Coccole
Di Luigi Sacchettino
Cari lettori interessati oggi parliamo di coccole, soprattutto quelle che gli estranei rivolgono al nostro cane quando siamo per strada
Sì, è vero – può sembrare scontato. Un articolo sulle carezze?! Cosa vuoi che ci sia da sapere?!
Sì, purtroppo l’accarezzare un cane porta con sé un’infinità di luoghi comuni.
Proviamo a far chiarezza.
“Che bello- posso?”. Abbiamo la costante maleducazione- perché in questo si traduce agli occhi del nostro cane- di vedere un cane e contestualmente accarezzarlo. Avvicinamento frontale, diretto, invasione dello spazio personale, invasione del corpo. Magari in zone del corpo dove al cane non propriamente piace essere toccato da un estraneo- ad esempio testa, orecchie, coda, posteriori.
Magari con il guinzaglio corto e senza la possibilità di potersi divincolare.
C’è una scena in versione umana che mi viene in mente : ascensore piena di gente, la persona accanto a me tocca o spinge. Piacevolezza zero e desiderio che l’ascensore si apra il prima possibile.
L’ideale sarebbe che l’estraneo si avvicinasse dopo aver verificato la disponibilità tramite il proprietario del cane, e aspettare che sia il cane stesso ad avvicinarsi a noi, per conoscerci e proporsi. Utile- quando tutto ciò non accade e il nostro cane patisce quella carezza- farlo allontanare il prima possibile da quella ingerenza.
“Scusa ti posso toccare?” Sì, dovrebbe essere questa la giusta frase da pronunciare quando si vuole interagire con un cane. Sì, toccare- non accarezzare.
La carezza presuppone che ci sia piacevolezza, e quelle che un estraneo rivolge al nostro cane sono più che altro delle vere e proprie palpate, strusciate, strofinate, grattate.
La piacevolezza deriva dalla conoscenza dei punti del corpo in cui essa può essere evocata. Conoscenza a cui un estraneo per strada non può avere accesso.
Un esempio: per molti umani essere accarezzati in testa è una forma di coccola- a me dà tremendamente fastidio.
In questo la soggettività e le esperienze fanno la differenza.
Possiamo dire in linea generale che ci sono delle zone dove è più facile che il cane non gradisca- testa, coda, arti, bacino- mentre altre dove la tolleranza può essere maggiore- come il tronco.
Carezza fatta leggermente, con il dorso della mano che rimanda al tocco eseguito dalla lingua di mamma cagna.
Sì, in linea generale perché davvero ogni soggetto ha le sue preferenze. Ho conosciuto dei retrievers- razze note per la loro socievolezza- che non amavano minimamente le coccole degli estranei, mentre soggetti di razze più diffidenti verso gli estranei proporsi sfacciatamente per ricevere coccole.
Non a caso io stesso quando sono per strada ed incontro un cane con il suo proprietario rispetto il rituale d’incontro avvicinandomi con calma, curvando leggermente di lato e chiedendo al proprietario se posso accarezzarlo, dove gli piace essere accarezzato; poi aspetto che sia il cane stesso a dirmi: “ok, ora puoi”.
Carezza fatta brevemente e leggermente, magari con il dorso della mano che rimanda al tocco eseguito dalla lingua di mamma cagna.
Non vi ho convinto? Bene- guardate questo video ed immedesimatevi nelle persone “coccolate”. Perché con i cani facciamo nello stesso modo.
www.youtube.com/watch?v=CB4Ig2dE8e0
Buona coccola a tutti.