Cani
Cani
Di Luigi Sacchettino
Cari lettori interessati,
questo weekend sono stato a Bergamo dove ho partecipato al seminario dal titolo “Comportamento e disturbi gastroenterici: quale relazione?”, primo nel suo genere e nel quale si è tentato di indagare sulle possibili relazioni tra i due sistemi.
Sì, a quanto pare anche nella medicina veterinaria esiste una stretta relazione tra alterazioni a carico dell’intestino e disturbi del comportamento.
Lo sanno già quei medici umani concentrati nel migliorare la nostra salute attraverso un approccio sistemico, che considera il paziente nella sua interezza e non più soltanto come singolo organo.
Due dati mi hanno molto colpito.
Il primo descrive la differenza di competenza tra la flora microbica di un cucciolo nato con parto naturale e quella di un cucciolo nato invece con parto cesareo : nel primo caso l’attraversamento del canale vaginale permette la colonizzazione di una flora microbica intestinale da parte di batteri buoni mentre, nel secondo caso, la flora è costituita principalmente da batteri nosocomiali e della cute materna, meno buoni rispetto ai precedenti.
Il secondo dato descrive una finestra di 24 mesi, in cui gli errori gestionali, alimentari e di cura del cucciolo orienterebbero di molto la futura salute del suo pancino e, conseguentemente, del suo comportamento.
Perché mi hanno così colpito questi due dati? vi starete domandando.
Il primo dato mi ha portato a pensare ancora una volta a quanto la natura faccia in modo che tutto accada ai fini di un funzionamento perfetto dei sistemi biologici, con la conseguenza che- li dove possibile- dovremmo permettere che la stessa faccia il suo corso.
Nel secondo caso mi è rimbalzata in mente la connessione con i processi di socializzazione, la cui finestra si chiude giusto qualche settimana prima rispetto a quella citata nello studio sull’apparato gastroenterico. Altro parallelismo tra cervello ed intestino. Fondamentale, quindi, avere una cura ed una attenzione certosina nei primi mesi di vita del cucciolo, perché quel che sarà’ fatto in questo periodo tenderà a mantenere un equilibrio, seppur disfunzionale. Capirete quindi quanto le successive modificazioni non siano facili.
Ciò comporta ancor più responsabilità da parte di noi umani verso una crescita serena dei nostri cani, che inizia e si determina in gran parte nei primi mesi di vita.
Un invito ai miei colleghi istruttori: riferirsi più spesso ai medici veterinari segnalando i dubbi che ci vengono in mente durante l’osservazione del cane.
Un invito ai medici veterinari: accogliere quei dubbi senza avvertire la lesa maestà. Verificando scrupolosamente il dubbio e cercando di tirarne fuori un significato.
Senza che nessuno si sostituisca all’altro.
Il lavoro di squadra può veramente far la differenza nel migliorare la salute del paziente.
Lo hanno ben capito i relatori di quel seminario: gastroenterologi e comportamentalisti seduti insieme a cooperare.