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AttualitàIn primo pianoParliamone

Bruxelles il giorno dopo. Uno strano caso di insicurezza nazionale

scritto da L'Interessante 23 marzo 2016
Bruxelles

“Possiamo sconfiggere il terrorismo, e lo sconfiggeremo. Dobbiamo restare uniti! Il mondo, per sconfiggere il terrorismo, deve restare unito. Senza guardare alla nazionalità, alla razza o alla fede religiosa. Ed è proprio di fronte a questi ignobili attacchi, che il popolo americano farà di tutto per aiutare i nostri amici belgi”. Obama, a Cuba,  sugli attentati di Bruxelles. Il presidente americano da L’Avana ha chiamato il premier belga Charles Michel ponendogli le condoglianze del popolo americano dopo gli attentati nella capitale belga e per offrire tutta l’assistenza necessaria per quel che riguarda le indagini e per portare i responsabili davanti alla giustizia. (ANSA)

Parole rassicuranti, parole calde, quelle del quarantaquattresimo presidente. Atterrato poche  ore fa a l’Avana, non appena saputo di ciò che è accaduto a Bruxelles, decide di mostrare la sua solidarietà, nonostante sia in visita di un paese dove i rapporti non sono stati dei migliori.

D’altronde chi, meglio di Obama, riesce a infondere sicurezza e calore tramite una conferenza stampa. Non è di certo la prima volta che un presidente debba rassicurare la popolazione, americana e non, per via di fatti accaduti in circostanze similari.

Facciamo un salto indietro nel tempo.

Ritorniamo all’ 11/09/2001. Chiunque di noi ricorderà quel tragico momento in cui l’America, e non solo, piangeva lacrime per un attacco subito che causò migliaia e migliaia di vittime.

Da quel momento gli Stati Uniti hanno preso provvedimenti su larga scala in fatto di sicurezza, all’interno del territorio, dei confini e spazi aerei, anche dove la loro giurisdizione non arriva(va). Questi, hanno “influenzato” l’intero pianeta a macchia d’olio.

Il Patriot Act è il primo prodotto che prende di mira il terrorismo con l’obbiettivo di salvaguardare la sicurezza nazionale. È una composizione di leggi federali che permette alle agenzie governative, C.I.A., F.B.I.,  N.S.A., di intaccare la privacy di qualsiasi cittadino al fine di prevenire attacchi terroristici. Teniamo a far presente alcune quali: intercettazioni telefoniche, Accesso a informazioni personali, prelevamento impronte digitali.

La ripercussione che questo ha avuto in Europa è stata adottata da ogni paese a modo suo; ossia:

la Francia si è sempre allontanata, quasi retoricamente, dal Patriot Act, e successivamente agli ultimi attentati a Parigi, Hollande come primo rimedio annuncia l’immediata chiusura di qualsiasi sito on-line sospettato di fomentare il terrorismo;

la Germania decide di rafforzare i rapporti tra polizia e intelligence, al fine di sostenere una domanda di cooperazione;

il Regno Unito isola i sospetti terroristi e ne confisca beni e passaporti.

Bruxelles: problemi di sicurezza?

E il Belgio ? Il Belgio fino ad’ora non ha, forse, nemmeno rispettato i canoni standard delle misure antiterrorismo, ossia quelle del T.F.U.E. (trattato sul funzionamento dell’Unione Europea). La legge belga secondo cui non si può arrestare e perquisire nessun individuo in una fascia oraria compresa tra le 23:00 e le 05:00, sta quasi a permettere, durante quelle ore, l’anarchia.

Gli Stati Uniti per la salvaguardia della sicurezza nazionale sono disposti a intaccare la privacy del cittadino.

La Francia addirittura sopprime la libertà di pensiero e di parola con la chiusura preventiva di siti che fomentano il terrorismo.

Germania incrementa, a modo suo, i rapporti tra intelligence e polizia.

Il Regno Unito reclude chiunque provi a pensare di attuare il terrorismo.

Intanto il governo belga piange le sue vittime per le sue leggi.

Antonio Mastropaolo

Bruxelles il giorno dopo. Uno strano caso di insicurezza nazionale was last modified: marzo 23rd, 2016 by L'Interessante
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