passo con la non – reattività. Non siamo abituati a rimboccarci le maniche, ad affrontare i problemi che ci circondano; c’è sempre bisogno di qualcuno che lo faccia al posto nostro.
Gli abitanti della città in cui è ambientata la vicenda preferiscono perdere tempo e fatica a costituire un comitato antisindaco, piuttosto che decidere semplicemente di seguire delle regole che, a ben guardare, dovrebbero essere già insite nel loro comportamento da cittadini educati e perbene.
E’ inevitabile, quindi, il rimpianto per il Sindaco precedente, proprio lui che (un paio di settimane prima) era stato accusato di essere corrotto e di avere contatti con la mafia. Perché la coerenza viene prima di tutto, vero?
L’ora legale (che conta, tra gli sceneggiatori, anche la firma del regista casertano Edoardo De Angelis) punta molto in alto rispetto ai precedenti lavori di Ficarra e Picone. Mai, in precedenza, il duo si era spinto ad una critica così pungente ed acuta
Un pregio ai due attori siciliani va riconosciuto: rispetto alla maggior parte dei comici provenienti dalla televisione e prestati al mondo della celluloide, il loro è sicuramente un linguaggio più cinematografico. Non c’è un legame così imprescindibile con il personaggio, si riscontra invece una maggiore attenzione alla storia, al contorno, la risata scatta (e spesso) per le battute e le situazioni.
Di sicuro, va detto, i due mi sembrano ancora piuttosto immaturi nel reparto registico e, paradossalmente, nella direzione degli attori. Se Tony Sperandeo dona al suo Patanè una sana dose di cinismo e cattiveria, del tutto fuori luogo è invece Vincenzo Amato: giusta la postura, sgradevole e cacofonica la voce e l’intonazione. Lo stesso dicasi per Eleonora De Luca che nel film interpreta Betty, la giovane figlia del Sindaco Natoli: gradevole la sua dolcezza e la spensierata esuberanza, ma il realismo interpretativo è tutta un’altra cosa.
Alcune situazioni tendono ad essere parossistiche, ma in una commedia satirica è un difetto perdonabile.
Piace il ritmo sostenuto, colpiscono le battute, le idee non mancano di certo.
Ciò di cui il duo avrebbe bisogno è una maggiore esperienza dietro la macchina da presa.