Caserta
Di Michela Salzillo
A Caserta non succede mai niente. A volte è vero, altre un po’ meno, ma stando ai fatti più recenti, questi ultimi giorni appartengono al tempo della delusione. Il G7 dell’economia non si farà, non a Caserta almeno.
A gelare le speranze e i buoni propositi di chi aveva visto in questa opportunità un’ottima occasione per la provincia, un tweet del ministro dell’economia. Il messaggio di Pier Carlo Padoan è arrivato pochi giorni fa , a conferma del fatto che il summit previsto dall’11 al 13 maggio 2017 sarà accolto in Puglia, nella città di Bari. Sempre al sud dunque, ma non c’è spazio per la Campania, e neppure per la Reggia.
Stando ai risultati ufficiali venuti fuori dai rilievi, pare che l’area circostante al palazzo vanvitelliano sia stata giudicata non accessibile per un piano del genere. Troppo insicura.
La location, in particolare gli alberghi di Viale Carlo III, non sarebbero idonei ad ospitare le esigenze delle delegazioni internazionali. Mentre qualcuno riconduce il motivo del rifiuto alla tensione della città con gli immigrati, non escludendo il problema della prostituzione, che in quella zona sembra rivelarsi con alte percentuali di degrado, qualcun altro fa il ghigno ai lamenti e non ne accetta neppure la metà. Tuttavia, non sarebbero passati inosservati neppure i disagi provocati dalla scarsa illuminazione delle zone esterne agli edifici, insieme a quella che è stata definita una carente gestione del piano di videosorveglianza.
Stando alle dichiarazioni del primo cittadino casertano, Carlo Marino, la scelta dettata dai piani alti della capitale, sembra un “dispetto” partorito da un vizio di forma, più che una reale difficoltà. Il sindaco ha infatti dichiarato:
”Mi hanno detto che il G7 non si sarebbe svolto a Caserta perché tra gli alberghi scelti ce n’era uno, a San Marco Evangelista, comune a noi vicino, che ha una brutta vista, sull’autostrada. Tutto qui.”
A smentire parzialmente le sue convinzioni ci sono, però, le criticità logistiche che qualche esponente della politica locale, compreso il sindaco di Napoli, ha definito essere tutt’altro che un capriccio. Sono da migliorare le condizioni degli assi viari e di tutti i collegamenti che potano alla Reggia. Nel mirino, anche San Leucio che, potenzialmente, sarebbe stato un altro dei siti pronti ad ospitare gli esperti di economia, e che invece ha dovuto incassare la bocciatura.
Stando alle reazioni della maggioranza, non ci è piaciuto per niente il rimando a data indefinita. Essere respinti è sempre un duro colpo, specie per chi tende dal lato dell’ottimismo, ma forse attutito il livido sarebbe opportuno farsi qualche domanda in più, perché se qualcuno ci viene a dire che la nostra città non corrisponde esattamente ai canoni previsti per un’esposizione dal calibro internazionale, volendo, possiamo anche fregarcene, ma poi non rattristiamoci se a Caserta, a volte, la vita è proprio grama.