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Tag

Cinema

Gomorroide
CinemaCulturaIn primo piano

Gomorroide: i Ditelo Voi al Cinema

scritto da L'Interessante

Gomorroide.

DIRETTAMENTE DAL SUCCESSO DI MADE IN SUD, LA PUNGENTE COMICITÀ DE I DITELO VOI ARRIVA SUL GRANDE SCHERMO CON GOMORROIDE

Dallo straordinario successo di Gomorroidi, la parodia della celebre serie TV che ha conquistato il pubblico di Made in Sud, L’IRRIVERENTE TRIO COMICO I DITELO VOI ARRIVA DAL 9 MARZO ANCHE SUL GRANDE SCHERMO CON GOMORROIDE, grazie a Tunnel Produzioni.

La comicità firmata Made in Sud che ha esordito al cinema con Vita, cuore, battito del duo Arteteca – vero e proprio caso cinematografico dello scorso anno con quasi 2 milioni di box office – torna al cinema con la verve e l’ironia di Francesco De Fraia, Raffaele Ferrante, Domenico Manfredi, affermati da anni sulla scena del cabaret italiano e conosciuti al grande pubblico come i Ditelo Voi.

Nel film i nostri Francesco, Lello e Mimmo sono gli attori protagonisti di ‘Gomorroide’, un telefilm che prende in giro la spietata organizzazione criminale. I tre sono coinvolti in una divertente sequenza di equivoci che saranno occasione per portare sul grande schermo, con sorprendenti novità, la loro comicità apprezzata dai tanti fan che li seguono sia in televisione, che in teatro, facendo registrare il tutto esaurito ai loro spettacoli in numerose città italiane.

“La nostra è una commedia caustica, un film che diverte” affermano i Ditelo Voi “non vogliamo svelare nulla, ma sarà una storia rocambolesca, in cui interpretiamo più personaggi contemporaneamente, condita con quell’ironia che da sempre caratterizza la nostra comicità”.

SINOSSI

La camorra è in ginocchio.

Il merito di questo inaspettato declino è del più grande fenomeno mediatico degli ultimi anni: GOMORROIDE, un telefilm comico che prende in giro la spietata organizzazione criminale. Grazie alla frizzante irriverenza della serie, la gente ha meno paura della malavita e si ribella ai piccoli soprusi che prima subiva.

Il successo travolgente del telefilm, trasforma i tre attori, interpreti dei feroci e strampalati camorristi, in vere e proprie star. Quando all’emittente televisiva viene recapitata una busta con tre proiettili indirizzata agli attori, nessuno prende veramente sul serio quell’intimidazione.

Almeno finché un divertente susseguirsi di eventi ed equivoci, costringerà il trio, loro malgrado, ad entrare in un programma di protezione che li sballotterà su e giù per l’Italia. Ma la camorra, accusata ingiustamente, non resterà con le mani in mano.

Gomorroide: i Ditelo Voi al Cinema was last modified: febbraio 25th, 2017 by L'Interessante
25 febbraio 2017 0 commenti
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Film
CinemaCulturaIn primo piano

“Il Cliente” e “Jackie”: mattina da Oscar al Duel con Caserta Film Lab

scritto da L'Interessante

Film.

Caserta Film Lab si prepara alla Notte degli Oscar con una maratona domenica in programma il 26 febbraio. Sul grande schermo due dei film più apprezzati della stagione, “Il Cliente” di Asghar Farhadi e “Jackie” di Pablo Larraín.

Film Il Cliente

Emad e Rana sono due coniugi costretti ad abbandonare il proprio appartamento a causa di un cedimento strutturale dell’edificio. Si trovano così a dover cercare una nuova abitazione e vengono aiutati nella ricerca da un collega della compagnia teatrale in cui i due recitano da protagonisti di “Morte di un commesso viaggiatore” di Arthur Miller. La
nuova casa era abitata da una donna di non buona reputazione e un giorno Rana, essendo sola, apre la porta (convinta che si tratti del marito) a uno dei clienti della donna il quale la aggredisce. Da quel momento per Emad inizia una ricerca dell’uomo in cui non vuole coinvolgere la polizia.

Film Jackie

Sono passati cinque giorni dalla morte di John Kennedy e la stampa bussa alla porta di Jackie per chiedere il (reso)conto. Una relazione particolareggiata dei fatti di Dallas. Sigaretta dopo sigaretta, Jackie ristabilirà la verità e stabilirà la sua storia attraverso le domande di Theodore H. White, giornalista politico di “Life”. Una favola che il suo interlocutore redige e Jackie rilegge, rettifica, manipola, perfeziona per dire al mondo di Camelot, dell’arme, la dama e il cavaliere che fecero
l’impresa e la Storia fino al declino della loro buona stella.

La maratona sarà preceduta dalla Cinecolazione del CFL e nell’intervallo tra le due proiezioni sarà il momento del Brunch del cineforum: lasagne dello chef CFL, mozzarelline e quiche.

Il programma prevede quindi:

10:00 Cinecolazione del CFL
10:30 proiezione “Il Cliente” di Asghar Farhadi

13:00 Brunch del cineforum: lasagne dello chef CFL, mozzarelline e quiche
14:00 proiezione “Jackie” di Pablo Larraín

Prezzo soci Caserta Film Lab 6,00€.

Prezzo non soci 10,00€

Prezzi comprensivi della doppia proiezione, colazione e pranzo.

L’evento sarà anche l’ultima occasione per partecipare al TotoOscar di Caserta Film Lab, giunto alla sua 4° edizione, e scommettere sui vincitori degli Oscar 2017. In palio 3 premi targati CFL. Maggiori informazioni su
www.casertafilmlab.com

“Il Cliente” e “Jackie”: mattina da Oscar al Duel con Caserta Film Lab was last modified: febbraio 25th, 2017 by L'Interessante
25 febbraio 2017 0 commenti
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film
CinemaIn primo piano

Al Duel arriva il film ‘Spaghetti Story’

scritto da L'Interessante

film

Come si pongono gli italiani davanti alla crisi economica? E i giovani
disoccupati? Parte da qui, da questo interrogativo, la riflessione del
regista Ciro De Caro e della sua opera prima ‘Spaghetti Story’. Il film
verrà presentato al Duel Village di Caserta mercoledì 22 febbraio alle ore
21.15 nell’ambito della rassegna Independent Duel curata da Christian
Coduto. Una commedia – che è chiaramente un manifesto generazionale –
incentrata sui temi del lavoro, delle prospettive e delle aspettative di un
gruppo di giovani della periferia romana. Un film coraggioso e
indipendente, veicolato attraverso i social network, che sta riscuotendo un
notevole successo grazie al passaparola e alle rassegne cinematografiche.
La proiezione sarà preceduta da un videomessaggio del regista realizzato
appositamente per il pubblico del Duel Village. Premiato all’Ischia Global
Film Fest e al San Marino Film Festival, ‘Spaghetty Story’ ha conquistato
anche il pubblico russo e quello islandese partecipando, in concorso, al
Moscow International Film Festival e al Reykjavìk International Film
Festival.

*LA TRAMA DEL FILM*

Valerio è un bravo attore ma si arrangia con impieghi part-time nell’attesa
di poter vivere del proprio lavoro. Il suo amico Scheggia vive ancora con
la nonna ma sa già come crearsi “una posizione”. Serena è studentessa ma
vorrebbe costruire una famiglia con Valerio. Giovanna lavora come
massoterapista ma sogna di diventare chef di cucina cinese. Quattro giovani
adulti dei nostri giorni che sembrano avere le idee chiare su chi sono e
cosa vogliono ma di fatto restano ingabbiati nei propri schemi mentali.
Ognuno giudica l’altro ed è cieco di fronte alle proprie esigenze e
potenzialità. Quando la giovane prostituta cinese Mei Mei entra a far parte
delle loro vite, tutto è costretto a cambiare rapidamente.

 

Al Duel arriva il film ‘Spaghetti Story’ was last modified: febbraio 20th, 2017 by L'Interessante
20 febbraio 2017 0 commenti
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Cani
CuriositàDall'Italia e dal MondoIn primo piano

I cani al cinema

scritto da L'Interessante

Cani.

Il regista Thor Freudenthal  afferma che i cani piacciono molto al cinema  per via della loro personalità: pare siano in grado di “bucare lo schermo”

Oggi i cani sono ampiamente diffusi nei film e nei media digitali, ma erano molto presenti anche nel cinema delle origini.

Un illustre esempio è “Vita da cani” del 1918, con la locandina recante Charlot depresso  con  accanto un meticcio che gli rassomiglia.

Correvano gli anni 30 e  40 quando  “Pete the Pup”, bellissimo esemplare di american pit bull terrier  diveniva la mascotte dei bambini della serie di film Simpatiche canaglie, andata in onda per tantissimi anni.

Contemporaneo di Pete  è  “Rin Tin Tin”, il pastore tedesco preferito d’America  presente al cinema dal 1923 al 1931. Il primo cane attore ad interpretare Rinty  fu trovato cucciolo da un soldato americano in un canile bombardato dai tedeschi,  alla fine della prima guerra mondiale.

Invece dal famoso racconto di Eric Knight  “Torna a casa Lassie” nel  1938 , prende origine sul grande e  piccolo schermo la storia del nobile collie più longevo del mondo.Sul set si sono alternati otto collie maschi nel ruolo di protagonista che però originariamente  era femminile.

Nel 1992 sotto la direzione di Brian Levant prende vita “Beethoven”,  il San Bernardo le cui avventure maldestre  hanno portato il sorriso sul volto di tantissimi bambini .

Il 2008 è l’anno di “Io&Marley”  film  diretto da David Frankel,  basato sull’omonimo romanzo di John Grogan, interpretato da Owen Wilson e Jennifer Aniston. “Un cane non se ne fa niente di macchine costose, case grandi o vestiti firmati. Un bastone marcio per lui è sufficiente, a un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato, intelligente o stupido, se gli dai il tuo cuore ti darà il suo”, dirà il protagonista nell’epilogo del film.

Nell’anno successivo esce nelle sale il film Hachiko, diretto da Lasse Hallstrom con Richard Gere, ispirato alla storia vera del cane giapponese Hachiko . La trama racconta del rapporto indissolubile tra l’akita e il professore di musica Parker Wilson. Ogni giorno il cane accompagna il proprietario alla stazione e questa abitudine non cambierà anche dopo la morte improvvisa del professore: il cane continuerà ad aspettarlo in stazione per circa nove anni.

Spesso purtroppo le sorti di una razza sono legate al cinema; dalle intense campagne di marketing che accompagnano l’uscita di questi film scaturiscono sia successi commerciali sia tragedie domestiche. Ne scatta  spesso la moda inconsapevole com’è avvenuto nel caso dei dalmata ne “La carica dei 101”.

Tutto ciò si verifica perché chi acquista quella determinata razza è convinto che il cane abbia tutte le doti e i comportamenti promossi dal film; da qui nasce la frustrazione per l’aspettativa delusa o l’amarezza di relazionarsi con un soggetto diverso dall’attore. Ma l’errore è tipicamente umano; è nostra la proiezione. E’ nostra l’aspettativa. E’ nostra la romanzata.

È giusto scegliere un cane con delle predisposizioni di razza che pensiamo ci siano congeniali; ciò però non significa aspettarsi di trovare un soggetto addestrato per competenze specifiche di un film.

È consapevole della scelta chi chiede, s’informa, visiona nella realtà cosa quel cane rappresenti. Sarebbe utile raccogliere informazioni sui blog degli allevatori o ancor di più parlare direttamente con proprietari di quella razza che possano dirci il loro amico a quattro zampe che tipetto è.

Una scelta errata può ricadere su un sistema famiglia intero, e soprattutto sul cane che rischia di finire nella gabbia di un canile.

I cani al cinema was last modified: febbraio 16th, 2017 by L'Interessante
16 febbraio 2017 0 commenti
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cinquanta sfumature
CinemaCulturaIn primo piano

Cosa aspettarsi da 50 sfumature di nero

scritto da L'Interessante

50 sfumature.

Di Vincenzo Piccolo

Cari lettori, è uscito ieri nelle sale il nuovo film della saga di 50 sfumature: 50 sfumature di nero. Noi de l’interessante.it siamo andati a vederlo e, appariamo alquanto perplessi. La perplessità nasce forse dalla sceneggiatura della trama, gli eventi vengono presentati al pubblico attraverso dinamiche poco “composte” e l’aspetto socio-psicologico passa in secondo piano, colpa di tutto quel sesso.
La storia d’amore tra Anastasia Steele (interpretata da Dakota Johnson) e Christian Grey (interpretato da Jamie Dornan) non viene approfondita nel suo evolversi, e per un occhio non allenato, tutto si riduce alla camera da letto…e alla doccia,…e all’ascensore. Eppure non è una storia tanto lontana da noi e, quindi, varrebbe la pena approfondirla. Quanti uomini ossessionati dalla mania di possedere una donna, come fosse un oggetto, ci sono in giro? Quante coppie vivono questo tipo di relazione basato sulla sottomissione sessuale e relazionale?
Per questo, a mio avviso, appare importante all’interno della pellicola la figura di Leila Williams (Bella Heathcote), ex sottomessa del signor Grey , che continua a perseguitare Anastasia perché ossessionata dal rapporto col ragazzo. Viene da pensare che James Foley (il regista), che non è un novellino in questo genere di film, abbia voluto regalarci diversi punti di vista che danno la possibilità di approfondire meglio il tema del rapporto dicotomico “sottomesso-padrone”, rapporto che riesce a capovolgere, nel film, solo Anastasia. La protagonista rivendica ardentemente la sua libertà, che mette al primo posto, anche prima di Christian. Ed è questo che fa cambiare le posizioni dell’uomo, che pur di non perderla è disposto a cambiare, a scommettere dove nessuno l’avrebbe mai fatto. Su se stesso.
Allora ecco che esce fuori la vera storia, una storia fatta si di possessione, ma che sfocia nella  libertà più assoluta. Anastasia convince il suo amato, e futuro marito, ad essere liberi insieme. Come non lo erano mai stati prima. Questo evolversi attraversa varie fasi, gli eventi vengono filtrati dagli occhi delle psicologie dei vari personaggi principali. Quella della madre adottiva del protagonista, Grace (interpretata da Marcia Gay Harden), che vede rifiorire suo figlio nelle braccia di una donna che finalmente riesce a fargli affrontare i suoi oscuri fantasmi del passato. Quella di Elena Lincoln, alias Mrs. Robinson (interpretata da Kim Basinger), vecchia amica di Grace che ha iniziato Christian alla volta del sadismo e dei giochi di sottomissione. Tante sono le donne nella vita del ricco ragazzo di Seattle, ma solo una riuscirà a farsi “rispettare” per quello che è: Anastasia! Tuttavia gli ingredienti possono anche essere buoni, e possono anche innescare un leggero meccanismo di riflessione, ma il tutto è servito male… tanto da far rimanere il film nell’immaginario collettivo, come un mero porno-soft. Beh, sarà anche così, ma tra le tante “ormonose” ragazze che in questi giorni affolleranno la sala spero ci sia qualche Anastasia!

Le differenze con 50 sfumature di grigio

A differenza della prima pellicola, dove vengono narrati gli eventi che portano alla nascita di questa storia d’amore, adesso la trama si concentra più sulla “costruzione” di quello che si prevede sarà il rapporto della futura coppia Steele-Grey. Tuttavia si capisce ormai come acceleratore e freno siano in mano ad Anastasia, nonostante all’apparenza c’è Christian alla guida.  La ragazza modula i ruoli a suo piacimento incorniciandoli in uscite di scena molto drammatiche, che spingono di volta in volta il poveretto ad accontentarla. Quasi fosse riuscita a trovare il modo di usare l’ossessione di Christian a suo piacimento.
Riuscirà Mr. Grey a difendere la sua fama di “macho-man”, che tanto si era meritato in 50 sfumature di grigio? Per adesso abbiamo capito che a portare i pantaloni, in casa Grey, è la signorina Steele. Si, tanto lui preferisce stare senza!

Cosa aspettarsi da 50 sfumature di nero was last modified: febbraio 10th, 2017 by L'Interessante
10 febbraio 2017 0 commenti
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L'Ora legale
CinemaCulturaIn primo piano

L’ora legale: il giudizio del critico Christian Coduto

scritto da L'Interessante

L’Ora legale.

Di Christian Coduto

L’ora legale (ITA, 2017)  ★★★☆☆

Regia: Salvo Ficarra e Valentino Picone (6)

Con: Salvo Ficarra (7), Valentino Picone (6/7), Vincenzo Amato (5), Tony Sperandeo (6)

Pietrammare.

Una città bellissima, bagnata da acque limpide e pulite e illuminata da un sole caldo e accogliente, come solo in Sicilia può accadere.

Si vive bene, la gente lavora, la vita prosegue tranquillamente. Però …

C’è sempre un però: quei rifiuti buttati per strada sono così antiestetici (e dannosi per la salute), il traffico inquinante e tutto quel rumore potrebbero essere evitati …

La città avrebbe bisogno di tanti altri accorgimenti.

Perché il sindaco Patanè non si occupa mai dei bisogni dei cittadini?

Già, perché? E’ così facile incolpare gli altri, vero? C’è sempre bisogno di un capro espiatorio per tutto ciò che non va, che non funziona.

Così, in corrispondenza delle elezioni, Patanè viene sostituito da Natoli, un uomo educato, gentile, rispettoso delle regole.

I primi ad essere felici per questo evento sono i nostri Ficarra e Picone che, essendo cognati del nuovo sindaco, già pregustano favoritismi à gogo (anche se il primo, in realtà, ha sostenuto il sindaco uscente durante l’intera campagna elettorale).

Amara è dunque la sorpresa nel momento in cui Natoli, così ligio al dovere, inizia ad imporre delle norme che devono essere rispettate: parcheggi in doppia fila? Benissimo: una multa ti attende. Il tuo cane fa la pupù per strada e non la raccogli? Ti becchi una contravvenzione.

Per non parlare della raccolta differenziata: cosa va messo nell’umido? E nell’indifferenziato? C’è da impazzire!

I dipendenti comunali sono in crisi perché sono iniziati i controlli per quelli che hanno beggiato e non sono al posto di lavoro …

I cittadini iniziano a reclamare; tutti (persino il parroco Don Raffaele) si rendono conto che la situazione sta diventando ingestibile. Salvo Ficarra e Valentino Picone promettono che riusciranno a far sì che il neo sindaco cambi idea e abbandoni la sua posizione, con conseguenze esilaranti …

Pietrammare è in Sicilia, ma potrebbe essere in Lazio o (perché no?) in Trentino Alto Adige.

E’ chiaro: Il duo di comici più noti del cinema italiano ambientano la vicenda lì dove sono cresciuti, ma strutturano un’analisi critica davvero rispettosa di ciò che non va in tutto il nostro paese; lamentarsi è la cosa più semplice del mondo … va di pari passo con la non – reattività. Non siamo abituati a rimboccarci le maniche, ad affrontare i problemi che ci circondano; c’è sempre bisogno di qualcuno che lo faccia al posto nostro.

Gli abitanti della città in cui è ambientata la vicenda preferiscono perdere tempo e fatica a  costituire un comitato antisindaco, piuttosto che decidere semplicemente di seguire delle regole che, a ben guardare, dovrebbero essere già insite nel loro comportamento da cittadini educati e perbene.

E’ inevitabile, quindi, il rimpianto per il Sindaco precedente, proprio lui che (un paio di settimane prima) era stato accusato di essere corrotto e di avere contatti con la mafia. Perché la coerenza viene prima di tutto, vero?

L’ora legale (che conta, tra gli sceneggiatori, anche la firma del regista casertano Edoardo De Angelis) punta molto in alto rispetto ai precedenti lavori di Ficarra e Picone. Mai, in precedenza, il duo si era spinto ad una critica così pungente ed acuta

Un pregio ai due attori siciliani va riconosciuto: rispetto alla maggior parte dei comici provenienti dalla televisione e prestati al mondo della celluloide, il loro è sicuramente un linguaggio più cinematografico. Non c’è un legame così imprescindibile con il personaggio, si riscontra invece una maggiore attenzione alla storia, al contorno, la risata scatta (e spesso) per le battute e le situazioni.

Di sicuro, va detto, i due mi sembrano ancora piuttosto immaturi nel reparto registico e, paradossalmente, nella direzione degli attori. Se Tony Sperandeo dona al suo Patanè una sana dose di cinismo e cattiveria, del tutto fuori luogo è invece Vincenzo Amato: giusta la postura, sgradevole e cacofonica la voce e l’intonazione. Lo stesso dicasi per Eleonora De Luca che nel film interpreta Betty, la giovane figlia del Sindaco Natoli: gradevole la sua dolcezza e la spensierata esuberanza, ma il realismo interpretativo è tutta un’altra cosa.

Alcune situazioni tendono ad essere parossistiche, ma in una commedia satirica è un difetto perdonabile.

Piace il ritmo sostenuto, colpiscono le battute, le idee non mancano di certo.

Ciò di cui il duo avrebbe bisogno è una maggiore esperienza dietro la macchina da presa.

L’ora legale: il giudizio del critico Christian Coduto was last modified: febbraio 8th, 2017 by L'Interessante
8 febbraio 2017 0 commenti
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Totò moneta
CulturaEventiIn primo piano

Una moneta per ricordare Totò

scritto da L'Interessante

Moneta.

Di Vincenzo Piccolo

La Zecca dello Stato conierà una moneta commemorativa da 5 euro dedicata a Totò. Non c’è da meravigliarsi, per una figura come quella del principe della risata, divenuta mito e filosofia per un ambiente come quello del cinema.

Il grande Antonio de Curtis, oggi, si studia anche nelle università, come Da Vinci, Fermi e Dante. Appare ovvia quindi, la scelta di raffigurarlo su monete. L’emissione ufficiale avverrà a settembre, in tiratura limitata, su un disegno dell’artista e medaglista romana Uliana Pernazza.

La moneta: i particolari

La moneta porterà sul dritto (faccia principale) il ritratto del De Curtis con la bombetta, ricavato da una foto scattatagli da Guy Bourdin nel 1955. Altrettanto sul rovescio ci saranno due mani intrecciate (le cui dita ricordano la tipica “mossa” di Totò) che toccano una pellicola cinematografica. Questa sarà realizzata con due metalli, ma sarà disponibile solo in autunno, quando il ministero dell’Economia renderà noto il prezzo e il numero degli esemplari.

Una moneta per ricordare Totò was last modified: febbraio 8th, 2017 by L'Interessante
8 febbraio 2017 0 commenti
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john
CinemaCulturaIn primo piano

ADDIO A JOHN HURT: LUTTO IN CASA POTTER

scritto da L'Interessante

John

DOVE COMPREREMO LE NOTRE BACCHETTE ORA?  ADDIO A JOHN HURT, L’ATTORE CHE HA INTERPRETATO GARRICK OLIVANDER IN HARRY POTTER

Di Vincenzo Piccolo

Forse non è stato uno dei suoi ruoli più importanti, quello di Olivander, perché un attore di razza come lui può vantarne altri 200 di tutto rispetto. È stato un interprete eccelso, nel suo eclettismo, che gli permetteva di cucirsi addosso qualsivoglia personaggio. Come The Elephant Man di David Lynch, ruolo che gli valse una candidatura ai premi Oscar, dove si rese irriconoscibile.  Ci lascia così, con qualche film ancora inedito, in scena fino alla fine, a 77 anni. Combatteva un tumore al pancreas dal 2015, “colpa dell’alcol” – così diceva – “ma non sono un ubriacone”, sottolineava poco dopo. Personaggio tra i migliori mai avuti nella scena del cinema internazionale, ha avuto quattro mogli, due figli dall’ultima. Proprio in questi giorni era sul set di Darkest Hour, il film su Churchill in cui non ha fatto in tempo a concludere l’interpretazione di Chamberlain.   LA CARRIERA INFINITA DI JOHN HURT   La sua carriera rispecchia il suo eclettismo; così diviene popolare in tv prima con The Naked Civil Servant e poi con Doctor Who, al cinema con I cancelli del cielo di Micheal Cimino, Alien di Ridley Scott nei panni di Kane dalla cui pancia spunta l’alieno, ruolo che venne ripreso in Balle Stellari. Tuttavia il ruolo per quale è stato più amato negli ultimi anni è quello di Garrick Olivander (il costruttore di bacchette magiche) nella saga di Harry Potter. Beh, signor Hurt è chiaro che lei ci ha insegnato che si possono fare grandi cose, anche senza bacchetta.

ADDIO A JOHN HURT: LUTTO IN CASA POTTER was last modified: febbraio 1st, 2017 by L'Interessante
1 febbraio 2017 0 commenti
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Polemiche
AttualitàIn primo pianoParliamone

POLEMICHE INFUOCATE AI GOLDEN GLOBE: QUALE PALCO E’ IL PULPITO?

scritto da L'Interessante

Polemiche.

Di Vincenzo Piccolo

Non è la prima volta che un palco importante, come quello dei Golden Globe, diventa medium per trasmettere messaggi importanti, messaggi forti che superano il limite della “performance recitativa” e modificano persino l’opinione politica di un popolo. Questa volta è stata Maryl Streep che, in occasione dell’annuale cerimonia per la consegna dell’ambita statuetta, ha lanciato una critica a Trump per la sua retorica divisiva e violenta.  Nel ritirare il riconoscimento alla carriera conferitole dalla Hollywood Foreign Press Association, l’attrice 67enne è riuscita a fatica a trattenere l’emozione di fronte alla platea stellata che l’ha accolta con una standing ovation.

“Voi e tutti noi in questa sala, davvero, apparteniamo al segmento più vilipeso della società americana in questo momento. Pensateci: Hollywood, stranieri e stampa”, ha detto l’attrice ai presenti. “Ma noi chi siamo? Cos’è Hollywood in realtà? Nient’altro che un gruppo di persone proveniente da ogni angolo del mondo”.

LA RISPOSTA DI DONALD TRUMP ALLE POLEMICHE

Meryl Streep è stata una fervente sostenitrice di Hillary Clinton durante le presidenziali: il tycoon , in un’intervista pubblicata sul New York Times, ha liquidato le critiche che gli sono state rivolte dall’attrice durante il suo discorso. Il neo-presidente ha spiegato di non aver visto il suddetto discorso, né la trasmissione della premiazione andata in onda sulla Nbc, aggiungendo di “non essere sorpreso” e di essere stato attaccato da “gente liberale del cinema”.

“Hollywood brulica di outsider e stranieri. Se li buttate tutti fuori, non vi resterà altro che guardare il calcio e le arti marziali, che non sono arte”.

Lei che nella sua decennale carriera ha ricevuto otto Golden Globes e collezionato 29 nomination ha poi detto esplicitamente di riferirsi ad un episodio clamoroso, quando Trump ha imitato e fatto il verso a un reporter disabile, Serge Kovaleski:

“Mi si è spezzato il cuore”, ha detto Meryl, “Non riesco a togliermelo dalla testa perché non era un film, era la realtà. E questo istinto diretto ad umiliare, se proviene da una personalità pubblica, da qualcuno di potente, poi filtra nella vita di tutti, perché autorizza tutti a comportarsi in questo stesso modo”. “La mancanza di rispetto invita al non rispetto. La violenza istiga alla violenza – ha concluso Meryl Streep – e se i potenti usano la loro posizione per tiranneggiare gli altri, ci perdiamo tutti”.

Sarà che il potere dà alla testa, avrà pensato la Streep, ma fino a questo punto manco Berlusconi si è spinto.

POLEMICHE INFUOCATE AI GOLDEN GLOBE: QUALE PALCO E’ IL PULPITO? was last modified: gennaio 12th, 2017 by L'Interessante
12 gennaio 2017 0 commenti
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Mamma Roma
CinemaCulturaIn primo piano

Mamma Roma: capolavoro Pasolini

scritto da L'Interessante

Mamma Roma.

Di Anna Maria di Monaco

Il drammatico film Mamma Roma trae spunto da un evento realmente accaduto, ovverosia la tragica morte di un giovane detenuto nel carcere di Regina Coeli. Prodotta da Alfredo Bini (Livorno 1926-Tarquinia 2010) per la prima volta nel 1962 e girata sullo sfondo del sobborgo romano, la pellicola è scritta e diretta da Pier Paolo Pasolini (Bologna 1922-Roma 1975) in collaborazione con Sergio Citti (Roma 1933-ivi 2005). Gli attori principali sono Anna Magnani (Roma 1908-Roma 1973) – interprete di Mamma Roma – ed Ettore Garofalo (Roma 1946-ivi 1999) – nel ruolo del figlio –. Il film ruota intorno a quattro tematiche fondamentali del pensiero pasoliniano: il riscatto sociale, il rapporto madre-figlio, la figura della donna e l’immagine della morte.

Ecchela laggiù casa nostra, cu’ a finestra lassù n’do ce batte er sole, n’do ce stanno qué mutande stese, lassù all’urtimo piano. Guarda che qua ce stamo solo n’artro po’ de giorni, vedrai in che casa te porta tu madre. Vedrai quant’è bella, proprio ‘na casa de gente perbene, de signori. Tutto ‘n quartiere de n’artro rang.

Mamma Roma ad Ettore

Fattore scatenante dell’evolversi della vicenda e motivo centrale è il tema dell’escalation sociale e culturale del sottoproletariato – Mamma Roma libera dal proprio protettore Carmine (Franco Citti, Roma 1935-ivi 2016) decide di occuparsi del figlio Ettore per assicurargli una vita dignitosa –.

Ciò che emerge con il dispiegarsi della vicenda è l’osmotico rapporto madre-figlio. Il viscerale rapporto tra Mamma Roma ed Ettore richiama alla mente il forte legame che Pasolini ha con la madre, il medesimo che lo scrittore-poeta avvalora in molti suoi scritti, come nei testi poetici Ballata delle Madri e Supplica a mia madre. La madre-genitrice è per Pasolini una donna genuina e tenace, un gentil sesso dal sano rigore morale ed etico, nutrimento di nobili sentimenti e passioni – in più di un’occasione Pasolini rimembra coma l’interesse per la poesia gli sia stato trasmesso dalla madre –.

Ciò nonostante, donna non è solo la madre ma anche le tante protagoniste che fanno da sfondo alla vita e alla produzione letteraria e cinematografica di Pasolini. Le figure femminili descritte dal poeta vivono una vita di privazioni, vengono da famiglie disagiate e sono vittime di violenza o di controllo – ad esempio, Mamma Roma è vittima del magnaccio Carmine –. Prostitute sono anche le altre due donne presenti nel film, Bruna e Biancofiore. Dunque, attraverso la raffigurazione del femminile, lo scrittore denuncia i processi di corruzione e di svuotamento dei valori.

Infine, l’immagine della morte i cui indizi sono sparsi in tutto il film: dalla finestra della prima casa ove Ettore e Mamma Roma vivono si vede un cimitero; ogni volta che si incontrano, Ettore e Bruna parlano di morte; l’oggetto a forma di teschio che Bruna vede addosso a Pasquale, uno dei personaggi del film; infine, la stessa pellicola si chiude con l’immagine della morte.

Arrestato per aver rubato una radiolina, Ettore muore in carcere legato ad un letto di contenzione. Appresa la sorte del figlio e svanito nel nulla il sogno sociale, Mamma Roma corre a casa e tenta il suicidio gettandosi dalla finestra ma viene fermata da un gruppetto di donne che l’hanno seguita dal mercato.

Il film si chiude con una straziante immagine di Mamma Roma intenta a contemplare la cupola della basilica di San Giovanni Bosco.

Mamma Roma: capolavoro Pasolini was last modified: gennaio 9th, 2017 by L'Interessante
9 gennaio 2017 0 commenti
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