Salerno
Di Roberta Magliocca
« Salerno, rima d’inverno, o dolcissimo inverno. Salerno, rima d’eterno. »
Queste le parole con cui Alfonso Gatto ha dipinto questa città, che sorge sul golfo del mar Tirreno, tra la costiera Amalfitana (a ovest) e la piana del Sele ed il Cilento (a sud), nel punto in cui la valle dell’lrno si apre verso il mare. E‘ il nostro dolcissimo inverno, questo. E‘ quasi Natale, i bambini fremono, i cappotti riscaldano, le luci si accendono. ln questa città particolarmente. Non sono semplici luci, sono ritratti, storie da raccontare. E a Natale si sa, le storie incantano. Elfi, renne, slitte…certo. Ma ci sono racconti che hanno un fascino diverso, un gusto antico, una curiosità nascosta. Sono le parole sprigionate dalle strade che camminiamo, dai palazzi che abitiamo, dalle chiese in cui preghiamo, dalle piazze in cui ci innamoriamo. E‘ la storia delle nostre città. Ed io, in queste pagine, vorrei parlarvi di una delle città più affascinanti del Sud. Salerno, appunto.
Che si vada a incominciare…
Si narra di un gruppo di Maestri che, dopo aver viaggiato a lungo in cerca di una terra da amare e da abitare, riconobbero in Salerno magnificenza e splendore tanto da stabilirvi la loro dimora. Essi interpretarono la scienza d‘ Ippocrate e volgarizzarono alla città e ai suoi abitanti le loro conoscenze in campo medico, facendo importare dalla Francia e dall‘ Arabia cento tipi di spezie e dando, così, il via alla nascita di una città che sarà famosa in tutto il mondo per l’arte medica; tanto che Alfano di Salerno, scrisse:
“Allora (Salerno) era così fiorente nell’arte medica che nessuna malattia poteva in essa trovar posto”.
Alcuni studiosi hanno affermato che l’origine della città si debba assegnare agli Elleni che vennero a fondare molte colonie, durante la seconda guerra messenica, sui lidi del mezzogiorno d’italia, formando così la Magna Grecia che si estendeva da Taranto a Cuma. La città andò incontro ad un periodo di decadenza alla fine del Xll secolo con l’avvento degli Svevi. Ma tornò ben presto ad una rinascita che la portò, poco dopo l’Unità d’italia, ad un progressivo sviluppo urbano che vide la costruzione di grandi edifici pubblici e privati. Oggi, la città, si propone sempre più come una comunità accogliente per i turisti di tutto il mondo, con l’incanto di un centro storico dove possono scorgersi tanto le tracce della sua antica storia, tanto il fervore delle botteghe artigiane e centri di aggregazione culturale e musicale vissuti da migliaia di persone.
Il Centro Storico offre ai giovani squarci della vecchia città longobarda, con locali che lo rendono vivo fino a tarda notte. Ma è una città che non scontenta nessuno. Gli amanti dell’arte possono incantare gli occhi, visitando il Duomo, cattedrale romanica edificata nel 1084; con i suoi mosaici e affreschi è un trionfo di colori che abbraccia 20 secoli d’arte. Architetture religiose e civili, profumi antichi e moderni, sapori vecchi e nuovi si alternano e si fondono per contenere dentro sè, le mille sfaccettature del mondo. E ancora Alfonso Gatto diceva
“E’ la Salerno di sempre e di mai, riconoscibile nei toponimi delle sue strade, prima fra tutte la Via dei Mercanti, ma soprattutto nella prospettiva aerea di una mediterraneità, affacciata ai balconi dell’attesa e della sorpresa. La gente vive nelle strade il miracolo dell’esistere e si stringe insieme, come le sue case, nell’amore e nella rabbia della vita.”