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Di Vincenzo Piccolo
Si è spento l’oncologo di fama mondiale Umberto Veronesi , a 90 anni.
Lascia un grande patrimonio, ma anche un grande vuoto, per la ricerca contro i tumori
Nato il 28 Novembre del 1925 è deceduto nella sua casa di Milano dove, nelle ultime settimane, si erano viste aggravare le sue condizioni. Tra i suoi tanti incarichi vale la pena ricordare quello di Ministro della Salute che ha ricoperto dal 2000 al 2001 e la carica di Senatore dal 2011. Fondatore dell’istituto per la lotta al cancro, che ha guidato per vent’anni, sotto l’egida di Enrico Cuccia. Ha portato in Italia il modello ospedaliero basato sulla centralità del paziente e non il suo male, istituendo una gestione che reinvestiva gli utili nella ricerca. Inventore del metodo della “quadrantectomia”, un intervento conservativo soft che non deturpa il corpo durante la rimozione del tumore mammario. Scoperta molto pionieristica, a suo tempo, tanto da portare molto scetticismo nella comunità scientifica, tant’è che molti chirurghi-oncologi, dell’epoca, non volevano rinunciare alla classica mastectomia.
A distanza di 40 anni tutto il mondo ha dovuto ammettere il primato di Veronesi, anche gli americani, il cui nome è legato ai grandi contributi scientifici che ha portato nella società.
Assegnatario di ben tredici lauree “ad honorem”, sia nazioniali che internazionali, il suo contributo intellettuale non era mirato solo alla scienza, ma anche alla vita pubblica e politica.
Importanti le sue battaglie per la laicità dello stato e l’equilibrio dei poteri, per la legalizzazione e la depenalizzazione delle droghe leggere.
Favorevole ai matrimoni tra persone dello stesso stesso, all’aborto e all’eutanasia,argomento sul quale ha scritto il libro Il diritto di morire: La libertà del laico di fronte alla sofferenza (2005).
Importanti i suoi studi sull’alimentazione,prima arma contro il cancro, che lo portarono ad adottare il vegetarianesimo riguardo al quale ha sempre sostenuto « Il nostro organismo, come quello delle scimmie, è programmato proprio per il consumo di frutta, verdura e legumi. Una dieta priva di carne non ci indebolirebbe certamente: pensiamo alla potenza fisica del gorilla. E pensiamo al neonato, che nei primi mesi quadruplica il suo peso nutrendosi solo di latte. Non solo una dieta di frutta e verdura ci farebbe bene, ma servirebbe proprio a tenere lontane le malattie>>.
Ateo convinto non ha mai avuto paura di scomparire, ma di perdere le sue facoltà intellettive e per questo si allenava ogni giorno. La sua più grande eredità sono le idee che lascia, queste vanno oltre lo stesso compito di ricercatore e professore, perché toccano il tessuto sociale e culturale di paese, tessendo la trama di una storia che ancora non ha trovato una fine, infatti, come diceva “non ho visto la soluzione finale contro il cancro ma arriverà!”.